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Libri per chi ama davvero leggere

Felici i felici, ma davvero?

Il famoso romanzo corale di Yasmina Reza si rivela ancora attualissimo nel ritrarre la vita di coppie solo apparentemente soddisfatte e in realtà tristemente inappagate

di Enzo Palladini

⭐⭐⭐⭐

Classificazione: 4 su 5.

Felici i felici
Autrice: Yasmina Reza
Traduttrice: Maurizia Balmelli
Editore: Adelphi
Anno edizione: 2013
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 163

Consigliato a chi vuole rivivere sotto un altro punto di vista le nevrosi quotidiane.

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Storie di ordinarie nevrosi. Siamo nella Francia contemporanea, ma potremmo essere anche in Italia, Spagna o Germania. Le vicende sono quelle che accadono in ogni famiglia, a qualunque latitudine.

Il centro di tutto – ma lo scopriremo soltanto verso la fine – è la coppia formata da Robert e Odile Toscano. Prima facciamo la conoscenza di Robert, giornalista di economia, che ha un rapporto conflittuale con la moglie Odile su certe questioni (tipo fare la spesa insieme al supermercato). Agli occhi di amici e conoscenti, Robert e Odile sembrano una coppia modello. In realtà, Odile ha un amante, Remi Globe, che la accompagna nei viaggi di lavoro, ma che alla fine non ha le caratteristiche di fascino e brillantezza tipicamente associate a un partner con cui si intrattiene una relazione extraconiugale. Odile ha anche un padre, Ernest Biot, con un passato di grande banchiere e un presente triste, in cui parla con la moglie Jeannette solamente della sua morte e della sua cremazione.

I coniugi Pascaline e Lionel Hutner hanno due figli, ma in casa con loro vive solo il minore. L’altro, Jacob, è ricoverato in una clinica psichiatrica, ma per gli amici sta “svolgendo uno stage all’estero”. Sin da piccolo Jacob è convinto di essere la cantante Céline Dion e non riesce a uscire da questo film mentale che si è costruito da solo.

Nella stessa clinica in cui si trova Jacob va a curarsi anche Chantal Audouin, una donna che dopo aver vissuto una vita assolutamente libera e priva di legami fissi, è diventata l’amante di Jacques, un sottosegretario di un non meglio identificato ministero francese. Chantal è finita in analisi perché proprio la moglie di Jacques le ha rivelato con disinvoltura che lui intesse molte altre relazioni extraconiugali.

Il dottor Philip Chemla è un oncologo giovane e apprezzatissimo, che vive malissimo la sua omosessualità, scoperta in età giovanile con la complicità del fratello maggiore e mai accettata né dall’uno né dall’altro. Tra i suoi pazienti c’è un distinto signore, John Ehrenfried, che scopriremo essere il migliore amico di Ernest, il papà di Odile.

Facile dunque intuire che Felici i felici, pubblicato per la prima volta sia in francese sia in italiano nel 2013, è un romanzo “polifonico”, o per meglio dire “corale”. Non è una narrazione con flashback e flashforward, ma un vero e proprio susseguirsi di storie. Il titolo è ispirato a un verso di Jorge Luis Borges, che recita: “Felici gli amati e gli amanti e quelli che possono prescindere dall’amore. Felici i felici”.

Il titolo di ogni singolo capitolo coincide invece con nome e cognome di chi racconta in prima persona la propria storia. Alcuni personaggi sono centrali, altri sono molto marginali, appaiono e scompaiono in poche pagine, eppure hanno comunque qualcosa da comunicare, svolgono una precisa funzione. Dicono la loro battuta e se ne vanno, ma è una battuta dal significato ben determinato.

Complessivamente i personaggi coinvolti sono diciotto, tre dei quali (Robert e Odile Toscano, John Ehrenfried) ricompaiono nel finale per dare un senso a tutta la narrazione, per connettere tra di loro tutte le altre figure, comprese quelle che hanno almeno due gradi di separazione rispetto a Ernest, a sua figlia e a suo genero.

Yasmina Reza, parigina di nascita ma di origini iraniana e ungherese, ha una penna tagliente che mette abilmente a nudo tutte le nevrosi della vita contemporanea. In Felici i felici prova a dare una motivazione alla ricerca dell’avventura extraconiugale – anche quando questa si trasforma in una tristezza dalla quale è difficile liberarsi – e racconta senza remore e senza freni inibitori il malessere di molte coppie solo apparentemente felici. Riesce perfettamente nel suo intento, perché è molto probabile che quasi tutti i lettori finiscano per immedesimarsi in almeno uno dei diciotto personaggi rappresentati oppure in qualche caratteristica di almeno uno di loro, compagni di viaggio tristi – perché in ultima analisi non riescono mai a essere felici, né con né senza l’amore – ma decisamente gradevoli.

Il libro in una citazione
«Uno che affronta il grizzly a temperature di meno trenta non va certo a rompersi le palle in un supermercato all’ora in cui tutti fanno la spesa.»

20 marzo 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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