Le parole nei libri
TRAMOGGIA
«Così come la titanica impresa progettata da Google di digitalizzare tutti i libri passati e presenti di tutte le biblioteche e di tutti i Paesi, poi di frantumarli in una specie di gigantesca tramoggia riducendoli alle loro componenti elementari, ai loro atomi, cioè alle frasi, infine di riaggregare tutti gli atomi che contengano quella o quelle parole, ebbene questa titanica impresa assomiglia più a un sogno gesuitico del Seicento, concepibile da una Athanasius Kircher, che a un dispositivo di qualche utilità.»
Libro di Gian Arturo Ferrari. Bollati Boringhieri, 2014. Pag. 191
Inserita in questo contesto, la parola tramoggia rende alla perfezione l’idea di come i libri vengano prima inghiottiti in un gorgo digitale e poi restituiti in frammenti nelle pagine dei risultati del motore di ricerca. Curioso il fatto che questo termine fosse usato anche per indicare la cassetta in cui, all’Accademia della Crusca, venivano riposti i testi letterari da esaminare.
Sonia Vaccaro
tramoggia
s. f. [tra- mòg-gia]
[lat. trimŏdia «recipiente che contiene tre moggi», comp. di tri- «tre» e mŏdius «moggio»]
(pl. –ge, raro –gie)
1. a. Apparecchio utilizzato per facilitare lo scarico, per gravità, di materiali sciolti, in polvere o in piccole pezzature, costituito nella forma più semplice da un recipiente a forma di tronco di piramide o di cono, con base minore in basso munita di un’apertura (bocca) chiusa da un portellino: trova applicazione in alcune macchine operatrici quali trafile e presse, nei gasogeni, nei silos per minerali e cereali, ecc. Con uso attributivo, nell’espressione carro tramoggia, carro attrezzato per lo scarico diretto del materiale caricato.
b. La cassetta in cui, nell’Accademia della Crusca, venivano messi i componimenti letterari da esaminare.
c. Nelle navi, stiva speciale (stiva a tramoggia) munita nel fondo di grandi aperture, chiudibili, destinata a contenere e poi a scaricare in mare materiali varî (pietrame di scavo, nei lavori di dragaggio; rifiuti luridi, ecc.). Barca tramoggia (anche barca-t., barca a t.), galleggiante munito di stive a tramoggia, usato nei porti e nei lavori di scavo. T. lanciatorpedini, specie di gabbia a binari inclinati disposta all’estremità poppiera delle navi posamine o del naviglio leggero per far scivolare in mare a comando torpedini e bombe di profondità antisommergibili.
Treccani.it – Vocabolario on line
8 maggio 2023
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