Autore: Gregory David Roberts
Editore: Neri Pozza
Traduttore: Vincenzo Mingiardi
Anno edizione: 2022
Anno prima edizione: 2021 (Inghilterra)
Genere: Memoir
Pagine: 160
Consigliato a chi conosce già bene l’autore di Shantaram e si trova in un momento di ricerca interiore.
di Elisa Vuaran
Il Linbaba che abbiamo conosciuto e amato in Shantaram ha ormai abbandonato la vita rocambolesca da fuorilegge, ma lo spirito curioso da filosofo è rimasto con lui e lo ha guidato in una nuova terra sconosciuta, difficile da attraversare anche se le lotte armate tra gang mafiose, la problematica quotidianità nello slum, il carcere e le fughe dalla polizia non sono che un ricordo lontano.
Il sentiero spirituale è il diario di questo nuovo viaggio intrapreso da Gregory David Roberts alla ricerca di una connessione con l’essenza universale della vita, e contiene gli appunti raccolti nel corso di sei anni di avvicinamento e pratica devozionale. Sensazioni, esperienze, visioni, pensieri impalpabili si intrecciano vorticosamente in uno schema che cerca di imbrigliare con rigorosa logica scientifica tutti i dettagli, le coincidenze, gli eventi e i principi fisici alla base della ricerca spirituale. Sullo sfondo, la vita quotidiana dell’autore: la famiglia, la produzione artistica, i quadri appesi alle pareti di casa, le playlist e il graduale cambiamento nel modo di affrontare le difficoltà via via che la meditazione gli infonde serenità e rinnovato coraggio. Non più droghe, alcol, motociclette e violenza, ma accettazione più pacata della realtà che non può che essere quale si presenta.
Nel tentativo di dare a un argomento per sua natura così soggettivo una solida credibilità, il diario è rigidamente strutturato in sequenza temporale, partendo dai ragionamenti logici alla base del “salto di fede” fatto dall’autore e dalle fondamenta storico-culturali delle pratiche devozionali e dalla presentazione del maestro spirituale indiano preso come punto di riferimento.
Già in Shantaram emergeva la straordinaria cultura religiosa, storica e sociologica di Gregory David Roberts, e anche qui non mancano riferimenti e dettagliate descrizioni di rituali, idoli, simboli afferenti alle tradizioni dell’area indiana.
Il testo procede con la narrazione, uno per volta, di ciascuno dei sei anni di pratica spirituale, dell’evoluzione di questa e degli eventi che la hanno accompagnata. La pratica devozionale scelta per connettersi al mondo delle idee è un rituale molto semplice, e in quanto tale permette di dedicarvi tutta la propria concentrazione, necessaria per un’esperienza immersiva: consiste nel suonare ogni giorno, in modo più o meno codificato, una conchiglia, dedicandovi ogni energia e rivolgendo il pensiero agli antenati o a una divinità scelta per praticità come oggetto di devozione. Non si tratta di una pratica religiosa, ma molto più simile a quella che in Occidente è arrivata con il nome di mindfulness.
La lettura è brevissima e a tratti anche intensa, ma del tutto priva dell’azione a cui l’autore ci aveva abituati con i precedenti romanzi. Non è un testo adatto a tutti in qualsiasi momento della vita, ma non cerca di convincere il lettore con idee strampalate che spesso ricorrono negli ambienti della spiritualità e può essere letto con spirito critico anche dagli scettici; piacerà a chi ha apprezzato in modo particolare i passaggi più filosofici di Shantaram, a chi è incuriosito dalla figura di Gregory David Roberts o dalle pratiche meditative e a chi si trova in un momento di ricerca di nutrimento spirituale.
Il libro in una citazione
«Non si può cambiare la storia, ma nella Realtà Spirituale non c’è differenza tra quelli che ci appaiono come momenti nel flusso costante del tempo: ogni istante è un nuovo inizio, in ogni istante c’è la potenzialità che una Intenzione di Dare determini un Risultato del Dare, o viceversa.»
27 giugno 2022
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