di Elisa Vuaran
Racconti del Giappone
Autori: Sei Shōnagon, Lafcadio Hearn, Nagai Kafū, Paul Claudel, Ercole Patti, Fosco Maraini, Dacia Maraini, Jan Brokken, Hayashi Fumiko, Dino Buzzati, Marguerite Yourcenar, Alex Kerr, Angela Carter, Donald Richie, Italo Calvino, Ian Buruma, Goffredo Parise, Karl Taro Greenfeld, Giorgio Amitrano, Yoshimoto Banana, Cees Nooteboom, Jean-Philippe Toussaint, Philippe Forest, Léna Mauger, Murakami Haruki.
Curatrice: Antonietta Pastore
Editore: Einaudi
Anno edizione: 2021
Genere: Moderna e contemporanea, Racconti
Pagine: 312
Consigliato a chi vuole esplorare, qualche pagina per volta, angoli nascosti del Giappone attraverso gli occhi di viaggiatori internazionali di tutte le epoche.
L’afa estiva si fa sentire; stridono forte le cicale giapponesi, pochi altri suoni attorno a noi. Sta calando il sole: fermiamoci per qualche istante su questo ponticello, godiamoci la vista privilegiata su questo scorcio conosciuto da pochi. Il punto panoramico è lo stesso che ci ha appena consigliato, raccontandoci delle sue fughe d’amore, uno scrittore giapponese nato nell’Ottocento; l’impressione che ci dà questo posto è quella di apparire incessantemente diverso, di mutare forma senza tregua nel tempo, eppure al contempo di essere sempre uguale a se stesso, di mantenere intatta la sua essenza. Il Paese visitato da Italo Calvino e quello raccontato da Murakami Haruki è sempre lo stesso. È il Giappone delle leggende sugli spiriti, degli incredibili giardini nascosti dietro la facciata di un’antica casa da tè, ma è anche il Giappone delle novità tecnologiche, delle bande di teppistelli che sembrano uscire da un anime (ma che in realtà esistono in tutto il mondo), quello dei cosiddetti “evaporati”, persone che fanno perdere le proprie tracce per sfuggire ai debiti.
L’arcipelago giapponese spiazza sempre il viaggiatore che lo visita per la prima volta: si è consci di doversi aspettare qualcosa di molto diverso da ciò che si abbia mai conosciuto prima, ma non ce se ne può rendere veramente conto finché non si abbia posato il primo piede sulla terra nipponica. Terra di contraddizioni – come quella italiana – il cui spirito sembra ineffabile: pochi sono gli scrittori non nativi che siano riusciti ad ambientare le loro storie in Giappone, quasi che questo fosse protetto da un’aura mistica inaccessibile.
Racconti del Giappone è una raccolta di pagine di diario, un giornale di viaggio scritto a più voci, con punti di partenza in varie nazioni e in anni (e addirittura secoli) diversi, in cui si intrecciano narrazioni provenienti da punti di osservazione sparsi ma accomunati da un comune palcoscenico fisico, geografico: ciascuno dei 25 racconti è una pennellata di colore, forma e stile diversi, nel quadro – all’apparenza frammentario, in realtà fortemente coeso – della complessa realtà giapponese.
Gli autori (tra i quali figurano anche Dino Buzzati, Marguerite Yourcenar, Banana Yoshimoto, Giorgio Amitrano, Fosco e Dacia Maraini) portano ciascuno la loro sensibilità, così che la trattazione di temi anche simili appaia profondamente diversa: il disastroso terremoto di Kobe viene raccontato sia attraverso la voce razionale di un cronista sia dal punto di vista più intimo di un padre che ha perso, nello stesso anno ma per motivi diversi, la propria figlia; i dettagli della quotidianità del passato si fondono, sospesi nel tempo, con quelli dell’attualità; c’è spazio per l’amore poetico e per la passione carnale, e ancora si parla di letteratura tradizionale, di attori e di leggende del folclore locale.
Antonietta Pastore (traduttrice, tra gli altri, di Murakami Haruki) introduce la sua selezione di brani con un’articolata prefazione, fondamentale – con le sue precisazioni storiche – per iniziare a introdursi in questo mondo, e artisticamente parte integrante della bellezza ispirata dai racconti di quest’antologia. La cura con cui è stata redatta la raccolta traspare anche dalle note a piè di pagina, che spiegano la scelta e l’uso di certi termini, e dall’appendice al fondo del libro che illustra il contesto e tratteggia un conciso ritratto per tutti gli autori, fornendo i riferimenti per continuare a conoscerli attraverso le loro opere. Un’imperdibile perla per tutti gli amanti del Giappone.
Il libro in una citazione
«In un contesto dove c’è tanto da scoprire, da capire, da svelare – tanto mistero, in una parola-, inventare personaggi e trame costituirebbe un sovraccarico di materiale narrativo; sarà sufficiente raccontare ai lettori i pensieri e le reazioni emotive che l’incontro con la realtà giapponese ha suscitato.»
Tratto dall’introduzione Sul filo degli incontri di Antonietta Pastore.
22 aprile 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA