Nell’avvincente noir di Nicola Calathopoulos, ispirato anche al caso del ladro di manoscritti Filippo Bernardini, le indagini del commissario Alberto Farina giungono a un punto di svolta grazie alle dichiarazioni di una donna affetta da un deficit cognitivo
di Enzo Palladini
Testimone imperfetta
Autore: Nicola Calathopoulos
Editore: Minerva
Anno edizione: 2024
Genere: Gialli & Noir
Pagine: 524
Consigliato agli appassionati di letteratura noir e di editoria in generale, meglio ancora se milanesi.
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Dannati per sempre di Nicola Calathopoulos. Minerva, 2021. Storia di un libro di grande successo scritto da un autore del quale nessuno riesce a ricostruire l’identità.
Milano, novembre 2023. La vita laboriosa dell’importantissima casa editrice Valerba viene improvvisamente squassata da un omicidio efferato. La vittima si chiamava Valentina Liberati, ventotto anni, nubile. Molto apprezzata da tutti i colleghi per il suo carattere mite e gioviale. Aveva iniziato a lavorare all’ufficio legale e diritti della Valerba dopo un periodo di impiego presso una piccola casa editrice di Cremona. Viveva sola e non esiste un minimo elemento che possa far sospettare un movente per un atto così violento: è stata ammazzata nell’archivio, colpita alla testa con la statuetta di un giocatore di calcio.
Dell’indagine viene incaricato il commissario Alberto Farina, in servizio presso la caserma di Lambrate, periferia nord del capoluogo lombardo. Il suo lavoro sembra iniziare nel migliore dei modi: una testimone ha visto tutto. O meglio: ha visto in faccia l’assassino. Si chiama Martina Saggesi, è una editor della Valerba. Al momento dell’omicidio è stata richiamata dalle urla della vittima, è corsa dal suo ufficio alla stanza dell’archivio, ha visto la povera Valentina a terra con la testa spaccata e l’omicida – un uomo abbastanza giovane, alto circa 1,85 cm e con un fisico atletico – che fuggiva. La strada sembra spianata, ma quasi subito Farina scopre che Saggesi è affetta da prosopagnosia, un deficit cognitivo poco conosciuto ma abbastanza diffuso, per il quale non è stata ancora individuata una cura. Chi ne soffre guarda in faccia le persone, ma è come se vedesse un ovale vuoto: non riesce a distinguere i tratti del viso e meno ancora a memorizzarli. Il senso della prosopagnosia viene descritto alla perfezione dalla frase riportata in quarta di copertina: “Non è la memoria a sparire. Rimangono i contorni vuoti. Ogni persona è uguale, insulsa, insignificante”. Brutto colpo per il commissario.
Farina decide di muoversi con i pochi elementi che ha a disposizione, soprattutto all’interno della Valerba, e scopre addirittura un caso internazionale. Nel periodo prenatalizio, quattro libri di autori di grande fama, pronti per essere pubblicati, sono stati trafugati con una truffa informatica. In pratica, gli autori hanno ricevuto una mail che hanno creduto provenire dal proprio editore e hanno risposto allegando la versione finale del manoscritto. Hanno consegnato il lavoro finito, senza però sapere a chi. Scavando a fondo, Farina scopre che anche molti altri libri sono stati “rubati” in questo modo, in tutta Europa, e comincia a sospettare che ci sia una relazione tra l’omicida della Valerba e questo furto di opere letterarie.
All’improvviso, un lampo illumina la mente di Martina: l’assassino ha gli occhi di due colori diversi. Inizialmente non è sicura di dirlo al commissario, ma poi decide che è il caso di parlare. Farina ci mette tutta la pazienza della quale è dotato, lavora sulla mente della Testimone imperfetta che ha la fortuna – o la sfortuna – di trovarsi davanti e alla fine quel particolare, così difficile da cogliere per una persona non affetta da quella patologia, si rivelerà decisivo, anche perché andrà a confermare i sospetti del commissario.
In questo suo secondo romanzo, Nicola Calathopoulos riesce a unire in maniera intrigante le sue molte passioni e competenze. Tra le prime ci sono la letteratura – noir soprattutto – i viaggi e il poker. Tra le seconde troviamo la perfetta conoscenza del mondo editoriale e soprattutto di quello giornalistico, ambiente in cui ha operato per parecchi decenni all’interno di varie redazioni dell’informazione Mediaset. La vicenda si ispira a una storia vera, quella di Filippo Bernardini, arrestato a New York e poi rilasciato nell’aprile del 2023, che era accusato di aver sottratto ad alcune case editrici dei manoscritti senza fini di lucro, ma con l’unico scopo di leggerli prima della loro pubblicazione. Anche l’idea della prosopagnosia nasce dalla conoscenza diretta di una persona affetta da tale deficit cognitivo. Per immedesimarsi nel commissario Farina, che è anche la voce narrante e racconta tutto in prima persona, Calathopoulos ha frequentato un ex assistente capo della Questura di Milano e una poliziotta disegnatrice di identikit.
Chi ha letto Dannati per sempre, romanzo d’esordio di Calathopoulos, ritroverà alcuni personaggi con una diversa funzione narrativa. Entrano in scena in maniera discreta e mai invasiva, quando ormai il lettore è entrato in simbiosi con il commissario Farina e con il suo team, quando ha capito il dramma di Martina Saggesi e apprezzato la sua straordinaria forza di reazione.
Testimone imperfetta è un libro che si fatica a chiudere quando arriva l’ora di spegnere la luce e dormire, per il suo ritmo narrativo costantemente elevato, e per quella magia che solo i romanzi noir ben scritti possono possedere.
Il libro in una citazione
«Se la testa parte, i pensieri sono come un tarlo: più vuoi cacciarli, più ti scavano dentro.»
26 luglio 2024
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