Nel noir di Boileau e Narcejac la sopraggiunta cecità scatena elucubrazioni mentali e alimenta diffidenza
di Sabrina Colombo

I volti dell’ombra
Autori: Pierre Boileau e Thomas Narcejac
Traduttrici: Federica Di Lella e Maria Laura Vanorio
Editore: Adelphi
Anno edizione: 2023
Anno prima edizione: 1953 (Francia)
Genere: Gialli & Noir
Pagine: 180
Consigliato a chi ama la letteratura di genere, la letteratura francese del Novecento, i romanzi di Georges Simenon o di Frédéric Dard e i film di Alfred Hitchcock.
Richard Hermantier è un ricco industriale di Lione. Un vero e proprio self-made man che ha scalato la vetta della buona società grazie all’intraprendenza e al fiuto per gli affari, che lo hanno spinto a perseguire obiettivi professionalmente sempre più ambiziosi.
Vittima di un incidente nella villa in Vandea in cui passa le vacanze – lo scoppio di un ordigno bellico sepolto in giardino – perde la vista e rimane sfigurato: le palpebre gli vengono definitivamente suturate.
Di Hermantier si prende cura la moglie Christiane, algida rampolla della borghesia di provincia, che ha sposato Richard per denaro, concedendo in cambio al marito la patente di accesso alle conventicole della buona società, dalle quali diversamente – nella sua qualità di semplice parvenu – non sarebbe stato in alcun modo accettato. Se fino al momento dell’incidente i rapporti fra coniugi sono cordiali e formalmente distesi – in quanto improntati a un accordo mutuamente vantaggioso – dopo il fatto la moglie muta atteggiamento. Le sue attenzioni si fanno soffocanti, tutte tendenti ad allontanare Richard dal mondo degli affari e dalla cerchia di conoscenze abituali.
Con la scusa di evitare situazioni di stress, Christiane spinge Hermantier a delegare gli impegni professionali favorendo il subentro di Hubert – socio di capitali – nel ruolo di amministratore con poteri operativi sulle decisioni d’azienda. Anche Maxime – il fratello scapestrato di Richard, musicista bohémien e impenitente dongiovanni – asseconda la cognata nel tentativo di allontanare Hermantier dalla vita attiva, prospettandogli un buen retiro nella villa in Vandea.
Hermantier sospetta una cospirazione, volta a esautorarlo completamente e a spogliarlo dei suoi averi, così faticosamente accumulati in anni di lavoro. Le tenebre che lo avvolgono fanno sorgere nel protagonista ogni sorta di dubbio in ordine al suo futuro, sino al punto di fargli temere che si stia tramando alle sue spalle per favorirne il ricovero in un ospedale psichiatrico, nella migliore delle ipotesi.
Ma chi vuole Hermantier fuori dai giochi? E per quale fine, esattamente? Assumere il controllo dell’azienda? O c’è altro dietro le attenzioni che vengono riservate al malato? Perché non gli viene consentito di parlare con il suo medico? Perché gli viene vietato categoricamente di rientrare a Lione per occuparsi del lancio del nuovo prodotto cui stava lavorando prima dell’incidente?
I volti dell’ombra è un noir con venature thriller al cardiopalma, in cui il protagonista si avvita in una spirale di elucubrazioni via via più negative e spaventose, che lasciano poco spazio alla speranza e lo conducono sull’orlo della pazzia; la cecità diventa metafora dell’assenza di fiducia dell’uomo moderno verso il mondo che lo circonda, concepito come una giungla in cui chiunque – anche le persone che sono più vicine – coltiva esclusivamente il proprio interesse personale, il proprio giardino segreto di ambizioni che sempre hanno a che fare con la gestione del potere e la sopraffazione del più debole.
I capitoli si succedono velocemente, scritti in terza persona, in un alternarsi di tempo presente e passato che amplifica la sensazione di ansia, insicurezza e pericolo contingente.
Il sodalizio artistico tra i francesi Pierre Boileau (1906-1989) e Thomas Narcejac (1908-1998) è stato particolarmente fruttuoso nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, conducendo alla pubblicazione di oltre quaranta romanzi gialli, noir e per ragazzi, oltre a collaborazioni con il mondo del cinema fra cui si ricorda quella con Alfred Hitchcock per La donna che visse due volte (Vertigo), arrivato sul grande schermo nel 1958 e divenuto un classico del genere.
Adelphi ha pubblicato I diabolici (2014), Le incantatrici (2015) e La donna che visse due volte (2016).
Il libro in una citazione
«Hermantier non ricordava un vento del Sud così forte, così infuocato. Ansimava, teneva in mano il fazzoletto appallottolato, ma a farlo soffrire più che il caldo erano i pensieri che lentamente, con una precisione sempre più terrificante, si facevano strada nel suo animo.»
26 ottobre 2023
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