di Elisa Vuaran
Il viaggio di un cuoco
Autore: Anthony Bourdain
Editore: Feltrinelli
Traduttori: Maria Cristina Castellucci, Stefano Tettamanti
Anno edizione: 2015
Anno prima edizione: 2001 (Gran Bretagna)
Genere: Società, Memoir, Cucina
Pagine: 287
Consigliato a chi ama viaggiare all’insegna dell’avventura; a chi pensa che il modo migliore per conoscere e vivere una nuova cultura sia a tavola; a chi si gode la buona cucina e apprezza l’irriverenza più della formalità. Sconsigliato a chi è facilmente impressionabile.
Non molti potranno vantarsi di aver assaggiato arrosto di iguana sulle coste messicane, di aver bevuto sangue di cobra in Vietnam o di aver preparato un pasto a base di agnello nella fredda notte del deserto marocchino, con i metodi tipici dei popoli Tuareg. Più frequentemente può esserci capitata una terribile indigestione dopo aver incautamente ordinato un piatto di pesce non proprio freschissimo ( …mai ordinare pesce il lunedì!), di aver sentito parlare del famoso durian, il frutto più puzzolente del mondo, o di aver fantasticato sulle ostriche delle coste francesi. Tutte queste esperienze Tony Bourdain le ha fatte.
La ricerca del cibo perfetto: questo è il motivo per cui il celebre cuoco decide di partire, armato di spirito d’avventura, alla scoperta o ri-scoperta delle cucine autentiche nascoste in ogni angolo del mondo.
In Spagna, dove la famiglia del suo collaboratore José gli riserva un trattamento speciale mettendo all’ingrasso per lui un maiale. In Scozia, dove viene ospitato nella tenuta di un nobile e prova lo spaventoso ma saporitissimo haggis, a base di frattaglie di pecora. In Cambogia, dove risale il Mekong alla ricerca di una fantomatica città dei divertimenti dei temibili khmer rossi e scopre un gun bar, dove tutti possono provare le armi a proprio piacimento. In Messico, dove viene accolto alla fiera locale nella cittadina da cui si dice provengano tutti i cuochi. In Giappone, con l’intento di esaminare ogni minuzia della sua tradizione culinaria, e in Francia, sulle orme dell’infanzia insieme al fratello. In Russia, dove apprende il metodo su cui i nativi fanno affidamento per affrontare grandi quantità di vodka e sperimenta le saune locali. E infine, a più riprese, nell’affascinante, caloroso Vietnam, con i suoi ristoranti ambulanti, i suoi caffè ghiacciati, la sua storia tormentata ancora viva nei paesaggi e nei volti delle persone che incontra.
Il viaggio di un cuoco è l’irriverente diario di bordo di Anthony Bourdain, scapestrato chef newyorkese divenuto famoso con i suoi libri e programmi televisivi sulla vita in cucina e sulle culture e tradizioni – gastronomiche ma non solo – del mondo.
Pur frequentando – sia come avventore sia dall’interno – i più ricercati ristoranti francesi, la cucina per Bourdain è un piacere semplice, un passaporto per vivere appieno il mondo e soprattutto uno strumento per raccontare una storia: del popolo a cui appartiene la ricetta, della vita del cuoco che ha preparato la pietanza, o delle incredibili circostanze in cui lui stesso si è ritrovato a consumare il pasto.
Ogni capitolo, condito dallo stile sarcastico che ha contraddistinto il personaggio – tragicamente scomparso nel 2018 – racconta di un viaggio e dei retroscena che si nascondono dietro alle riprese di un programma per la tv. Tra aneddoti beffardi sui membri della troupe, biografie di cuochi e dei loro menu, lo chef non risparmia i dettagli più cruenti, con alcuni passaggi relativi alla macellazione non adatti a un pubblico particolarmente impressionabile. Non mancano tuttavia toccanti momenti di introspezione e pungenti riflessioni a carattere storico-politico, in un bizzarro ma funzionante mix che invita a vivere pienamente, offrendo ai lettori un assaggio di cosa significhi.
Il libro in una citazione
«Perfetto. Il miglior sushi che abbia mai mangiato. Il migliore. Lasciatemelo ripetere: il miglior sushi che abbia mai mangiato, il più fresco, quello meglio preparato. Dovetti esercitare la massima disciplina per non avventarmi sul cibo con gemiti e risolini di piacere. Nel caso tu stia leggendo queste pagine, Togawa-san, sappi che se un giorno tu avessi bisogno di un favore alle quattro del mattino, in qualsiasi parte del mondo, io sarò a tua disposizione. Tu mi hai mostrato la luce.»
29 maggio 2023
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