Le parole nei libri
RUBIZZO
«Il becchino aspettava a pochi metri di distanza con la sua pala. Indossava la tuta da lavoro, un berretto e degli stivali, rubizzo in volto. Ho avuto voglia di parlargli e di dargli cento franchi, pensando che forse se li sarebbe bevuti. Ma non aveva importanza, anzi. Nel trascorrere l’intero pomeriggio a ricoprirla di terra, sarebbe stato l’ultimo uomo a occuparsi di mia madre. Che almeno lo facesse con piacere.»
Una donna di Annie Ernaux. Traduzione di Lorenzo Flabbi. L’orma editore, 2022. Pag. 16
Quale straordinaria forza contrastiva può esprimere un unico aggettivo collocato al posto giusto! Con rubizzo Annie Ernaux racconta tutta la vitalità di un becchino in procinto di svolgere la più funesta delle mansioni, peraltro osservato attraverso lo sguardo di una figlia da poco divenuta orfana. Curiosamente, sia in questo testo sia nell’uso corrente, l’aggettivo rubizzo è spesso associato alle gote di coloritura rossiccia tipiche di chi ama bere, anche se abitualmente tale accezione non si trova sui dizionari.
Sonia Vaccaro
rubizzo
agg.
[dallo spagn. roblizo, propr. «saldo come rovere»]. – Di aspetto sano e vigoroso, ancora fresco; vegeto, arzillo; si dice in genere di persona anziana: un vecchietto r.; alta, stecchita, piena di rughe ma ancora r., con capelli bianchissimi (Capuana); anche, viso r., faccia rubizza.
Treccani.it – Vocabolario online
18 gennaio 2023
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