Nel romanzo breve del Premio Nobel, pubblicato dieci anni dopo la sua morte, una donna quasi cinquantenne si lascia travolgere dalla passione con uno sconosciuto per una notte all’anno
di Enzo Palladini
Ci vediamo in agosto
Autore: Gabriel García Márquez
Curatela: Cristóbal Pera
Traduttore: Bruno Arpaia
Editore: Mondadori
Anno edizione: 2024
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 117
Consigliato a chi ama Gabriel García Márquez, anche se in questo romanzo breve lo leggerà in una versione meno geniale.
Se ti interessa, leggi anche
Foglie morte di Gabriel García Márquez. Traduzione di Angelo Morino. Mondadori, 2022;
L’amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez. Traduzione di Angelo Morino. Mondadori, 2016;
Dell’amore e di altri demoni di Gabriel García Márquez. Traduzione di Angelo Morino. Mondadori, 2016.
Ana Magdalena Bach è una signora di mezza età, sposata da tanti anni con il fascinoso musicista Domenico Amarís. Il loro è un matrimonio all’apparenza felice, ravvivato da una grande passione e da molta fantasia di entrambi nel mantenere alto il livello di attrazione reciproca. Hanno due figli: un ragazzo, che ha seguito le orme del padre studiando al Conservatorio, di cui non sappiamo nemmeno il nome; e una ragazza, Micaela, che mostra uno spirito ribelle e insiste nel voler entrare in convento per farsi suora, pur avendo un fidanzato. Questo il quadro famigliare, nel quale spicca la figura di Ana Madgalena.
Ogni anno, il 16 agosto, Ana Madgalena parte da sola, sale su un traghetto e raggiunge un’isola non meglio identificata – García Márquez infatti la chiama semplicemente “l’isola” – per depositare un mazzo di gladioli sulla tomba della madre. Poi passa la notte in un piccolo albergo e rientra a casa il giorno seguente. Fin qui nulla di strano.
È proprio durante uno di questi viaggi che la donna cede all’istinto e alla passione, trascorrendo una notte d’amore con uno sconosciuto. Ma la mattina seguente, quando l’amante occasionale se n’è andato, si accorge che le ha lasciato una banconota da venti dollari in un libro appoggiato sul comodino. Questo episodio turba pesantemente la protagonista, che quando torna a casa non riesce più a sentire di essere se stessa. Cambiano anche i rapporti con il marito e il resto della famiglia.
Da quel momento, però, il 16 agosto diventa la data che Ana Magdalena riserva alla sua femminilità, al suo desiderio di evasione. Ogni anno va alla ricerca di un nuovo amante occasionale per una notte e le capitano non solo momenti di effimera felicità ma anche disavventure, fino alla sorprendente conclusione della vicenda.
Prima di entrare nel dettaglio dell’opera, sono necessarie alcune premesse. La prima: Ci vediamo in agosto non può essere considerato un capolavoro alla stregua di Cent’anni di solitudine o del sottovalutato L’amore ai tempi del colera. Il motivo è abbastanza comprensibile: l’autore ci ha lavorato in condizioni psicofisiche molto precarie e, in realtà, non l’ha mai portato a termine come avrebbe desiderato. La seconda: chi ama García Márquez legge con trasporto anche la sua lista della spesa o la sua rubrica telefonica. La terza: nonostante il principio di demenza senile che lo stava colpendo durante la stesura di questo romanzo, il grande maestro è riuscito a metterci la sua anima, il suo stile, la sua unicità.
Ci vediamo in agosto è uscito in contemporanea mondiale il 6 marzo 2024: sarebbe stato il novantasettesimo compleanno di García Márquez, morto nel 2014 a Città del Messico. Prima di lasciare questa terra, lo scrittore Premio Nobel era stato chiaro con i suoi collaboratori e i suoi famigliari: quel materiale non era da pubblicare. Tuttavia, Rodrigo e Gonzalo García Barcha, i due figli di Gabo, sono andati a ripescarlo nello studio del padre all’Harry Ransom Center della Texas University e hanno capito che se ne poteva trarre qualcosa di molto, molto interessante, anche andando contro il volere dell’augusto genitore. Dello stesso parere positivo era Monica Alonso, la fedelissima segretaria di García Márquez durante l’ultima fase della sua vita. Così Rodrigo e Gonzalo hanno contattato Cristòbal Pera, per lunghi anni l’editor di fiducia del maestro, che ovviamente ha accettato con grande entusiasmo di dare una riordinata al manoscritto.
Ne è uscito un romanzo che si legge alla velocità della luce per il modo in cui Ana Magdalena coinvolge chiunque con i suoi sentimenti e le sue debolezze, per la passione che traspare da ogni rigo, per l’amore che caratterizza tutti i momenti della narrazione. E poi c’è lo stile, che nei punti di grande fluidità è quello inconfondibile di Gabo, fatto che risalta ancor di più nella versione romanzo breve.
Alla fine l’amore, argomento così caro al grandissimo autore colombiano, è il vero protagonista dell’opera. Un amore che si può esprimere anche in età non più giovanile, come succede ad Ana Magdalena, che vive la sua prima avventura agostana quando ha quarantasei anni, è ancora una bella donna e sa essere seduttiva in maniera irresistibile. Il messaggio che l’autore ci ha lasciato è molto chiaro: non c’è età per l’amore, non c’è età per la passione, solo la routine e la consuetudine finiscono per farci invecchiare.
Il libro in una citazione
«Quando una donna dice l’ultima parola, tutte le altre sono di troppo.»
10 marzo 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA