di Sabrina Colombo
Enzo. Il sogno di un ragazzo
Autore: Enrico Brizzi
Editore: HarperCollins Italia
Anno edizione: 2023
Genere: Romanzo storico
Pagine: 460
Consigliato a chi vuole approfondire la conoscenza di Enzo Ferrari attraverso un romanzo agile e molto documentato.
Lo scorso maggio è uscito per HarperCollins il primo volume di una trilogia che lo scrittore bolognese Enrico Brizzi dedica alla figura di Enzo Ferrari (1898-1988). Il romanzo – ambientato a Modena – si concentra sul ventennio che va dalla nascita del protagonista fino al termine del primo conflitto mondiale e racconta l’infanzia e la giovinezza di Enzo.
Enzo è il secondo figlio di una famiglia del ceto medio. Il padre Fredo è titolare di un’officina meccanica che costruisce reti ferroviarie. La madre Gisa – di idee socialiste – è la vera “economa” della casa, la rezdora, sempre impegnata a far quadrare il bilancio, oltre che a tenere a freno l’irruenza del marito. Suo fratello Dino è uno studente brillante e aspira a una carriera che gli permetta di affrancarsi dalla fatica della conduzione della ditta.
Enzo, al contrario, poco propenso a perdere tempo sui libri di testo, non ha alcuna intenzione di esaudire il desiderio paterno, che lo vorrebbe ingegnere, e da subito manifesta interesse per la vita di officina e un certo spirito di iniziativa che lo porta a sognare in grande. Del resto è stato proprio Fredo a instillare nei suoi ragazzi la passione per l’automobile, i motori, la Targa Florio, i voli con i primi rudimentali prototipi.
Sono anni di svolta quelli in cui crescono i fratelli Ferrari: il primo decennio del nuovo secolo si è aperto all’insegna del mito della velocità e del progresso che si declina in tutti i campi dello scibile umano, dalla metalmeccanica – industria nascente – all’arte e alla letteratura, che vede in Filippo Tommaso Marinetti il visionario cantore del Futurismo.
Ma il Novecento porta con sé anche nuovi venti di guerra, esacerbati dallo spirito nazionalista che sembra avere fatto breccia fra molti intellettuali in grado di affascinare le folle con il miraggio dell’espansionismo coloniale e della liberazione delle terre triestine dal dominio dell’ormai declinante impero asburgico.
Scoccata la scintilla della guerra in quel di Sarajevo, nulla sarà come prima e l’Italia precipiterà nel gorgo folle e senza ritorno fatto di violenza, morte, fame che travolgerà molte vite, al fronte e non solo a causa del razionamento dei generi di prima necessità, della requisizione dei mezzi di produzione, della perdita di preziose braccia da destinare al lavoro.
Con una prosa accurata, evocativa, ricca di termini di origine regionale, l’autore ci restituisce lo spirito dei tempi e ci guida nel racconto dei primi passi nella vita di un uomo eccezionale, che – prima che capitano d’industria – è stato un ragazzo intraprendente, determinato a riconvertire la piccola attività di famiglia facendone un marchio che ancora oggi è simbolo di italianità ed eccellenza.
Il romanzo, scritto in terza persona da un Io narrante che non è chiaramente identificato, procede veloce come il secolo che vuole raccontare; i personaggi escono vividi dalle pagine, e se ne colgono le caratteristiche salienti: l’idealismo di Dino, il buon senso tutto emiliano di Gisa, l’autorevolezza di Fredo, il contegno velleitario del conte di Ripafratta, amico di Fredo e mentore dei due ragazzi.
Il tutto è accompagnato da frequenti incursioni di personaggi della grande Storia – quella con la esse maiuscola, il sommo vate D’Annunzio, Buffalo Bill e il suo spettacolo western, Mussolini e i suoi comizi, Luigi Barzini illustre “giornalista viaggiante” – che Enrico Brizzi fa interagire in maniera convincente restituendoci la fotografia fedele di un’epoca di cambiamenti, in cui i semi dell’antisemitismo iniziano tragicamente a dare frutto, già completamente proiettata nel domani con il suo carico di dolore ma anche di bellezza.
Il libro in una citazione
«In nome della lealtà che ci ha legati in giornate di meraviglia e stagioni spaventose, mi atterrò dunque al solo principio che conviene agli onesti: riferirò fatti e circostanze così come potrei ripeterli senza esitazioni di fronte a lui, qualora tornasse all’improvviso a farci visita dal regno delle ombre.»
30 luglio 2023
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