Le parole nei libri
RODÌO
«E per la prima volta, dacché sono lontano dalla patria, sento in cuore una trafittura leggera appena percettibile, ma insistente e importuna come il primo rodìo del dente cariato: è la nostalgia!»
Da Natale a Ceylon di Guido Gozzano in Racconti di Natale a cura di Fabiano Massimi. Einaudi, 2005. Pag. 314
La scelta della parola rodìo in associazione all’immagine della trafittura nel cuore leggera ma persistente e importuna rende sensoriale il sentimento della nostalgia, lo fa sentire nelle orecchie e nell’anima. Dopo essermi imbattuta in questa frase, ho avuto bisogno di una pausa per mettere a fuoco quanta e quale bellezza fosse stata racchiusa in così poche parole.
Sonia Vaccaro
rodìo
s.m. [ro-dì-o]
(pl. ìi)
Insistente e continuo rumore di denti che rodono: il r. di un topo; fig. (più com.), rodimento continuo.
Der. di rodere || 1840.
Il Devoto-Oli 2009. Vocabolario della lingua italiana, 2008. Le Monnier
Un rodere o un rodersi insistente e continuato: sento un r. dietro l’armadio, deve essere un topo; spesso in senso fig., tormento interiore: e quell’odio contro don Rodrigo, quel rodìo continuo che esacerbava tutti i guai, e avvelenava tutte le consolazioni, scomparso anche quello (Manzoni). Nell’uso toscano anche come sinononimo di rodimento.
Treccani.it – Vocabolario online
22 dicembre 2022
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