L’esordio di Enrico Brizzi, risalente al 1994, è un’opera senza età per temi, stile e atmosfere
di Raffaele Nuzzo

Autore: Enrico Brizzi
Editore: Mondadori
Anno edizione: 2024
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 153
Consigliato a chi ha nostalgia degli anni Novanta, a chi piace Bologna, a chi interessano le denunce sociali, i bestseller, la musica, il cinema, la storia del Novecento italiano.
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Due (Mondadori, 2024) del medesimo autore, perché è il sequel del libro.
Il giovane Holden di J. D. Salinger. Einaudi, 2014. Traduzione di Matteo Colombo. Per trama e messaggio simili.
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Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enza Negroni (drammatico Italia, 1996) perché ispirato al libro.
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a cura di Stefano Palladini
L’ultimo decennio di un XX secolo da ricordare per molte cose e dimenticare per altrettante, la “grassa” Bologna – città indiscusso emblema del buon vivere – e l’adolescenza fanno da sfondo a Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Una triade, sovente rimpianta da chi l’ha vissuta in spensieratezza, che domina questo romanzo di Enrico Brizzi.
Il protagonista della storia è Alex, tipico figlio della piccola borghesia bolognese, adolescente spensierato finché basta, poiché travagliato all’occorrenza da dubbi amletici esistenziali. Come e soprattutto il rifiuto categorico del futuro che la società in cui è cresciuto gli ha già riservato. Alex conduce la sua rivoluzione ovunque: contro gli schemi e le imposizioni famigliari e contro i servi leccapiedi dei “profi” a liceo. È la sua metamorfosi da “inquadrato composto ubbidiente scolaretto modello” a “teppistello che spruzza vernice sui muri della città avvezzo a memorabili sbronze”.
Una trasformazione in perfetto prodotto della borghesia che Alex vuole ritardare o evitare a tutti i costi, proprio come il giorno della partenza di Adelaide, la compagna di cui si è perdutamente invaghito. “Aidi” deve infatti raggiungere l’America e ci deve rimanere per un anno e così Alex cerca di passarci insieme quanto più tempo possibile, raggiungendola nella sua casa sui colli, nei “tramonti arancioni”, pedalando e smanettando tra marcia “leggera” e “leggerissima”, e fissando a traguardo le auto parcheggiate che incontra durante il percorso.
Oltre a questa affannata ricerca d’amore, le sue giornate scorrono tra birichinate, “fughe” a scuola, spinelli e brani dei Pistols o dei Beatles, a seconda dell’umore. In sostanza, Brizzi ricalca atteggiamenti che la maggioranza degli adolescenti normalmente ha sperimentato. Non mancano comunque le dissertazioni politiche sulle differenze di classe e neanche i tiri mancini della vita, come la morte di un caro amico e l’opprimente mal di vivere di certe giornate.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo è, come ha sottolineato la scrittrice Silvia Ballestra, “un piccolo affresco ‘italiano’ sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta”. Esordio narrativo di Brizzi risalente al 1994, ha guadagnato la finale al Premio Campiello 1995 e ha vinto il Premio Bergamo e il Premio Fregene. Con oltre un milione e duecentomila copie vendute e traduzioni pubblicate in ventiquattro Paesi, è considerato un bestseller mondiale. Al suo autore, oggi tra gli scrittori di narrativa italiana più prolifici, ha arriso una fama di indiscusse proporzioni.
L’incipit dell’opera potrebbe risultare ingannevole: sgrammaticato, caotico e privo di punteggiatura, potrebbe far apparire il testo troppo particolare, e per tale ragione potrebbe scoraggiarne la lettura. Il romanzo è scritto in stile diaristico-adolescenziale, narrato in terza persona tranne che nella sezione “archivio magnetico” a piè di capitolo, dove si ricorre alla in prima persona (gli appunti del protagonista). Il registro è giovanile, leggero, easy, sebbene non precluda austere riflessioni sui grandi dogmi esistenziali e raffinate creazioni letterarie.
L’autore ritrae atmosfere d’antan, schiettamente anni Novanta, e puntella il suo linguaggio con slang, anglicismi ed esilaranti boutade. La terminologia è tendenzialmente postmoderna, onomatopeica, riadattata, impastata di neologismi, anche non ufficialmente riconosciuti dai dizionari. Per questo, è una scrittura che condivide qualcosa con quella attuale di certi scritti, seppur più vecchia di trent’anni: ci sono infatti delle analogie con l’esperienza grammaticale che spesso si fruisce sui social e nelle comunicazioni di instant messaging.
È un flashback nel mondo dei teenager anni Novanta, una pioggia di intermezzi culturali di letteratura, musica e cinema e di ricordi per i nostalgici.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo trae una vaga ispirazione dal leggendario Il giovane Holden, il cui spirito, di tanto in tanto, aleggia tra le righe e viene specificamente rievocato. Alex può senz’altro somigliare a un tardo Caulfield all’italiana.
I pezzi rock a margine dei paragrafi o delle frasi ritmano la narrazione e fungono da vera e propria colonna sonora. Così come i richiami alle pose delle star di Hollywood sulle locandine delle pellicole rendono più vivida l’ambientazione del romanzo. Insomma, tanta arte.
Il romanzo di Brizzi sa emozionare e soprattutto ringiovanire, risultando un’opera senza età per temi trattati. Non annoia mai, ricrea una magica atmosfera hyggie e sa essere introspettivo e profondo. Alex e la sua cerchia di ragazzini-bene sono figli ostili ai materialisti benestanti che li hanno partoriti e di cui non si sentono fortunati rampolli, ma piuttosto vittime obbligate a seguirne le orme. E come John Frusciante abbandonò i Red Hot Chili Peppers proprio al culmine del loro successo, anche Alex vuole lasciare quel “gruppo” di certezze materiali per qualcosa d’indefinito e libero. Di solito è più semplice avvenga il contrario.
E la storia tra Alex e Aidi come finirà? È altamente improbabile come la vittoria agli Europei della Danimarca nel 1992? Brizzi ce lo racconta in Due, sequel del 2024.
Il libro in una citazione
«Gli veniva abbastanza voglia di volare, per dirla tutta, e poi, insieme a quelle sensazioni aeronautiche, anche un’angoscia sottile che immaginava dipendesse dal dover mangiare con le posate, dalla necessità di camminare in linea retta e da tutte le altre sovrastrutture che allontanavano l’Uomo dall’infinito che aveva dentro.»
5 marzo 2025
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