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Libri per chi ama davvero leggere

Nuovi sperduti nella Roma delle illusioni

Fra thriller e commedia, il terzo romanzo di Valerio Carbone ritrae una generazione che insegue visioni del mondo scadute da tempo

di Enzo Palladini

La copertina del libro "Nuovi sperduti" di Valerio Carbone (Edizioni Efesto)

⭐⭐⭐⭐

Classificazione: 3.5 su 5.

Nuovi sperduti
Autore: Valerio Carbone
Editore: Efesto
Anno edizione: 2025
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 185

Consigliato a chi vuole addentrarsi nella mentalità e nelle insicurezze dei Millennial.

Se ti interessa, leggi anche
Parlarne tra amici di Sally Rooney. Traduzione di Maurizia Balmelli. Einaudi 2019. Siamo sempre nel mondo Millennial, qui però si tratta più dell’amore e del tradimento ai tempi di WhatsApp.
Queenie di Candice Carty-Williams. Traduzione di Maria Grazia Perugini. Einaudi 2021. Relazioni e traumi del mondo contemporaneo visti al femminile, con tanta psicologia generazionale.

In una Roma afosa e contemporanea (siamo nell’immediato post Covid), il giovane parigino Benoit Martin, detto “Banana”, si ritrova coinvolto in un gioco molto più grande di lui. È sbarcato nella Città eterna scattando come un soldatino ubbidiente quando è stato convocato dal suo migliore amico, che, per tutto il romanzo Nuovi sperduti, conosceremo solamente con il nome di Sorcio. Tra i due c’è un rapporto quasi morboso. Sorcio è un personaggio misterioso, che appare e scompare come se fosse un fantasma, sempre portando con sé idee originali e stravaganti.

Banana si innamora subito di Roma. Ha velleità letterarie, vorrebbe scrivere un libro, si dedica a letture impegnate. Il clima capitolino lo ispira, lo aiuta a creare, anche perché, strada facendo, incontra alcuni coetanei con le sue stesse passioni e le sue stesse aspirazioni. La situazione perfetta per dare una svolta alla vita. A Parigi ha lasciato, sia pure momentaneamente, un lavoro fisso e una fidanzata, Fanny, alla quale ha promesso il matrimonio a breve scadenza. A Roma, però, molte delle sue certezze rischiano di crollare.

Il grande conflitto interiore di Banana si amplifica quando scopre il piano nel quale Sorcio l’ha inserito senza preavviso e senza spiegazioni. Il progetto è quello di rubare La Gioconda dal Louvre per riportarla in Italia, possibilmente nascondendola in qualche magazzino dei Musei vaticani. Ed è proprio in questo luogo che Benoit dovrebbe svolgere il suo compito. Infatti, i collaboratori di Sorcio gli fanno trovare un contratto di lavoro proprio presso i Musei vaticani. Lui non dovrà fare nulla di particolare: solo stare lì e osservare tutto quello che accade. Per un breve periodo, Banana segue pedissequamente le istruzioni durante l’orario di lavoro e scopre le meraviglie di Roma nel tempo libero, poi però comincia a farsi divorare dai dubbi, fino ad arrivare alla svolta definitiva.

La generazione Millennial, si sa, si è trovata a vivere su un confine sottile. Quella precedente risentiva delle sofferenze postbelliche, quella successiva è formata dai nativi digitali. In questo mondo di mezzo, Benoit “Banana” Martin e tutti i suoi interlocutori (i cosiddetti Nuovi Sperduti) non hanno dei punti di riferimento precisi. Secondo Valerio Carbone, psicologo e psicoterapeuta nato nel 1985, un Millennial va considerato come un eterno ragazzo che insegue visioni del mondo scadute da tempo. Ogni generazione porta con sé dei vizi, delle virtù e dei fallimenti. Carbone prova a raccontare la sua, partendo dalla base della sua cultura accademica. Ne esce un romanzo che contiene sia la componente thriller sia un po’ di commedia. Non un vero manifesto generazionale, ma una narrazione dettagliata.

Carbone è al suo terzo romanzo dopo Il mercante d’acqua (2015) e Una messa in scena posticcia (2021). In una breve nota introduttiva di questo suo libro cita il parere di un agente letterario: “Molto particolare, lo stile è molto tagliente e in linea con i personaggi e il loro contesto”. Consapevole dell’incompatibilità tra la sua opera e la grande editoria, l’autore ci mette tutto quello che ha in mente di metterci, senza reticenze. Il linguaggio è quello che si ascolta su un treno della metropolitana, ai tavolini di un bar, davanti all’entrata di un campus universitario. Non ci sono censure, non ci sono giri di parole. Tra Millennial si parla così, c’è poco da fare.

Il libro in una citazione
«Il vero sognatore rischia a occhi chiusi, lanciandosi in imprese incredibili sulla base di una semplice intuizione, qualcosa che ha intravisto chissà dove e chissà come, ma che gli è rimasta chissà quando incollata all’anima.»

11 giugno 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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