Le parole nei libri
PANINO
«Erano i ‘certificatori’ della realtà. Ora, invece, sostiene Jay Rosen, docente di giornalismo alla New York University, i giornali si sono ridotti a semplice cassa di risonanza del “lui ha detto, l’altro ha risposto” (è quello che Rosen definisce “he said, she said journalism”) […]. Rosen parla dell’America, ma se pensate ai nostri ‘panini’, i servizi politici di alcuni telegiornali italiani in cui vengono racchiuse tutte le dichiarazioni del giorno, non c’è molta differenza: prima la posizione del governo, poi quella dell’opposizione e infine, in chiusura di servizio, la maggioranza parlamentare. E nessuna verifica delle affermazioni.»
La scimmia che vinse il Pulitzer. Personaggi, avventure e (buone) notizie dal futuro dell’informazione di Nicola Bruno e Raffaele Mastrolonardo. Bruno Mondadori, 2011. Capitolo 1.
L’uso che si fa in questo testo della parola panino è strettamente gergale e per tal motivo credo ancor più interessante. Nel libro da cui la citazione è tratta, lo si definisce come un “genere di nota politica televisiva inventata da Clemente Mimum quando era direttore del Tg1” e si propone la lettura di ‘Ultima parola sempre alla Cdl’. Così Mimum inventò il panino, articolo di Sebastiano Messina (la Repubblica, 17 settembre 2010) come approfondimento. Nostro malgrado, di panini di questo tipo ne abbiamo ingeriti a iosa, presumibilmente all’ora di cena.
Sonia Vaccaro
panino
s.m. [pa-nì-no]
2 Nel gergo giornalistico, servizio di argomento politico in cui la voce dell’opposizione è preceduta da quella del governo e seguita da quella della maggioranza che lo sostiene.
a. 1841
il Sabatini Coletti. Dizionario della Lingua italiana. Corriere.it
9 novembre 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scrivici la tua parola nei libri e il motivo per cui ti ha colpito qui. Nella mail indica il passaggio e la pagina nonché il titolo e l’autore/autrice del libro da cui è tratta. Entrerà a far parte di questo dizionario.