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Libri per chi ama davvero leggere

Questa nostra strana storia di famiglia itinerante

Per trovare il senso di ciò che può succedere fuori e dentro di noi, la statunitense Claire Messud narra come tre generazioni di suoi congiunti vissero i sommovimenti sociali e politici accaduti in quattro continenti dal 1940 al 2010

di Sabrina Colombo

La copertina del libro "Questa nostra strana storia" di Claire Messud (Bollati Boringhieri)

⭐⭐⭐⭐

Classificazione: 3.5 su 5.

Questa nostra strana storia
Autrice: Claire Messud
Traduttrice: Costanza Prinetti
Editore: Bollati Boringhieri
Anno edizione: 2024
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 184

Consigliato a chi ama le saghe famigliari complesse e articolate che abbracciano diverse generazioni, in cui la Storia intreccia gli eventi della vita privata dei protagonisti; a chi vuole approfondire la vicenda dei pieds noirs, i francesi d’Algeria riparati in Francia dopo la guerra d’indipendenza (1963), e degli harkis, gli autoctoni algerini di fede musulmana che in quel frangente scelsero di schierarsi a fianco delle truppe francesi e – dopo la disfatta – furono obbligati ad abbandonare la loro patria insieme ai coloni.

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Siano nel giugno 1940 e Gaston Cassar, francese d’Algeria fedele servitore della Repubblica nel corpo della Marina, lascia la famiglia a Salonicco, dove è distaccato presso l’ambasciata, su ordine dei suoi superiori. Parigi è appena caduta nelle mani dei tedeschi e De Gaulle è riparato a Londra, da dove invita i francesi a seguirlo e a mettersi a disposizione con l’obiettivo di scacciare l’invasore.

Poco dopo anche sua moglie Lucienne parte, con i due figli François e Denise e una sorella, e attraversa l’Europa facendo tappa in Italia, per poi rientrare in Algeria, dove i famigliari daranno loro ricovero temporaneo. Passano gli anni, nel 1963 l’Algeria diventa indipendente – dopo una sanguinosa guerra civile – e i Cassar devono lasciare una volta ancora la terra di origine per trasferirsi a Parigi – la nuova madrepatria: lì la quotidianità non è facile per gli esuli.

La fine del colonialismo è un vero e proprio spartiacque per i Cassar: è l’evento che dà il via al peregrinare dei membri del clan – numerosi e molto ben caratterizzati – tutti accomunati dal senso di inadeguatezza rispetto agli eventi di fronte ai quali vengono posti: amori, scelte professionali, traslochi, perdite, fallimenti paiono, all’occhio del lettore, segnare le loro vite più che i momenti di felicità, che pure ci sono stati.

Forse è colpa di Lucienne e Gaston: con il loro sentimento incondizionato e la reciproca dedizione – quasi una riedizione in chiave novecentesca dell’amor cortese cantato dai poeti medievali – diventeranno la pietra di paragone per valutare il concetto di “coppia perfetta”, un ideale che tutti i discendenti Cassar cercheranno inutilmente di emulare: senza sapere che – nelle pieghe del passato – si nasconde un segreto imbarazzante, taciuto dai due sposi per oltre settant’anni.

La scrittura è densa e i fatti raccontati – dal 1940 al 2010 – rigorosamente ancorati alla realtà, ormai assurti a veri e propri momenti topici della Storia contemporanea mondiale: dalla costituzione del Governo di Vichy alla deportazione degli ebrei di Salonicco ad Auschwitz, dalla crisi della Baia dei Porci alla caduta del muro di Berlino.

A tratti la prosa rallenta e si fa densa, molti sono gli eventi e i cambi di scenario geografico, che abbraccia quattro continenti; altrettanti sono i punti di vista dei protagonisti in gioco e il narratore esterno – a più riprese – lascia spazio alla voce di Chloe, l’ultima generazione di Cassar e il gancio verso il futuro dell’elaborato albero genealogico, in cui si ha l’impressione di intravedere la stessa Claire Messud.

Da un punto di vista letterario spicca Denise, figlia di Gaston e Lucienne e ziadi Chloe, una figura fragile, tragica e di altissimo spessore morale, che accoglie in sé svariate contraddizioni, tutte irrisolte: emigrata francofona sradicata dall’alveo sociale e culturale originario, tenta inutilmente di assimilare la lingua e lo stile di vita americano; donna nubile attratta dal suo stesso sesso, nega a se stessa quanto è evidente agli altri e si abbandona a un amore platonico e idealizzato per un uomo che neppure la considera, e tanto meno la merita; cattolica dotata di una fede fervente, si abbandona alla depressione, al vizio del fumo e dell’alcol per quietare il senso di vuoto che la attraversa, dilaniandola.

La vicenda complessivamente è ispirata alla storia della stessa autrice.

Claire Messud (1966, Greenwich, Connecticut) è cresciuta tra Stati Uniti, Australia e Canada. Vive a Boston con il marito James Wood, critico, saggista e romanziere. Messud esordisce in Italia con L’innocenza perduta di Sagesse (Piemme, 2001); ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue opere, tra cui I figli dell’imperatore – finalista al Man Booker Prize 2006 e scelto come Miglior libro dell’anno dal New York Times, dal Los Angeles Times e dal Washington Post – e La donna del piano di sopra, Miglior libro dell’anno per The New York Times Book Review, The Huffington Post, The Boston Globe e The Washington Post. Bollati Boringhieri ha pubblicato tutti i suoi romanzi.

Il libro in una citazione
«Guarda chi viaggia con te su questa nave. Non si possono scegliere i compagni di una traversata o di una generazione. Non puoi sapere che tempo farà, la grandezza delle onde. Tutto, in questa nostra strana storia, è incerto.»

23 luglio 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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