Romanzo di formazione ambientato nella DDR, il pluripremiato esordio della tedesca Charlotte Gneuss merita di essere letto per trama e scelte stilistiche
di Manuela Mongiardino
I confidenti
Autrice: Charlotte Gneuss
Editore: Iperborea
Traduttrice: Silvia Albesano
Anno edizione: 2024
Anno prima edizione: Germania (2023)
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 224
Consigliato a chi ha un interesse particolare per le narrazioni ambientate nei Paesi della zona dell’ex Patto di Varsavia.
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Il cielo diviso di Christa Wolf. Traduzione di Maria Teresa Mandalari. Ed. e/o 2012. Un classico della letteratura tedesca della DDR, pubblicato in prima edizione nel 1963.
C’era una volta la DDR di Anna Funder. Traduzione di Bruno Amato. Feltrinelli, 2019. Una ricerca sulla vita dei privati cittadini e sui metodi di controllo della Stasi effettuata dalla giornalista australiana, ritornata a Berlino dopo la riunificazione.
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Le vite degli altri, diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, 2006. Vincitore del Premio Oscar 2007 per il miglior film in lingua straniera.
Goodbye Lenin!, diretto da Wolfgang Becker, 2003.
Anni Settanta, siamo nei pressi di Dresda, per l’esattezza in un sobborgo dove tutti si conoscono. Paul, il ragazzo di Karin, passa da lei prima di fare un breve viaggio in moto con gli amici. È questa la premessa al tragico evento che causerà un’intima inquietudine nei membri della comunità. Protagonisti sono i giovani del paese, ognuno con grandi sogni soffocati dall’ambiente oppressivo del regime dell’Est, che entra per la prima volta nella quotidianità della ragazza attraverso le domande del funzionario della Stasi Wickwaltz.
Karin non capisce più di chi si deve fidare: se di Paul, che se ne è andato senza dare più sue notizie, degli amici o del funzionario statale. Proprio la fiducia è il tema principale: quasi un controsenso per un periodo storico in cui tutti osservavano tutti ed erano pronti a fare dichiarazioni compromettenti su amici e vicini di casa.
Karin deve crescere in fretta quando percepisce che intorno a lei tutto è diverso da come sembra, non riuscendo a comprendere chi abbia tradito chi: se Paul abbia tradito Karin andandosene, se Karin abbia tradito Paul parlando con Wickwaltz, o se tutti siano stati manipolati dal sistema.
I confidenti, pubblicato da Iperborea lo scorso maggio, è il romanzo d’esordio della giovane scrittrice tedesca Charlotte Gneuss, che con questo libro ha ottenuto due dei maggiori riconoscimenti per gli autori esordienti – lo Jurgen Ponto-Preis e l’Aspekte Literaturpreis – nonché una candidatura al Deutscher Buchpreis. Nella stesura, Gneuss tiene conto delle chiacchierate e delle confidenze dei nonni vissuti in Germania Est, scrivendo un testo raccontato in prima persona dalla sedicenne Karin.
Si tratta di un romanzo di formazione a sfondo storico, in cui la protagonista per la prima volta si scontra con l’autorità statale che cerca di manipolarla per ottenere importanti informazioni necessarie alle indagini volte a scoprire le motivazioni dell’allontanamento di Paul.
Il titolo originale Gittersee indica la zona fuori Dresda, dove adesso troviamo un centro residenziale immerso nel verde, ma che al tempo della narrazione era scarsamente abitato e circondato da boschi, dando quindi maggiore enfasi ai luoghi descritti, che nel testo fanno emergere la curiosità per il quotidiano dei famigliari dell’autrice. Il titolo italiano I confidenti, invece, insiste sulla fiducia verso le persone o verso lo Stato.
La scelta di Gneuss di scrivere il finale all’inizio del testo, ancor prima del capitolo di apertura, senza narrare in modo dettagliato quanto stia accadendo è sicuramente originale e azzeccata poiché il lettore è portato a credere che le cose siano andate in un certo modo, perlomeno fino alle ultime pagine. Solo dopo aver concluso la lettura, tornerà a leggere quella paginetta iniziale per avere conferma di quanto sia realmente successo.
Gneuss effettua scelte stilistiche alquanto particolari: nei dialoghi non fa uso di virgolette e, cosa ancora più particolare, pone le domande senza inserire il punto interrogativo. Il lettore non è dunque sempre agevolato, ma il testo è molto scorrevole, i capitoli sono brevi, organizzati in sottocapitoli non numerati. Lo stile è coerente al contenuto: Gneuss usa il registro medio principalmente nei colloqui con Wickwaltz, ma nella maggior parte dei casi la narrazione si svolge in famiglia o tra amici, momenti in cui Karin utilizza una costruzione e un lessico semplice, talvolta gergale.
Se come lettori o spettatori siete interessati ad avvicinarvi alla Germania Est, qui troverete la vita di tutti i giorni di chi risiedeva nella DDR: una vita fatta di piccole cose, di grandi speranze, ma anche di sogni infranti.
Il libro in una citazione
«Io avevo promesso a Wickwaltz di riferirgli tutto quello che riguardava Paul. Gli avevo dato la mia parola d’onore di pioniera, la mia parola d’onore leninista.»
15 luglio 2024
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