Trama avvincente, linguaggio accessibile e passaparola social continuano ad arridere successo alla maga mitologica
di Enzo Palladini

Circe
Autrice: Madeline Miller
Traduttrice: Marinella Magrì
Editore: Marsilio
Anno edizione: 2019
Anno prima edizione: 2018 (Usa)
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 411
Consigliato ad amanti e semplici appassionati della mitologia greca.
Se ti interessa, leggi anche
La canzone di Achille di Madeline Miller. Traduzione di Matteo Curtoni e Maura Parolini. Marsilio, 2019;
Gli dèi e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita delle civiltà di Károly Kerényi. Traduzione di Vanda Tedeschi. ilSaggiatore, 2015
Alla nascita, Circe viene etichettata come “ninfa” perché è figlia di un’altra ninfa, Perseide, e di Elios, il dio del Sole. I suoi rapporti con padre e madre non sono esattamente improntati all’affetto che caratterizza gli esseri mortali. Svezzata da una delle tante zie, Circe si ritrova presto “bullizzata” dalla sorella minore Pasifae e dal fratello minore Perse. Il suo primo “peccato” è quello di soccorrere Prometeo, ripudiato dagli altri dèi per aver regalato il fuoco ai mortali. Quando Perseide partorisce il suo quarto figlio Eete, è proprio Circe a prendersene cura, stabilendo con lui un rapporto molto affettuoso. Una volta cresciuto, Eete riceve un regno in regalo dal padre e vi si trasferisce. Circe rimane sola e s’innamora di un mortale, Glauco, che riesce a trasformare in un dio, usando delle erbe magiche. Poi Glauco le volta le spalle perché s’innamora di un’altra ninfa, Scilla, che Circe decide allora di trasformare in un mostro a sei teste. Durante una visita di Eete al palazzo del padre, Elios trova conferme al suo sospetto: i suoi figli hanno poteri magici. L’unica dei quattro a farne le spese è però Circe, condannata all’esilio su un’isola deserta.
In realtà, la vita su Eea (questo è il nome dell’isola) non è così male. Circe ha a disposizione un lussuosissimo palazzo tutto per sé, ha riserve di cibo, di vino e di quant’altro possa rendersi necessario. Ha una leonessa come animale domestico e tutte le comodità che una dea come lei possa desiderare. È sola, ma fino a un certo punto, perché spesso va a trovarla Ermes, che gli racconta tutti i pettegolezzi sulle divinità tra le quali la protagonista è cresciuta.
Circe si dedica alla sua arte, la magia. Coltiva e sintetizza ogni genere di erbe, inventa incantesimi di ogni tipo, fino a quando da Eea non iniziano a passare equipaggi di uomini mortali. La procedura è sempre più o meno la stessa: Circe li accoglie, li sfama e poi li trasforma in maiali non appena sospetta che possano infastidirla o pensare di rubarle i tesori del palazzo. Almeno fino a quando non arriva la nave capitanata da Ulisse-Odisseo. Prima Circe opera la metamorfosi su tutto l’equipaggio, poi s’innamora del capitano e riporta tutti i soldati alle sembianze umane.
Dopo la lunga permanenza a Eea, Ulisse riparte verso Itaca – ma poi si fermerà per sette anni sull’isola della dea Calipso – e qui comincia una parte della storia che non troviamo nell’Odissea, ma che Madeline Miller ha tratto dai mitografi, gli studiosi che si sono occupati dei miti scindendoli dalla componente poetica. Circe partorisce un figlio, Telegono, concepito con Ulisse. Un parto doloroso e un infante complicato da gestire. A sedici anni, Telegono parte su una barca da lui costruita per andare a cercare il padre a Itaca. Lo trova e lo uccide, sia pure involontariamente, poi torna a Eea insieme a Penelope e Telemaco, moglie e figlio “ufficiali” di Ulisse. È la parte più appassionante del romanzo e, senza rivelare il finale, è giusto sottolineare il grande pathos che il lettore vive durante una battaglia che vede protagonisti Circe e Telemaco in mare contro Scilla. Telemaco sarà poi un altro dei grandi amori di Circe.
Madeline Miller, nata a Boston nel 1978, cresciuta a New York e Philadelphia, laureata in lettere antiche alla Brown University, insegna greco e latino alle scuole superiori. Il suo stile è stato etichettato come “realismo mitologico”: non si tratta di una semplice rilettura dei classici, ma anche di un adattamento legato a tematiche come la famiglia e la malattia. In particolare, ha affermato che l’Odissea è legata a “esperienze umane universali”. Prima di Circe, Miller ha scritto anche La canzone di Achille, che le è valso il prestigioso Orange Prize for Fiction.
La particolarità di quest’opera è che il racconto è completamente sviluppato in prima persona. La voce narrante è quella di Circe e tutto il suo percorso di vita è raccontato come avverrebbe nelle pagine di un diario. Quella che nell’Odissea risulta essere una “maga”, capace di far innamorare Ulisse oltre che di trasformare i suoi uomini in maiali, racconta tutta la sua genesi, la sua parentela con molte divinità dell’Olimpo, il suo essere dea senza a volte averne l’arroganza e la superbia. Un romanzo che avvicina il lettore alla mitologia grazie anche al numerosissimo lotto di dèi e semidèi che vengono citati, un ripasso delle nozioni che più o meno tutti hanno avuto modo di apprendere durante il percorso scolastico. Utilissimo anche il cosiddetto Dramatis personae, un compendio finale dove vengono citati tutti i protagonisti divini e mortali della storia.
Al di là del valore comunque elevato dell’opera, Circe ha raccolto una straordinaria popolarità attraverso i social. Proprio per questo, a distanza di diversi anni dalla pubblicazione in Italia, è ancora un titolo di grande impatto commerciale in tutto il mondo. Il fenomeno si era già verificato per La canzone di Achille, si è ripetuto con questo libro, che ha suscitato in un brevissimo tempo una curiosità straordinaria in BookTok, community importante di TikTok. Per un lungo periodo l’ultimo romanzo mitologico di Miller è stato infatti in testa alla classifica dei libri più amati dagli utenti di BookTok grazie al suo linguaggio molto comprensibile – non a caso è stato scritto da un’insegnante – e alla sua trama avvincente, anche se tratta da una storia che più o meno tutti hanno già sentito.
Il libro in una citazione
«Noi dèi mangiamo così come dormiamo: perché è uno dei grandi piaceri della vita, non per necessità.»
1 aprile 2024
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