di Enzo Palladini
Cuore nerazzurro. Una bandiera è per sempre
Autore: Sandro Mazzola con Fernando Coratelli
Editore: Piemme
Anno edizione: 2023
Genere: Sport, Autobiografia
Pagine: 228
Consigliato ai nostalgici del calcio di una volta, non solo interisti.
Cuore nerazzurro è la sintesi della vita calcistica di Sandro Mazzola, uno dei più grandi giocatori della storia italiana. Ha vestito solo la maglia dell’Inter finché ha calcato i campi d’erba, nonostante alcune offerte – che tra le pagine ci rivela a distanza di tanti anni – ricevute dalla Juventus e addirittura dal Milan. La parola “cuore” non è scelta a caso, perché in questo libro Mazzola ci racconta soprattutto sentimenti.
Il senso del primo capitolo, “1963. La notte prima dello scudetto”, è proprio questo. Scopriamo come nella mente del giovane Sandro in quelle ore siano passati tutti i pensieri di questo mondo, soprattutto quelli rivolti al padre Valentino, capitano del grande Torino, scomparso nel 1949 nella tragedia area di Superga.
Una parte molto importante del libro riguarda il continuo misurarsi di Sandro con quella figura paterna, quasi mitologica, un confronto durato per tutta la vita calcistica. Negli anni si è raccontato spesso che il rapporto con il grande Valentino e con il suo ricordo non fosse idilliaco. Eppure, in Cuore nerazzurro, Mazzola racconta esattamente il contrario.
Mazzola senior lasciò la moglie poco dopo la nascita del secondogenito Ferruccio, il fratello minore di Sandro, portandosi con sé proprio quest’ultimo nella nuova casa di Torino. La mamma invece prese con sé Ferruccio e tornò a Cassano d’Adda, il paese d’origine. Ma poi intervenne un destino terribile, quello che portò via da questo mondo Valentino e tutti i suoi compagni di squadra. Fu complicato spiegarlo a Sandro, bambino impaurito che andava alle elementari, così come non fu facile prenderlo dalla casa di Torino – dove viveva con la compagna del padre – per riportarlo tra le braccia della madre a Cassano d’Adda, una madre che praticamente nemmeno ricordava, con un fratellino che non sapeva di avere.
Tra le pagine di questo libro si scopre che anche i campioni veri, quelli che hanno scudetti e Coppe nella loro bacheca, sono esseri umani come gli altri, con le loro incertezze, le loro arrabbiature, le loro gelosie nel momento in cui si accorgono che qualche compagno di squadra guadagna molto di più pur essendo a volte meno funzionale per la squadra. Ci sono tanti particolari inediti della carriera di Mazzola come giocatore e poi anche come dirigente: le amicizie indelebili con alcuni compagni di squadra come Luis Suárez e i rapporti un po’ meno segnanti, come quello con l’allenatore Heriberto Herrera, che prese (non direttamente) il posto del quasi omonimo Helenio Herrera e cercò di far praticare all’Inter un tipo di gioco troppo moderno per l’epoca in cui venne proposto. Poi tutto il periodo da dirigente nerazzurro, le grandi trattative per giocatori importanti come Michel Platini (che venne pagato per due anni senza poter giocare in Italia causa chiusura delle frontiere), Rummenigge, Ronaldo. Fino ai due divorzi traumatici, quello con il presidente Ernesto Pellegrini prima e quello con Massimo Moratti in epoca più recente.
Cuore nerazzurro si legge con voracità. È scritto in collaborazione con Fernando Coratelli, che oltre a essere uno scrittore affermato è anche autore teatrale nonché paroliere musicale. La bravura di Coratelli sta nel metterci qualcosa di suo pur senza mai travalicare quello che è il modo di parlare del “Baffo” (da sempre è questo il soprannome di Sandro Mazzola), il suo intercalare, la sua genuinità. Che si racconti l’affetto per il ricordo del padre, il trionfo in una finale di Coppa dei Campioni oppure la rabbia tremenda per l’esclusione da una partita o per una parola di troppo detta da un allenatore, sembra di essere lì, seduti a un tavolino davanti a una bibita fresca, ad ascoltare Mazzola che racconta, che si commuove, che porta l’ascoltatore dentro uno spogliatoio, dentro uno stadio, dentro una passione.
Il libro in una citazione
«[Tra i miei numeri di maglia] scelgo il numero otto. Il numero che indossavo ai tempi della Grande Inter. Il numero con cui ho vinto scudetti, Coppe dei Campioni e Intercontinentali. L’otto è il segno dell’infinito in piedi. E il mio è un amore infinito.»
6 agosto 2023
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