Le parole nei libri

STRAMIZIO
«Potrei tradurre stramizio in spavento, sacrificando però l’impatto dell’onomatopea, perché stramizio segue una deriva di sbigottimento più obliqua e trasversale: lo stupore di una visione deformata nel paradosso. Lo spavento si può provare per un pericolo qualsiasi; lo stramizio si prova davanti a un disvelamento inatteso con riverberi apocalittici. Volendo fare un esempio, una porta che sbatte dà spavento, ma il tuo gatto che si mette a cantare lo Stabat mater dolorosa di Giovanni Battista Pergolesi dà stramizio.»
Salvarsi a vanvera di Paolo Colagrande. Einaudi, 2022. Pag. 71
Mi piace chi gioca con la lingua e le sue deformazioni regionali, e in questo Colagrande è indiscusso maestro.
Sabrina Colombo
stramizio
s. m. [stra-mì-zio]
RE lomb.
«Nella cronaca del Burigozzo […] ricorre a ogni passo la parola stramizio, che è sussulto di paura, smarrimento e disordine.»
Storia di Milano di Alfredo Bosisio. Giunti-Martello, 1978. Pag. 214
9 giugno 2022
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