di Sabrina Colombo

Giorno di vacanza
Autore: Inès Cagnati
Traduzione: Lorenza Di Lella, Francesca Scala
Editore: Adelphi
Anno edizione: 2023
Anno prima edizione: 1973 (Francia)
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 151
Consigliato a chi vuol leggere un romanzo inquietante e ricco di mistero, sulla solitudine e la follia che si annida nei nuclei famigliari.
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Génie la matta di Inès Cagnati. Traduzione di Ena Marchi. Adelphi, 2022.
Francia, una non meglio specificata zona di campagna in anni non definiti. La quattordicenne Galla, figlia di contadini, riesce – grazie alla determinazione e all’aiuto della sua maestra – a iscriversi al liceo in una vicina cittadina di provincia. Racchiusa nella sua solitudine, conscia della propria diversità rispetto alle altre ragazze, di ben altro ambiente sociale, la giovane si distingue per i brillanti risultati pur mantenendo una coltre di mistero sulla sua vita domestica.
Galla si vergogna delle proprie origini: la sua è una famiglia numerosa, patriarcale, in cui la madre è la prima a essere vittima di violenza, che subisce con rassegnazione. Galla ha numerose sorelle e l’assenza di un figlio maschio è il cruccio dei suoi genitori. La povertà è quasi assoluta: una povertà materiale ma anche spirituale e culturale, fatta di soprusi, gravidanze abortite, lutti improvvisi, privazioni, sogni infranti – su tutti – quello di riuscire ad acquistare un pezzo di terra buona. Neppure le autorità competenti muovono un dito per migliorare le condizioni di questi sfortunati, che vivono da reietti, al di fuori delle regole del consesso civile. A casa di Galla si nasce e si muore ancora infanti, si patisce la fame, si lotta per un tozzo di pane o per un abito decente: nulla è dovuto, tutto è un privilegio.
E così Galla si rifugia nel suo mondo interiore, fatto di fascinazione per la bella Fanny, amica del cuore che a scuola è l’unica a starle vicino. E quando la solitudine è particolarmente pervasiva, persino una bicicletta ammaccata – quella che Galla sta usando per tornare a casa – può essere una compagna con cui “parlare” confidando in un sussurro segreti e speranze.
Manca poco a Natale e la giovane pedala per trenta chilometri: vuole salutare la madre e portarle anche alcuni doni, oggetti rubati alle altre studentesse, con cui spera di strapparle un sorriso, un abbraccio, un po’ di considerazione. Ma giunta alla fattoria, dopo un rocambolesco girovagare fra strade paludose – da cui si leva una nebbia che tutto ammanta e nasconde alla vista – Galla si ritrova a bussare inutilmente: il padre non la fa entrare, le sorelle non rispondono pur essendoci le luci accese. Della donna non vi è traccia. E allora non resta che tornare all’istituto, dove l’amara verità – che ha voluto negare a se stessa per paura del troppo dolore – attende la ragazza e la pervade, soverchiandola.
Come già Génie la matta, pubblicato da Adelphi lo scorso anno, Giorno di vacanza è un romanzo struggente sui legami affettivi patologici, sulle conseguenze della privazione dei mezzi di sussistenza minima, sull’indifferenza della società per gli ultimi, i diversi, gli “originali”, sul disagio mentale.
L’Io narrante è rappresentato dalla stessa Galla, che snocciola – in un continuo alternare il passato e il presente – le ragioni della propria emarginazione, trasformandosi suo malgrado in un’eroina vinta dalla vita e senza possibilità di riscatto, eppure potente e di grande spessore morale.
L’opera è pervasa di tristezza, rassegnazione, nostalgia per gli affetti lontani o per l’assenza di legami significativi. La prosa è potente, incisiva, priva di retorica, essenziale, drammatica.
Giorno di vacanza è il romanzo d’esordio di Inès Cagnati (1937-2007), scrittrice di origini italiane naturalizzata francese, che in prima persona ha vissuto i traumi di un’infanzia travagliata, da figlia di emigranti insediatisi in un’area rurale. Pubblicato nel 1973 in lingua originale, vinse il Premio Roger-Nimier.
Il libro in una citazione
«Io somiglio alle pozze delle paludi. È terribile essere come me.»
26 giugno 2023
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