Attraverso la storia di un bancario veneziano costretto al prepensionamento, Michela Alliata ricorda come le trasformazioni inaspettate possano riservare momenti di felicità
di Enzo Palladini
Senza preavviso. Una storia veneziana
Autrice: Michela Alliata
Editore: Mimesis
Anno edizione: 2023
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 208
Consigliato a chi è terrorizzato dall’idea di cosa potrà fare quando (e se) andrà in pensione.
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Come pelle di bambù di Michela Vanon Alliata. Pendragon, 2012. Stessa autrice, ma con un cognome in più, stessa attenzione alla descrizione psicologica dei personaggi e dei loro sentimenti.
Andrea Volpato ha sessant’anni, è veneziano, lavora in banca da trentacinque e un giorno riceve la comunicazione che temeva: ha maturato i contributi sufficienti e verrà messo “a riposo”, cioè andrà in pensione. La prima reazione è di rabbia: è un dirigente, pensa di essere anche abbastanza stimato, non gli sembra possibile diventare inutile così, da un giorno all’altro. Chiede un appuntamento alla direzione della sua banca, prende un treno, va a Milano e viene ricevuto da una funzionaria giovane e appositamente addestrata, che gli ribadisce le intenzioni della direzione: a casa. Andrea si fa prendere da un moto di rabbia, insulta la ragazza, esterna tutto il suo sconforto. La sua interlocutrice non si scompone minimamente, gli ripete meccanicamente i concetti e le cifre. Niente da fare.
Con la morte nel cuore, Andrea torna nella casa di Venezia dove vive da solo. Da circa un anno la moglie Stefania lo ha lasciato per mettersi con un altro, mentre la figlia Giulia si è trasferita a Milano, prima per studiare e poi per lavorare in uno studio legale. Il problema adesso diventa quello di come trascorrere le giornate. Nel giorno del suo sessantesimo compleanno, a casa di amici, Andrea conosce Rebecca, una single di una decina di anni più giovane, con la quale inizia una relazione tutt’altro che impegnata e impegnativa.
Un giorno, mentre cammina per Venezia, Andrea si ferma ad ascoltare Ian e Paulina, due ragazzi polacchi che suonano per strada musica barocca. Rimane colpito da entrambi. Li ritrova poi in un’osteria, li invita a cena e sente sbocciare con Ian un rapporto che gli sembra di poter definire amicizia. Qualche tempo dopo, Andrea viene invitato da Sergio, un amico insegnante, a trascorrere qualche giorno in Polonia, dove dovrà tenere alcune lezioni: prima Varsavia, poi Cracovia con annessa visita ad Auschwitz, poi ancora Varsavia. Andrea accetta e quel viaggio sarà l’occasione per rivedere Ian, ma soprattutto per un finale che arriva Senza preavviso, come suggerisce il titolo e che impreziosisce una storia interessante fin dalle prime battute, ma decisamente più avvincente dopo la metà.
Il tratto distintivo di Senza preavviso è la profonda analisi psicologica che Michela Alliata opera sui suoi personaggi. Non c’è mai un approccio superficiale alle azioni. Succede qualcosa e immediatamente ci viene spiegato perché succede, da quale ripostiglio in fondo all’anima si origina quel comportamento.
Le tematiche non sono mai banali. Il problema della perdita di motivazioni dopo aver chiuso la propria carriera lavorativa è molto presente nella società attuale, così come quello della genitorialità. Andrea ha, tutto sommato, un buon rapporto con la figlia Giulia, ma non ha la confidenza che vorrebbe avere e non solo a causa della distanza. Quando Giulia gli comunica di voler lasciare lo studio legale in cui lavora, commette un errore molto comune: ragiona secondo la propria testa e non secondo quella della figlia. È turbato e prova a convincerla che è una mossa sconsiderata anziché ragionare con lei su quali siano i reali obiettivi della sua vita.
Altro tema legato alla vita quotidiana è l’incidenza del caso nelle vite umane. Non ci pensiamo mai, ma alla fine una considerevole percentuale di ciò che viviamo è dovuto proprio alla casualità. Andrea Volpato non sfugge e questa regola e la riscontra anche nelle piccole vicende quotidiane, come quando aiuta una giovane donna a rialzarsi dopo una caduta rovinosa su un ponte di Venezia e scopre che è la persona che gli ha sbattuto in faccia il documento di fine rapporto con la banca. Il caso, però, a volte non lavora da solo: scopriremo infatti che il rapporto di Andrea con Ian nasce da qualcosa di molto più profondo rispetto a un semplice sguardo o alla malìa di una musica ben suonata.
Michela Alliata insegna letteratura inglese all’Università Cà Foscari di Venezia. Prima di iniziare a scrivere romanzi – il primo si intitola Come pelle di bambù ed è stato pubblicato da Edizioni Pendragon nel 2012 – ha pubblicato numerosi saggi, soprattutto sulla letteratura inglese del 1800. In Senza preavviso emerge la sua capacità di analisi della personalità, così come la sua profonda venezianità. I gesti quotidiani di Andrea Volpata vengono scanditi da una descrizione esperta e consapevole delle calli e dei campielli di Venezia, teletrasportano il lettore sul selciato di quella città unica.
Un romanzo che può sembrare un po’ lento nella prima fase, ma che poi, come un motore diesel di vecchia generazione, si scalda e inizia a coinvolgere in maniera inesorabile. Anche perché Andrea Volpato è uno come tanti, al quale accadono casualità straordinarie.
Il libro in una citazione
«L’esperienza di chi ha vissuto la guerra, l’Olocausto, calamità naturali o altri traumi devastanti, finisce per ricadere sui figli e per lasciare tracce profonde nelle generazioni successive. Gli specialisti parlano di trasmissione transgenerazionale del trauma.»
29 maggio 2024
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