La regista e scrittrice tedesca Doris Dörrie ci accompagna alla scoperta delle culture con cui è entrata in contatto raccontandocene il cibo e la cucina
di Elisa Vuaran
Il mondo nel piatto. Ispirazioni dalla cucina
Autrice: Doris Dörrie
Editore: Mimesis
Curatrice: Susanne Lippert
Anno edizione: 2023
Anno prima edizione: 2020 (Svizzera)
Genere: Racconti, Memoir, Cucina
Pagine: 118
Consigliato agli amanti del cinema di Doris Dörrie e ai curiosi della cucina del mondo.
Se ti interessa, leggi anche
Il viaggio di un cuoco di Anthony Bourdain. Feltrinelli, 2015. Traduzione di Maria Cristina Castellucci
Butter di Asako Suzuki. HarperCollins Italia, 2024. Traduzione di Bruno Forzan
La taverna di mezzanotte, serie a fumetti di Yarō Abe. Bao Publishing, 2020-2024
… per esplorare cucine diverse e tutti i possibili personali modi di viverle.
Per molti il modo più vero, più diretto di vivere una cultura è sperimentarla in un piatto, attraverso la cucina: in viaggio in una terra straniera ci si riempie gli occhi dei paesaggi e la pancia delle specialità locali; qualche fortunato s’immerge anche in corsi (più o meno turistici) di cucina tipica e, tornato a casa, porta con sé insieme a foto e gadget anche parte delle tradizioni del posto. Ecco perché “il purè di patate e Goethe sono la stessa cosa, così come le Palatschinken e Mozart e gli hamburger e Rihanna”. Per comprendere appieno come un popolo ragiona, vive e si emoziona, sedersi a una tavola imbandita è un passaggio quasi imprescindibile.
Il cibo rappresenta fin da tempi antichi uno dei sommi piaceri della vita, un piacere oggi sempre più accessibile, troppo accessibile nella società occidentale. In un mondo globalizzato riflettere sulle – anche minime – differenze fra tradizioni culinarie, dai rituali natalizi popolari alla ricetta di famiglia, restituisce ancora senso di identità e appartenenza.
Doris Dörrie, prolifica regista tedesca, altrettanto prolifica scrittrice (anche se in Italia meno nota sotto questo punto di vista) e membro dell’Academy, l’organizzazione che assegna i Premi Oscar, riunisce nel brevissimo volume Il mondo nel piatto i suoi pensieri sul tema, riportando alla memoria la sua infanzia, i suoi viaggi, le sue considerazioni rivolte al presente e al futuro. Ricorrono le suggestioni dal Giappone, terra da cui Dörrie ha tratto grande ispirazione per le proprie pellicole (come Fiori di ciliegio e il relativo sequel Fiori di ciliegio & demoni): non a caso ad aprire la raccolta è la meditazione “Tè verde & onigiri”, e il lettore sbarca tra i pensieri della regista come lei sbarca dall’aereo. Seguono, come pagine di diario, ricordi della sé bambina che di notte scendeva di soppiatto in cucina per godersi la parte del pane che preferiva (un piccolo spoiler: le estremità); osservazioni sul valore dell’aspetto manuale del cucinare, come momento di introspezione; sogni e illusioni, tra passato e presente.
Ogni pensiero non occupa più di due facciate di stampa; quasi come in una raccolta di storielle zen, non vi è spazio per l’approfondimento e le spiegazioni, ma il lettore potrà cogliere questi sassolini per dare respiro alle proprie idee, confrontarsi con i propri ricordi, pensare alle proprie abitudini e alla loro trasformazione nel contesto culturale in divenire.
Il volumetto è aperto da una ricca introduzione curata da Susanne Lippert, docente di lingua e traduzione tedesca presso l’Università Roma Tre, con note sulla vita della regista che introducono alla conoscenza dei suoi libri e film e alle ispirazioni autobiografiche che permeano tutta la sua produzione. Ai cenni biografici fanno seguito ragionamenti sulle scelte lessicali, importanti nel veicolare non solo il pensiero di una persona, ma la cultura da cui proviene, che costituiscono un prezioso aiuto nell’interpretazione delle idee dell’autrice. Una lettura poco impegnativa, dedicata agli appassionati della regista, cui si può accostare con leggerezza anche chi la conosce meno.
Il libro in una citazione
«Sì, sì, naturalmente, è la vecchia balla zen: quando tagli le carote, taglia solo le carote. Questo è stato detto in tempi precedenti al Bimby, a quanto pare, già allora era difficile non distrarsi. Oggi diventa una vera e propria scelta di vita tagliarsi da soli le carote. Aiuto. Una decisione in più in un mare di decisioni.»
23 agosto 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA