Il coloratissimo graphic novel di Botton e Giacchetto rende giustizia all’attrice Premio Oscar illuminandone tutti gli aspetti della sua indimenticabile personalità
di Elisa Vuaran
Audrey Hepburn
Autore: Michele Botton
Illustratrice: Dorilys Giacchetto
Editore: Beccogiallo
Anno edizione: 2023
Genere: Fumetti & Graphic Novel (Biografie)
Pagine: 175
Con l’introduzione di Luca Dotti, figlio di Audrey Hepburn.
Consigliato ai fan della diva di Vacanze romane e Colazione da Tiffany: non solo a chi vuole scoprirne una dimensione più intima, ma anche a chi non la conosce affatto e cerca un fumetto che racconti una storia molto umana.
Diva scherzosa e misurata, attrice prolifica ma riservata, icona di stile ma anche ambasciatrice Unicef: Audrey Hepburn è una figura nota a tutti, onnipresente per la sua eleganza nell’immaginario collettivo, sempre alla moda tanto nei post delle beauty influencer più votate alla sobrietà quanto sulle tele stampate in serie con il celebre fotogramma tratto da Colazione da Tiffany.
Come fa notare il figlio Luca Dotti nell’introduzione al graphic novel che la casa editrice veneta Beccogiallo le ha dedicato, ognuno di noi ha una “sua” Audrey: per alcuni è sempre giovane, in bianco e nero, per altri è una principessa europea; a volte è a colori. Per qualcuno balla ancora con Fred Astaire, per qualcun altro è una spensierata e noncurante newyorkese. Per molti indossa sempre un tubino nero, per altri ancora è una composta signora di mezz’età dedita alla sensibilizzazione sulle questioni umanitarie.
Con le pagine delle biografie scritte su di lei, ognuna dal taglio diverso, si potrebbero riempire intere librerie: per Michele Botton, che ha scritto i testi di Audrey Hepburn, e Dorilys Giacchetto, che lo ha illustrato, lo spazio per l’inventiva sembrava poco. E invece la Audrey portata in scena da loro, “di inchiostro e carta, senza colonna sonora e con la voce che preferite”, permette ai lettori di fare la sua conoscenza in una dimensione personale, senza la mediazione di pagine patinate, attraverso pensieri più intimi, espressi in prima persona, e racconti di vicende meno note.
Audrey diventa attrice quasi per caso: il suo sogno mai realizzato era quello di fare la ballerina. Sfogliando le pagine del graphic novel se ne scopre però anche la vita lontana dai riflettori, un’infanzia non facile vissuta con una madre severa e segnata dall’abbandono del padre; una gioventù marchiata dal freddo e dalla fame, da continue fughe dagli orrori della Seconda guerra mondiale e dal servizio come infermiera volontaria presso i campi per i soldati feriti.
La Audrey che si muove tra queste coloratissime pagine ha una voce ironica e decisa, ma non manca di mostrarsi nella sua inesperienza nella recitazione, negli errori sul set, nelle insicurezze sul canto e non solo. Conosciamo un’attrice che col trascorrere del tempo diventa sempre più sicura sul lavoro, ma di pari passo più fragile nella vita privata, aggrappata al desiderio di maternità e di essere sempre presente per la famiglia. Anche la fine del matrimonio con il collega Mel Ferrer, seppur non venga troppo approfondita dal punto di vista psicologico, viene trattata con lo stesso grande rispetto che si respira lungo tutta la narrazione. Con toni comprensivi, Audrey narra e interpreta se stessa, analizza i suoi desideri, ricostruisce con amore passioni e frustrazioni.
I dialoghi confidenziali, i disegni espressivi e la sceneggiatura in cui vita privata e cinema si intrecciano efficacemente rendono senz’altro giustizia alla personalità e all’unicità della diva e ai suoi pensieri. Il volume, completato da una significativa introduzione scritta dal figlio di Audrey, da una utile filmografia e bibliografia essenziale e dalle riflessioni degli autori, rappresenta un vero gioiello – uno di quelli che Holly Golightly avrebbe volentieri esibito.
Il libro in una citazione
«Credo che dopo questo prestigioso premio mi convenga davvero imparare a recitare. Cercherò di diventare una brava attrice.»
[Il premio in questione era l’Oscar, ndr.]
9 novembre 2023
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