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Home » “SENZA RITORNO”, L’ESORDIO DI SUSANA RODRÍGUEZ LEZAUN È UN NOIR CALAMITA

“SENZA RITORNO”, L’ESORDIO DI SUSANA RODRÍGUEZ LEZAUN È UN NOIR CALAMITA

La copertina di "Senza ritorno" di Susana Rodríguez Lezaun (Elliot)

Senza ritorno
Autore: Susana Rodríguez Lezaun
Traduzione: Pierpaolo Marchetti
Editore: elliot
Anno edizione: 2020
Anno prima edizione: 2015 (Spagna)
Genere: Gialli & Noir 
Pagine: 382

Consigliato ad appassionati di noir in generale, ma anche a potenziali appassionati di noir che s’interessano a storie intricate.

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di Enzo Palladini

Senza ritorno è il primo libro di una trilogia che racconta le indagini dell’ispettore David Vázquez, fascinoso scapolo che nel tempo libero ama esercitare l’ascendente che vanta sul mondo femminile. L’unicità di questo romanzo è che dopo poche pagine ci si illude di avere capito tutto.

Irene Ochoa, proprietaria di un’agenzia di viaggi, stufa delle violenze domestiche che subisce ogni giorno, decide di reagire nella maniera più violenta e nefasta possibile: uccidendo il marito, l’avvocato Marcos Bilbao. Aspetta che Marcos rientri a casa e si ubriachi come avviene praticamente ogni sera, lo lascia addormentare e poi accende una sigaretta e la butta sul letto su cui è disteso. La stanza prende fuoco, la casa  – una villetta alla periferia di Pamplona – viene distrutta, Marcos muore carbonizzato. Irene viene interrogata dall’ispettore Vázquez, che sembra orientato ad archiviare l’accaduto sotto la voce “incidenti”.

Tutto qui? Un momento. Il bello arriva adesso. Quando la storia sembra giunta a un binario morto, ecco la polpa.

Un polacco viene brutalmente assassinato a Roncisvalle, il paesino a poca distanza di Pamplona che è per molti pellegrini il punto di partenza per il Cammino di Santiago. L’ispettore Vázquez viene incaricato dell’indagine e inizia un lungo pendolarismo tra Pamplona e Roncisvalle, proprio quando comincia a innamorarsi di Irene e a frequentarla con una certa assiduità. L’indagine si presenta subito molto complicata e i fatti precipitano poco dopo, quando a Roncisvalle viene ucciso un ragazzo inglese, più o meno nella stessa brutale maniera. Poi è la volta di un prete messicano, noto tra i suoi colleghi per gusti sessuali non esattamente consoni all’abito talare che indossa.

Tre morti e zero idee, Vázquez passa le giornate alla caccia dell’assassino e, appena ha del tempo libero, si abbandona tra le braccia di Irene, che però nel frattempo si macchia di un altro omicidio, quello della cognata che l’ha sempre odiata.

Alla fine, Vázquez arriverà a trovare il colpevole, non senza avere rischiato la vita per poterlo catturare. Non scoprirà invece la verità su Irene (ma anche se l’avesse scoperta non si sarebbe arreso all’evidenza).

Senza ritorno ha circa quattrocento pagine, che volano via come se fossero quaranta. Susana Rodríguez Lezaun ha una penna straordinaria, riesce a tenere il lettore inchiodato al testo e a fargli venire la voglia assoluta di vedere cosa succede dopo, ma non solo. Ha anche la capacità di descrivere nei dettagli la vicenda umana di tutti i personaggi. Quella di David e di Irene, che sono i protagonisti, e quella di tutti coloro che girano intorno a loro due.

Scorrendo le pagine si finisce per sapere tutto di tutti, anche dei poliziotti che partecipano alle indagini solo in maniera molto marginale. Ma soprattutto, come è stato scritto in Spagna, la signora Lezaun prende per mano il suo lettore e lo porta dove vuole lei, in mezzo alla Collegiata di Roncisvalle e ai suoi sacerdoti molto particolari, oppure nella camera da letto di casa Vázquez per qualche digressione a tema erotico, patinato il giusto, mai volgare.

Se è vero che la fine della storia non è un clamoroso colpo di scena, è altrettanto vero che si gira l’ultima pagina con il preciso obiettivo di aprire al più presto il successivo volume della trilogia.

Il libro in una citazione
«In fondo, un’avventura è soltanto questo: un momento di follia che serve a prendere slancio e tornare con più forza alla vita quotidiana.»

14 settembre 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  1. "DEBITI DI SANGUE" DI S. RODRÍGUEZ LEZAUN – Recensione ha detto:
    Ottobre 11, 2022 alle 10:31 am

    […] sarebbe leggere Debiti di sangue dopo essersi immersi con Senza ritorno nel mondo dell’ispettore David Vázquez e nelle contraddizioni interiori di Irene Ochoa, ma non […]

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