L’ermellino di Leonardo. Dodici storie di animali fra arte e natura
Autori: Ananda Banerjee, Martina Corgnati
Traduttrice: Francesca Giulia La Rosa
Editore: Nomos
Anno edizione: 2020
Genere: Arte, Scienze
Pagine: 239
Consigliato a chi ha voglia di ripercorrere in poche ore 1700 anni di capolavori artistici e di rinfrescare la propria cultura naturalistica.
di Enzo Palladini
In quest’epoca segnata da una drammatica perdita della biodiversità e da un radicale cambiamento climatico, il naturalista indiano Ananda Banerjee e la storica dell’arte Martina Corgnati hanno unito le forze per favorire un approccio multidisciplinare al tema della conservazione della fauna. Dalla loro collaborazione è nata un’idea altamente originale e realizzata in maniera elegante, altamente fruibile.
Ogni capitolo de L’ermellino di Leonardo, saggio patrocinato da Lipu e WWF, parte da un animale raffigurato in un dipinto, in un disegno o in un mosaico, e da lì Martina Corgnati intesse una interessantissima tesi sul significato che quella specie assume nelle sue rappresentazioni durante varie epoche storiche. La seconda parte di ogni capitolo, curata da Ananda Banjeree (con la traduzione e la revisione di Francesca Giulia La Rosa) traccia una mappa della situazione in cui la specie trattata si trova attualmente, con annessi rischi di estinzione in parecchi casi.
Vale la pena ripercorrere il cammino dei due autori per dare un’idea del valore di quest’opera. Gli animali scelti sono dodici, tutti altamente rappresentativi. Il primo è la balena, raffigurata in un mosaico pavimentale della Basilica di Aquileia, rappresentato con corpo squamoso serpentiforme e becco d’anatra. Il secondo è il leone dipinto da Giotto all’interno di un quadrilobo, un riquadro di petali di forma molto simile a un quadrifoglio, sulla parete settentrionale della Cappella degli Scrovegni a Padova. Il terzo è il ghepardo illustrato da Giovannino De Grassi nel suo Taccuino di pergamena conservato nella Biblioteca Civica di Bergamo. Il quarto è la giraffa del “Vulcano di Eolo”, dipinto da Piero di Cosimo intorno al 1490. Il quinto è quello che dà il titolo al libro: l’ermellino rappresentato ne La dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci (in alto a sinistra), che in realtà probabilmente è un furetto, comunque parte di un quadro che viene considerato il primo ritratto moderno della storia. Poi passiamo al rinoceronte (in alto al centro) disegnato e poi inciso da Albrecht Dürer nel 1515, epoca in cui probabilmente quasi nessuno in Europa ne aveva visto uno. Il settimo animale trattato è l’elefante che Giulio Romano ha inserito in un affresco all’interno del Palazzo Te a Mantova. C’è anche il Dodo, uno strano uccello dall’aspetto impacciato e dotato di un becco imponente, rigonfio e con la punta ripiegata verso il basso, osservato per la prima volta in un’incisione su rame del 1601. Si va poi in Giappone con le elegantissime gru di Katsushika Hokusai, probabilmente il più grande e famoso pittore giapponese del periodo detto “del mondo fluttuante”. Decimo animale trattato è la tigre, disegnata da Eugène Delacroix insieme a molti altri schizzi “animalisti” negli anni Venti del Novecento. Ci avviciniamo ai giorni nostri con Frida Kahlo (in alto a destra) e i due grossi pappagalli che arricchiscono un suo famosissimo autoritratto. Per chiudere c’è il coyote, questa volta un coyote vero che il performer tedesco Joseph Beuys utilizzava per uno spettacolo dal vivo.
I capitoli si fanno leggere, vanno via molto bene, soprattutto nella parte artistica, che fa scoprire numerosissimi aspetti sconosciuti dell’arte e della sua storia. Un percorso ben pensato, ben costruito, molto accessibile anche a chi di arte ha solo una minima infarinatura. Un po’ più specialistiche le parti scientifiche, che spiegano con dovizia di particolari e di cifre la situazione di ogni specie e la sua distribuzione in giro per il mondo. Però va anche sottolineata quella prima impressione che si avverte quando si inizia la lettura e che accompagna fino all’ultima pagina, quella di un volume molto elegante, molto ben curato dal punto di vista grafico e iconografico, un libro bello da regalare e interessante da leggere.
Il libro in una citazione
«Fra tutti gli animali che hanno un loro posto nella storia dell’arte è forse proprio il leone il più indispensabile, onnipresente, poliedrico, anzi si può dire affondato nell’inconscio collettivo.»
3 marzo 2022
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