Victor del Árbol ritorna a sorprendere con trame e sottotrame animate da protagonisti estremamente vividi
di Enzo Palladini
Nessuno su questa terra
Autore: Victor del Árbol
Traduzione: Pierpaolo Marchetti
Editore: elliot
Anno edizione: 2024
Anno prima edizione: 2023 (Spagna)
Genere: Gialli & Noir
Pagine: 362
Consigliato a chi ama il noir e vuole entrare nel profondo dei personaggi.
Julián Leal è un ispettore della polizia che lavora a Barcellona. Vive solo, non ha “nessuno su questa terra”. Gli viene diagnosticato un tumore a un rene, che rischia di accorciargli tremendamente l’aspettativa di vita. Decide così di tornare per qualche giorno nel suo paesino natale in Galizia, nella provincia di El Ferrol, per rivedere qualche vecchio amico e per rendere omaggio alla sepoltura dei suoi genitori, morti quando lui era ancora un ragazzo. A questa visita faranno seguito – e scopriremo che non è una casualità – due omicidi nel giro di pochissimo tempo: prima la signora che gestisce l’unico bar del paesino galiziano dove Julián si è appena recato; poi un tale Francisco, ex gestore di un’agenzia di consulenza finanziaria, apparentemente lontanissimo dal mondo che l’ispettore Leal frequenta quotidianamente.
In successione – e in un crescendo che entusiasma sempre più – scopriremo che Julián è stato sospeso dal servizio attivo in polizia per aver ridotto in fin di vita un uomo (con una motivazione ben precisa) e che suo padre è stato ucciso non da una tragica fatalità bensì da un vero e proprio commando di compaesani, per vendetta. Scopriremo pure che da piccolo Julián ha subito per anni gli abusi sessuali del migliore amico di suo padre. Nel frattempo, gli omicidi proseguono, con modalità differenti, fino a quando la determinazione di Julián e della sua migliore amica, l’ispettrice Virginia Ortiz, porterà a una scomoda verità che coinvolge anche personaggi altolocati.
Interessante la tecnica narrativa usata da Victor del Árbol, che sdoppia la voce narrante. Il prologo e l’epilogo sono scritti in prima persona da un soggetto del quale non scopriremo mai il nome e del quale sapremo solo le fattezze, perché viene indicato come “l’uomo dagli occhi scuri”, fa il killer di professione, è spietato ma, forse, in fondo all’anima ha anche un briciolo d’umanità. Per il resto, la voce narrante è neutra e, con l’incisività propria di del Árbol, salta avanti e indietro nel tempo per collegare episodi del passato a tragedie del presente, percorrendo trent’anni in cui ognuno dei personaggi ha collezionato qualche vittoria, tante sconfitte e un certo numero di malefatte.
Il talento di del Árbol è ormai universalmente riconosciuto, certificato da una lunga serie di premi letterari ricevuti in tutta Europa. Nell’opera precedente, Il figlio del padre, il focus era equamente diviso tra la saga famigliare e l’aspetto giudiziario della storia, comunque permeata di violenza. Per questo nuovo romanzo si può parlare di noir a tutto tondo.
Del Árbol ha fatto il poliziotto per parecchi anni e in Nessuno su questa terra lo dimostra senza false reticenze, raccontando qualche virtù e parecchi vizi dei suoi ex colleghi e sottolineando che per fare il poliziotto – quantomeno per farlo bene – bisogna anche essere capaci di infrangere le regole. Ma soprattutto va sempre magistralmente a fondo nel dipingere i suoi figuranti, li racconta come se fossero persone reali, ce li fa amare e odiare in base alle esigenze della narrazione. Una narrazione che scivola via senza freni, creando nel lettore la necessità assoluta di sapere cosa succede nella pagina successiva.
Il libro in una citazione
«Ci sono mostri che ti paralizzano, facendoti credere che conservano qualcosa di umano. Il loro sguardo e la loro voce ti addormentano, e il loro sorriso permanente ti dà il colpo di grazia.»
8 febbraio 2024
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