Nel secondo episodio della serie di Davide Longo, il commissario Arcadipane e il suo mentore Bramard scoprono una trama eversiva risalente agli anni di piombo
di Enzo Palladini
Le bestie giovani
Autore: Davide Longo
Editore: Einaudi
Anno edizione: 2021
Genere: Gialli & Noir
Pagine: 404
Consigliato ad appassionati di noir all’italiana, in questo caso alla torinese.
Il commissario Vincenzo Arcadipane è un esperto poliziotto di origine meridionale che lavora a Torino. Un tipo di poliziotto abbastanza classico, con le sue frustrazioni, i suoi problemi, la sua situazione famigliare complicata. Un giorno viene coinvolto in un macabro ritrovamento a Chivasso: resti umani rinvenuti durante i lavori di un cantiere.
Qui Davide Longo comincia a farci capire chi sono Le bestie giovani. Trattasi di un gruppo di ragazzi che negli anni di piombo si sono resi (ingenuamente) colpevoli di un reato grave: hanno incendiato una sede del Movimento sociale italiano uccidendo un uomo, un attivista del partito che si trovava lì in maniera del tutto casuale per annotare alcune donazioni degli iscritti.
È a questo punto che la storia diventa altamente intrigante perché ci porta avanti e indietro di un quarantennio. Arcadipane scopre con metodi non totalmente ortodossi che i resti ritrovati sono quelli di Stefano Aimar, uno dei cinque ragazzi che in quella sera di tanti anni prima avevano appiccato il fuoco usando bottiglie molotov. Ma soprattutto scopre che il caso di quell’attentato era stato seguito ai tempi dal commissario Corso Bramard, il vero maestro e mentore di Arcadipane. Non solo: quello era stato uno dei pochissimi casi che Bramard non era riuscito a risolvere. Mentre le autorità superiori vorrebbero archiviare il ritrovamento come “reperto risalente alla Seconda guerra mondiale”, Arcadipane non ci sta. Inizia dunque a indagare in prima persona, coinvolgendo proprio Bramard, che si è ritirato nel frattempo a vita privata, e anche Isa, una giovane e geniale investigatrice, sospesa dal servizio per motivi disciplinari. Il loro lavoro riporterà alla luce una trama eversiva, che non andò a buon fine durante gli anni Settanta, ma non ci sarà alcuna conseguenza penale perché manca la volontà di scoperchiarla.
Le bestie giovani, pubblicato in prima edizione con Feltrinelli nel 2018 con il titolo Così giocano le bestie giovani, fa parte di una serie che ha come protagonisti proprio Arcadipane e Bramard e che comprende altri tre titoli: Il caso Bramard, uscito anch’esso in prima edizione con Feltrinelli nel 2014 e ripubblicato da Einaudi nel 2021, Una rabbia semplice e La vita paga il sabato, portati in libreria sempre da Einaudi rispettivamente nel 2021 e nel 2022.
Di questa serie Alessandro Baricco ha scritto: “Quei due sono la risposta del Nord al commissario Montalbano. Sono l’invenzione del poliziesco piemontardo”.
Per Le bestie giovani, in particolare, si possono raccontare molti aspetti che affascinano quasi subito il lettore.
Primo: il linguaggio. Molto moderno, con qualche concessione al gergo e a un leggero turpiloquio, ma estremamente efficace per descrivere le situazioni della trama.
Secondo: la struttura. Longo gioca molto sui tempi, salta con grande abilità dalla storia recente, quella dei resti umani trovati a Chivasso, a quella degli anni Settanta, da cui tutto ha avuto origine.
Terzo: l’analisi. Ogni personaggio viene raccontato in maniera minuziosa e dettagliata, pregio questo che rende ininfluente aver letto o meno gli altri libri della serie.
Dopo pochi capitoli Arcadipane diventa il vicino della porta accanto, perfettamente intelligibile in tutte le sue espressioni, fino a fare quasi compassione quando si rivolge a una psicologa che sembra più pazza di lui. Bramard compare dopo, ma in un attimo fa capire al lettore l’importanza che ha rivestito nella formazione del suo allievo prediletto. E poi c’è Torino, una Torino che chi la conosce sommariamente impara ad apprezzare pur sapendo che non è una città turistica, che forse non è nemmeno una città con la vocazione all’accoglienza dei visitatori, ma sicuramente è un posto dove ci sono tante storie da vivere e da raccontare.
Il libro in una citazione
«Non bisogna farsi illusioni. Il sacco della spazzatura non va da solo al cassonetto, la verità non si trova in natura, è un lavorato.»
6 ottobre 2023
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