A oltre trent’anni dall’edizione originale Piccoli suicidi tra amici, il longseller dell’autore culto finlandese, continua a conquistare per la sua capacità di conciliare ironia dissacrante e invito alla profonda riflessione
di Eva Garavaglia
Piccoli suicidi tra amici
Autore: Arto Paasilinna
Editore: Iperborea
Traduttori: Maria Antonietta Iannella, Nicola Rainò
Anno edizione: 2024
Anno prima edizione: 1990 (Finlandia)
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 288
Consigliato a chi cerca un romanzo on the road divertente, ma che faccia riflettere.
Onni Rellonen, dopo il fallimento dell’azienda che dirigeva, entra in un fienile in Finlandia per togliersi la vita, ma lo trova occupato da un altro uomo che ha il medesimo intento. I due decidono momentaneamente di non darsi la morte e tramite un annuncio sul giornale progettano di trovare altre persone che aspirano a farlo per organizzare un suicidio di massa.
Da questa coincidenza parte Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna, racconto di un originale viaggio on the road a bordo di un pullman di lusso, ridenominato “Saetta della morte”. Infatti gli aspiranti suicidi, riuniti nel gruppo dei Morituri anonimi gireranno prima la Finlandia per recuperare altri compagni di viaggio e poi l’Europa in cerca del luogo migliore per porre fine alla loro esistenza.
Qualunque viaggio però cambia le persone, persino quelle che credono che la vita non abbia più alcun significato. Tra una località e l’altra i singolari passeggeri della Saetta della morte vivranno esperienze di grande unione, fughe rocambolesche e persino risse, che faranno nascere legami importanti, rinsaldati dalla consapevolezza di comprendersi per la comune idea del suicidio.
Tra i personaggi spiccano Onni Rellonen, il colonnello Hermanni Kemppainen e Helena Puusari, gli organizzatori del viaggio.
Rellonen è un uomo dalle mille idee, che però puntualmente falliscono, come dimostra la sua vita lavorativa, motivo per cui viene lasciato dalla moglie. Il colonnello Kemppainen è un militare ormai lontano dai tempi in cui comandava battaglioni e la mancanza di ciò che aveva costituito per gran parte del tempo la sua vita, insieme alla perdita della moglie, spinge l’uomo al suicidio. Grazie alla sua esperienza riesce a organizzare tutti gli spostamenti e gli alloggi dei Morituri anonimi ed è anche il principale finanziatore del viaggio. Helena Puusari, invece, è una donna capace e indipendente, che lavora come vicepreside in una scuola femminile. Questo suo carattere però non viene visto di buon occhio dalla piccola comunità in cui lavora, pertanto viene isolata. Helena è piena di fascino, ama i cimiteri ed è la prima persona che Rellonen e Kemppainen contattano quando si accorgono che, per far fronte alle inmumerevoli risposte giunte dopo l’annuncio sul giornale, hanno bisogno di una segretaria esperta.
In Piccoli suicidi tra amici ritornano diversi argomenti cari a Paasilinna. Il tema della fuga da una società che, volente o nolente, opprime, anche col suo conformismo, lo aveva trattato pure nel suo famosissimo longseller L’anno della lepre, ma in questo caso la fuga diventa decisamente più estrema. Comune ai due romanzi sono anche la visione della natura poco antropizzata come cura ai mali dell’uomo contemporaneo e la ricerca di relazioni autentiche, che spesso si realizza in contesti estranei alle comuni relazioni sociali.
Paasilinna sceglie di trattare una questione impegnativa come quella del suidicio mettendola al centro della narrazione e non usandola come un mero aspetto della vita di uno dei personaggi. Lo fa attraverso un registro ironico, che però non banalizza o dissacra il tema, anzi. Permette di muovere una critica alla società della Finlandia, Paese in cui lui è nato e vissuto, portando il lettore a comprendere quali sono le cause del fenomeno.
Il paese era pieno di imbroglioni, bari, impostori. I ricchi opprimevano i poveri, si facevano pagare affitti esorbitanti estorcendo interessi salatissimi. La massa dei diseredati si dedicava a forme rumorose di vandalismo e non si prendeva cura dei propri figli […]
Dal canto loro i burocrati ce la mettevano tutta per inventarsi nuovi moduli con lo scopo di umiliare la popolazione e far correre il cittadino da uno sportello all’altro. I commercianti e i grossisti spennavano la clientela spillando dalle tasche fino all’ultimo centesimo. Le società immobiliari costruivano gli appartamenti più cari del mondo. Se ci si ammalava, medici sgarbati trattavano i pazienti come ronzini da portare al macello.
Ciò che emerge dalle pagine dello scrittore finlandese è che una maggior vicinanza e genuinità delle relazioni rappresentano la chiave di volta per risolvere il problema.
Il libro in una citazione
«Il peso dell’afflizione è tale da indurre parecchi finlandesi a vedere nella morte l’unico sollievo. La malinconia è un avversario più spietato dell’Unione Sovietica.»
5 aprile 2024
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