di Enzo Palladini
Debiti di sangue
Autrice: Susana Rodríguez Lezaun
Traduttori: Pierpaolo Marchetti, Andrea Marchetti
Editore: elliot
Anno edizione: 2021
Genere: Gialli & Noir
Pagine: 406
Consigliato soprattutto a chi ha letto Senza ritorno della stessa autrice.
L’ideale sarebbe leggere Debiti di sangue dopo essersi immersi con Senza ritorno nel mondo dell’ispettore David Vázquez e nelle contraddizioni interiori di Irene Ochoa, ma non è necessario. La differenza è che senza il background del primo libro della trilogia di Susana Rodríguez Lezaun si perde qualche particolare che altrimenti risulterebbe molto più significativo. Niente di male, si può partire anche dai misteriosi omicidi che scuotono il mondo dell’alta finanza di cui si narra nel secondo volume.
Lo scenario principale stavolta è il centro Pamplona, non più Roncisvalle con l’inizio del cammino di Santiago. Già nel primo capitolo viene ucciso Jorge Viamonte, presidente della Banca ispano-francese. I sospetti cadono sul fratello, un disperato che vive di espedienti ed è alla costante ricerca di soldi. O almeno: questa è l’ipotesi che porta avanti l’ispettore Vázquez, salvo poi rendersi conto di essere fuori strada, non prima di avere constatato la morte – anche in questo caso violenta – del principale candidato alla successione.
Nel frattempo Irene Ochoa, la compagna di vita di Vázquez, si ritrova alle prese con i fantasmi del suo passato, che le pesa sulla coscienza tanto quanto possono pesare due omicidi. Oltretutto Irene deve fronteggiare il ricatto di una donna che minaccia di tirare fuori tutte le malefatte che lei è riuscita a occultare accuratamente. Sentendo in pericolo la felicità raggiunta accanto al fidanzato poliziotto, la donna non esita a imbarcarsi in una nuova impresa criminale, quella di eliminare anche la ricattatrice. Ci prova una prima volta investendola con il suo Suv, poi ci riesce con una coltellata. Ma tra i colleghi di David Vázquez c’è qualcuno che inizia a indagare su di lei e mette insieme la documentazione sufficiente per incriminarla. Nel frattempo, Vázquez riesce a trovare il varco giusto nei segreti bancari e riesce anche ad arrestare il colpevole dei due omicidi. Il finale non ci lascia intravedere quello che succederà a Irene: l’autrice lo lascia volutamente in sospeso, invitandoci così a leggere il terzo e ultimo libro della trilogia, Ci vediamo stanotte.
Anche in Debiti di sangue, Susana Rodríguez Lezaun conferma la straordinaria capacità di tratteggiare i caratteri dei personaggi, siano essi mezzi rifiuti della società oppure leader incontrastati di un impero bancario. Non cade nella tentazione di partire da una specie di riassunto delle puntate precedenti (ovvero di Senza ritorno), passa subito all’azione cruenta della nuova storia e poi, piano piano, aiuta il lettore a “rimettersi in pari”, a riscoprire con un riuscito flashback le vicende pregresse, a capire chi sono e da dove vengono i protagonisti delle sue pagine così avvincenti, così magnetiche. Così l’ispettore Vázquez può essere visto come un uomo fascinoso e coraggioso ma anche come un ingenuo credulone per come si fa raggirare. La stessa Irene, che alla prova dei fatti è un’assassina senza scrupoli, finisce per diventare un soggetto con le sue peculiarità positive e una sua attrattiva talvolta irresistibile.
È proprio vero quello che ha scritto di Susana Rodríguez Lezaun la testata giornalistica spagnola La Razón: “L’autrice non lascia nulla al caso, è capace di una chiarezza cristallina per dare realismo a una storia noir per eccellenza”. Dentro queste pagine c’è tanto talento, ma c’è anche tanto studio e la capacità di creare grande empatia con chi le legge.
Il libro in una citazione
«Ciò che resta indietro non si può recuperare. L’unica strada che esiste è quella che si ha davanti.»
11 ottobre 2022
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