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Libri per chi ama davvero leggere

Io ero il milanese, caduta e rinascita di un rapinatore pendolare

Dal podcast di Mauro Pescio un memoir che racconta la storia vera di Lorenzo S. e che vuole essere d’esempio per tutti “quelli come lui”

di Enzo Palladini

La copertina del libro "Io ero il milanese" di Lorenzo S. e Mauro Pescio (Mondadori)

⭐⭐⭐⭐

Classificazione: 4 su 5.

Io ero il milanese. La storia dei miei errori e della mia rinascita
Autori: Lorenzo S. e Mauro Pescio
Editore: Mondadori
Anno edizione: 2023
Genere: Memoir
Pagine: 256

Consigliato a chi vuole veramente capire la differenza tra lo stile di vita di una persona comune e quello di un delinquente.

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Lorenzo S. risulta coautore di Io ero il milanese, ma nella realtà è il protagonista assoluto di tutta la storia, dalla prima all’ultima riga. Lorenzo è nato a Milano poco dopo l’incarcerazione di suo padre a San Vittore. Nei primi anni, durante i quali ha vissuto insieme alla madre, ha solo qualche contatto sporadico con il padre, durante i colloqui in prigione. Quando papà finisce la pena, incapace di trovare lavoro a Milano, decide di lasciare l’appartamento del Giambellino per trasferirsi a Catania, sua città d’origine, quartiere Librino. Questo trasferimento è la prima grande svolta nella vita del protagonista.

Appena si immerge nella nuova realtà, Lorenzo sente un’irresistibile attrazione per la carriera delinquenziale. Decide che vuole fare di professione il rapinatore (come del resto suo padre) e sceglie con cura tra i numerosissimi cugini e amici dei cugini un ristretto numero di persone con cui mettere in pratica i suoi progetti criminosi. Comincia con poco, rubando una manciata di lire a un fruttivendolo che ha il negozio all’angolo di casa, ma ben presto alza la mira e inizia a rapinare banche. Non lo fa a Catania, dove teme di incrociare le proprie scorribande con l’esercito illegale della delinquenza organizzata, ma punta dritto su Milano, città che conosce un pochino per esserci vissuto da bambino e che presenta ampia scelta di obiettivi. Poi torna regolarmente a Catania, dove vive more uxorio con Teresa, sua compagna fin dai tempi adolescenziali, che lo renderà padre dello sfortunato Salvuccio.

Quando si sceglie questo tipo di percorso, è però inevitabile incappare prima o poi nelle maglie della giustizia. Soprattutto per uno come Lorenzo, che insieme ai suoi complici affronta le rapine a volto scoperto e spesso, anziché ripartire immediatamente per il buen retiro catanese, si ferma al Nord per sperperare un po’ del denaro sottratto alle banche nelle boutique di lusso e nei night club. Così, a un primo arresto che gli costa una detenzione minima, ne segue un altro, poi un altro, sempre con conseguenze limitate nel tempo. Appena esce, ricomincia a ritmi vertiginosi, non può fare a meno di quel denaro. Lorenzo è un bandito con un’etica: non torce un capello a donne e bambini, usa le pistole solo a scopo intimidatorio, si contiene entro certi limiti. A un certo punto le rapine accumulate diventano tantissime e, dopo un arresto spettacolare a Bergamo, inizia una detenzione della quale teme di non vedere la fine. Non sarà così, ma andare oltre sarebbe imperdonabile spoiler.

Mauro Pescio è un autore e podcaster che ha conosciuto Lorenzo a Padova, quasi per caso. Tra i due, così diversi nella loro vita precedente, si è creato un rapporto sorprendente, che ha portato prima a un podcast di successo e poi a questo lavoro, che si lascia divorare dalla prima all’ultima pagina, perché non solo contiene la foga dell’ex delinquente che tenta di esorcizzare quel suo passato scomodo, ma anche la precisione di un professionista della comunicazione che sa arrivare dritto alla mente e all’attenzione dei suoi lettori. La prima parte è estremamente coinvolgente perché la vita di Lorenzo viene raccontata come un tourbillon di eventi, di scelleratezze, di follie totali senza freni inibitori. Quando Lorenzo ha una quarantina d’anni, si ritrova in carcere a riflettere sulla propria esistenza e qualcosa si trasforma nella sua mente.

Io ero il milanese, nel suo complesso, è un libro che conquista e coinvolge, che porta quasi a parteggiare per Lorenzo durante le sue imprese criminali. In fondo non è un assassino e, come dice lui, ha sempre colpito solo le assicurazioni che dovevano risarcire le banche e mai le persone in quanto individui. Decisamente significativo è il fatto che oggi Lorenzo lavori come mediatore penale e sociale esperto in giustizia riparativa.

Il libro in una citazione
«La “batteria”, nel gergo delinquenziale, è un gruppo di persone che vogliono mettere in atto azioni criminali e che condividono delle idee e dei bisogni.»

27 febbraio 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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