In un saggio ancora unico nel suo genere, Paolo Miorandi ha ripercorso i luoghi cari allo scrittore svizzero, noto anche per la grande capacità di donare serenità attraverso i suoi scritti
di Manuela Mongiardino

Verso il bianco. Diario di viaggio sulle orme di Robert Walser
Autore: Paolo Miorandi
Editore: Exòrma
Anno: 2019
Genere: Critica letteraria
Pagine: 115
Consigliato a chi ama capire meglio un grande scrittore, dopo aver letto un suo scritto.
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La passeggiata di Robert Walser. Traduzione di Emilio Castellani. Adelphi, 1976. Lettura ideale per chi si è avvicinato a Robert Walser proprio con Verso il bianco, testo che Miorandi conosceva bene e che ha tenuto presente durante la sua stesura.
Verso il bianco è un saggio, che Paolo Miorandi ha pubblicato nel 2019; si tratta di una lunga riflessione sulla vita dello scrittore e poeta svizzero Robert Walser (1878-1956), che ricordiamo soprattutto per Jakob von Gunten. Un diario del 1907, testo che trovò subito l’apprezzamento di scrittori illustri a lui contemporanei come Franz Kafka, Robert Musil, Walter Benjamin.
Miorandi si mette in cammino per raggiungere i luoghi di Walser che dal 1986 costituiscono la passeggiata dell’itinerario chiamato Robert Walser Pfad, intorno a Herisau, piccolo centro dell’Appenzell: lo stesso giro ad anello che lo scrittore faceva ogni domenica pomeriggio. Un interessante percorso letterario, forse il primo in territorio elvetico, dedicato a un autore del Novecento, che visse costantemente con poco denaro a disposizione e senza la sicurezza di una casa propria. Camminare fu sempre una sua grande passione, che gli permise di spostarsi senza biglietto tra posti molto distanti, percorrendo per esempio i mille chilometri che separano Berlino e Bienne, località anch’essa situata in Svizzera. Walser si trovò a vivere la parte più lunga della sua vita nella casa di cura di Herisau, dove riconquistò la tranquillità necessaria per scrivere.
È un autore che parla all’anima, perdendosi in riflessioni filosofiche o artistiche; che evita la società, prediligendo i piccoli centri in cui può passeggiare, osservare e filtrare il tutto attraverso la sua sensibilità, che si traduce in fine parola scritta.
Il titolo Verso il bianco contiene al suo interno una duplicità visiva e sonora, il bianco della neve e il rumore bianco: al lettore suggeriscono una ritrovata pace interiore, come anche una fine serena per Walser. Lo scricchiolio della neve sotto i piedi, il movimento di un ramo o il frusciare del vento nel bianco inverno silenzioso sono la colonna sonora di questo saggio, in cui l’autore ripercorre la propria esperienza di vita e la mette in relazione con il potere taumaturgico delle parole di Walser. Quest’ultimo, che attraverso la scrittura curava se stesso, dona serenità anche a chi legge le sue pagine.
Lo stesso Miorandi – psicoterapeuta e scrittore, che ha prodotto non solo testi specialistici nel suo ambito professionale, ma anche altri lavori come questa ricerca personale e letteraria sulle silenziose orme di Walser – scrive in un momento di difficoltà, in cui si sente particolarmente legato alle tematiche di Walser, che ha letto e nel quale ha trovato conforto. Attraverso questo “cammino” Miorandi rende dunque grazie allo scrittore svizzero, che lo ha aiutato nei momenti bui della sua vita: leggere Walser per trovare sollievo nelle sue pagine è d’altra parte una pratica conosciuta.
Walser non lottava contro il male di vivere, lo accettava ritirandosi dalla società e lo sublimava nella scrittura. Si ritirò per poter ancora scrivere, in silenzio, nascosto, a insaputa di tutti. Nel completo silenzio morì anche, poiché perse la vita durante una sua passeggiata, su un campo di neve immacolata, il pomeriggio di Natale del 1956.
Miorandi si rifà a un linguaggio letterario nel momento in cui ci parla dell’autore e dei suoi contemporanei, pur utilizzando un lessico semplice per descrivere luoghi e persone che incontra nel suo “cammino”. La sua scrittura risulta molto scorrevole e chiara.
I capitoli sono numerati al contrario: da 7 a 1; proprio come le sette orme che Walser lasciò sulla neve, dietro al suo corpo disteso. Con tale scelta Miorandi ha probabilmente voluto suggerirci il suo graduale avvicinamento alla personalità dello scrittore elvetico e alla guarigione che il cammino nei luoghi da lui amati gli ha donato.
Un ottimo testo per avvicinarsi a Walser in quanto contiene biografia, descrizioni del luogo in cui ha vissuto la parte più lunga della sua vita, bellissimi passaggi di critica letteraria, inframmezzati da citazioni di scrittori a lui contemporanei, che avevano apprezzato la sua arte.
Il libro in una citazione
«Passeggiare, più di ogni altro modo di camminare, è un modo di lasciarsi andare… Il passeggiatore esperto non si precipita avidamente verso le cose. Sa che in questo caso sarebbero loro, le cose, ad allontanarsi.»
14 maggio 2024
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