I nostri consigli di lettura per il Giorno della memoria
«Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza
e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze,
a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.»
Liliana Segre
Testimonianze, romanzi, saggi, graphic novel, libri per bambini e ragazzi letti e proposti da Sabrina Colombo, Enzo Palladini, Stefano Palladini, Marta Peroni, Sonia Vaccaro, Elisa Vuaran
TESTIMONIANZE
- LA BANALITÀ DEL BENE. STORIA DI GIORGIO PERLASCA
di Enrico Deaglio (Feltrinelli, 2013) – Pagine: 135
Anche se l’assassino è legge di Stato e il genocidio è parte di un progetto politico, le alternative sono comunque possibili. È il grande insegnamento de La banalità del bene, libro di Enrico Deaglio su Giorgio Perlasca, commerciante di carni che, tra il 1944 e il 1945, salvò oltre cinquemila ebrei ungheresi spacciandosi per un diplomatico spagnolo a Budapest. “L’ho fatto solo perché ero uomo. Lei che cosa avrebbe fatto al mio posto?”, dice Perlasca a Deaglio, rivelando un atteggiamento diametralmente opposto a quello del gerarca nazista Adolf Eichmann, di cui Hannah Arendt scrive nel saggio La banalità del male. Perlasca ci dà un esempio paradigmatico di umanità e coraggio e Deaglio di buon giornalismo: se non avesse preso a cuore la storia di Perlasca e non l’avesse raccontata così bene, probabilmente sarebbe rimasta relegata negli spazi reconditi della memoria di pochi, non ne sarebbero nati film tv e spettacoli teatrali e tutti noi non avremmo ereditato un imprescindibile monito per il futuro.
Consigliato da Sonia Vaccaro
- LA NOTTE
di Elie Wiesel (Giuntina, 2007) – Traduttore: Daniel Vogelmann – Pagine: 112
Chi nutrisse ancora dei dubbi sulla reale portata dell’Olocausto potrebbe aiutare se stesso a chiarirsi le idee con questo libro, che ha una forte connotazione autobiografica, arricchita da elementi molto interessanti di storia della religione ebraica. È la storia di un ragazzo come tanti, anzi. In realtà, è un ragazzo diverso da tanti: grande studioso dei testi sacri, che a un certo punto viene travolto da una furia antisemita che non gli sembrava possibile, non gli sembrava parte di quel tutto che stava vivendo nella sua piccola città. Pagine di una durezza estrema, al limite della violenza psicologica, che però – come una medicina amara – fanno bene allo spirito e all’anima.
Consigliato da Enzo Palladini
- NOI, BAMBINE AD AUSCHWITZ
di Andra e Tatiana Bucci (Mondadori, 2019) – Pagine: 134
Andra e Tatiana Bucci, tra i pochissimi bambini sopravvissuti all’Olocausto, avevano solo cinque e sette anni quando furono deportate ad Auschwitz-Birkenau con quasi tutta la loro famiglia, dopo essere state prelevate dalla loro casa a Fiume e rinchiuse in una piccola cella a Trieste. È la storia di un’infanzia negata, una vita assurda che piano piano si trasforma in una sorta di “normalità”, nonostante l’orrore che le circonda, e la triste sorte del loro cuginetto Sergio. La testimonianza delle due sorelle va oltre il campo di sterminio, con la narrazione del dopo e delle conseguenze subite.
Consigliato da Marta Peroni
- PER QUESTO HO VISSUTO. LA MIA VITA AD AUSCHWITZ-BIRKENAU E ALTRI ESILI
di Sami Modiano (Rizzoli, 2014) – Pagine: 206
La testimonianza di Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, è di quelle che dovrebbe leggere chiunque, anche chi si ritiene particolarmente sensibile all’argomento. Durante la lettura immagini l’uomo parlare, e forse ti accorgi che dentro di lui c’è ancora quel bambino smarrito, privato di ogni affetto, della sua casa, della sua infanzia, dei suoi sogni, e gettato all’inferno. Un bambino che fa quasi fatica a narrare i fatti e che si chiede continuamente quel “perché io?”, quella domanda che ha tormentato le menti di molti dei sopravvissuti.
Consigliato da Marta Peroni
- SE QUESTO È UN UOMO | LA TREGUA
di Primo Levi (Einaudi, 1997) – Pagine: 362
Una lettura imprescindibile. Con la sua testimonianza Primo Levi non si lascia andare all’emotività o ai giudizi, ma cerca piuttosto di far conoscere quello che è stato e ha vissuto sulla propria pelle e di analizzare in modo approfondito il cosiddetto “esperimento biologico e sociale” ideato dai nazisti. Uno studio pacato di alcuni aspetti dell’animo umano, che porta il lettore a porsi domande e a meditare su quanto è avvenuto, perché ciò che è accaduto può ritornare.
A completamento della preziosissima testimonianza di Levi, è consigliabile leggere subito dopo La Tregua, che ci fa comprendere le difficoltà di un ritorno alla vita.
Consigliato da Marta Peroni
ROMANZI
- BIANCANEVE NEL NOVECENTO
di Marilù Oliva (Solferino, 2021) – Pagine: 352
La storia della protagonista, radicata nella contemporaneità, si incrocia con il racconto della deportazione. In particolare, l’autrice fa luce su un aspetto misconosciuto della vicenda – il dramma nel dramma rappresentato dalla costituzione di vere e proprie case di tolleranza all’interno dei campi di concentramento: una sorta di mondo parallelo rispetto alla durezza del lager, dove a (relativamente) migliori condizioni di vita faceva da contrappunto la brutalità dello sfruttamento del corpo delle donne. Scrittura densa, incalzante, personaggi intensi per un romanzo tutto al femminile, che sa parlare anche alle generazioni più giovani.
Consigliato da Sabrina Colombo
7. DESTINATARIO SCONOSCIUTO
di Katherine Kressmann Taylor (Rizzoli, 2003) – Traduttrice: Ada Arduini – Pagine: 77
Si legge in mezz’ora o poco più, non perché sia “leggero” ma perché è così coinvolgente che non lascia spazio alle pause. Se lo si appoggia un attimo per andare in bagno, lancia immediatamente un richiamo. Bisogna andare avanti e arrivare alla fine. Lo stile è asciutto e la tecnica è molto particolare. Si tratta di un “romanzo epistolare”, nel senso che la trama è composta da tante lettere che si scrivono un ebreo e un tedesco, ognuna è una risposta a quella precedente e tutte insieme rispondono a una domanda che la gente si pone da quasi un secolo: ma come è stata possibile l’ascesa del nazismo? In poche pagine è tutto chiaro.
Consigliato da Enzo Palladini
- FORSE MIO PADRE
di Laura Forti (Giuntina, 2020) – Pagine: 159
Impegnata nella ricostruzione dell’identità di un padre biologico di cui viene a sapere dalla madre sul letto di morte, la drammaturga Laura Forti recupera sia il suo passato sia la storia di quella generazione di salvati che, dopo l’Olocausto, dovette riaffacciarsi alla vita nel disinteresse generalizzato e nel desiderio di rimozione delle atrocità.
Laura scrive così pagine di storia non comuni, in cui emergono sentimenti e traumi di chi ha visto i propri parenti dissolversi come cenere al vento. Una storia che sa donare speranza nonostante sia nata in mezzo a tanto dolore.
Consigliato da Sonia Vaccaro
- IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI
di Giorgio Bassani (Feltrinelli, 2012) – Pagine: 224
Esce nel 1962 e vince il Premio Viareggio l’anno successivo. È il libro sulla Shoah italiana per antonomasia, raccontato dal punto di vista della ricca borghesia della comunità ebraica di Ferrara. I personaggi sono indimenticabili, soprattutto Micòl – modernissima nel suo essere colta, disinibita e anticonvenzionale – e Alberto, nevrotico, affascinante e ambiguo. Il racconto del progressivo affermarsi – in un clima di tensione crescente – dell’antisemitismo, che culminerà nelle leggi razziali, immerge il lettore in un’atmosfera di surreale angoscia, conducendolo a prendere atto che anche il male più indicibile può prendere forma umana. Nel 1970 Vittorio De Sica realizzò la regia della trasposizione cinematografica che vinse numerosi premi internazionali, fra cui nel 1971 l’Oscar per il miglior film straniero e l’Orso d’oro, anche se Bassani ritirò la firma dalla sceneggiatura, cui aveva partecipato, per sopravvenute divergenze artistiche.
Consigliato da Sabrina Colombo
- IO NON MI CHIAMO MIRIAM
di Majgull Axelsson (Iperborea, 2016) – Traduttrice: Laura Cangemi – Pagine: 562
Nei campi di concentramento non morirono solo ebrei, ma anche molte altre minoranze, tra cui i Rom e i Sinti. In questo romanzo Axelsson cerca di far luce sulla loro realtà e anche sul disprezzo provato nei loro confronti dagli altri prigionieri.
Io non mi chiamo Miriam è però anche una storia sulla fiducia e un’analisi profonda sul significato di vivere un’intera vita con segreti che non possono essere rivelati. Un romanzo toccante, con scene molto crude, che riprende fatti storici realmente accaduti. Per approfondire una pagina di storia di una comunità di cui si sa ancora poco.
Consigliato da Marta Peroni
- L’AMICO RITROVATO
di Fred Uhlman (Feltrinelli, 2012) – Traduttrice: Mariagiulia Castagnone – Pagine: 92
Negli anni Trenta Hans, sedicenne ebreo di famiglia borghese, e Konradin, suo coetaneo figlio di aristocratici antisemiti, frequentano lo stesso liceo di Stoccarda e diventano grandi amici. La Storia li dividerà ma, finiti gli orrori del nazismo, la verità farà riemergere l’autenticità della loro amicizia. Con una narrazione estremamente delicata e senza filtri, Uhlman ci mostra la crudeltà invasiva del nazismo pur non citandone gli aspetti più cruenti. Questo è un libro che sa trasmettere quanto sia importante condurre un’esistenza fondata su valori solidi e ha anche il grande potenziale di far nascere la passione per la lettura.
Consigliato da Stefano Palladini
- LA LISTA DI SCHINDLER
di Thomas Keneally (Sperling & Kupfer, 2013) – Traduttrice: Marisa Castino – Pagine: 385
Avete presente il film Schindler’s List? Questo è il romanzo da cui è stato tratto. Oskar Schindler era un industriale tedesco amante del lusso, del vino e delle belle donne, che a un certo punto si ribellò a suo modo e con i suoi mezzi al regime. Diventò così uno dei Giusti, uomini e donne che si sono opposti, che hanno tentato di salvare vite, anziché voltarsi dall’altra parte. Schlindler non era un santo, ma dimostrò umanità, strappando alla morte moltissimi ebrei. Thomas Keneally, avvalendosi anche della testimonianza di molte persone che conobbero Schindler, ne ha ricostruito la storia, il carattere, le scelte e le azioni.
Consigliato da Marta Peroni
- LASCIAMI ANDARE, MADRE
di Helga Schneider (Adelphi, 2004) – Pagine: 130
Per chi vuole guardare la Storia dal punto di vista dei tedeschi. Helga era una bambina di appena quattro anni quando dovette subire non solo le conseguenze di un secondo conflitto mondiale ma anche l’abbandono di sua madre. Il motivo di quest’ultimo? Seguire un ideale assurdo e orribile: diventare una SS. Helga, ormai adulta, vorrebbe ricostruire il rapporto con la madre, ma la realtà si manifesta ancora in tutta la sua crudeltà.
È una lettura molto intensa, ricca di informazioni storiche sui terribili esperimenti eseguiti dai nazisti, che narra soprattutto delle difficoltà incontrate nel ricostruire un rapporto con una madre che non ha mai dimostrato alcun pentimento o rimorso per ciò che ha commesso.
Consigliato da Marta Peroni
- STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
di Markus Zusak (Sperling & Kupfer, 2019) – Traduttore: Gian Maria Giughese – Illustratrice: Trudy White – Pagine: 563
Ambientato nella Germania nazista del 1939, un racconto vibrante sul potere salvifico della letteratura, scritto da un punto di vista originale e corredato da illustrazioni decisamente evocative.
La giovane protagonista – Liesel Meminger – nel momento più buio della Storia del Novecento fa il suo incontro con la bellezza della scrittura e la passione per i libri diventa una ragione per sopravvivere all’orrore che la circonda.
Il regista Brian Percival ne ha tratto un film nel 2013.
Consigliato da Sabrina Colombo
- UNA VOCE SOTTILE
di Marco Di Porto (Giuntina, 2020) – Pagine: 186
Con questo romanzo, che unisce fatti storici, ricerche d’archivio e fantasia, Marco Di Porto ha voluto rendere omaggio a suo nonno, Salomone Galante, uno dei pochi sopravvissuti alla deportazione ad Auschwitz. Però quello che l’autore ci dona è anche un ritratto di un’isola felice, Rodi, prima dell’occupazione italiana e della promulgazione delle leggi razziali. Un libro scorrevole e interessante, adatto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al tema, anche ai più impressionabili. Tra queste pagine non troverete l’inferno dei campi di concentramento, ma potrete comunque immergervi in una pagina di storia legata alla Shoah e ancora poco nota.
Consigliato da Marta Peroni
VARIA
- DUE EROI IN PANCHINA
di Roberto Quartarone (Edizioni InContropiede, 2016) – Pagine: 117
Quella degli allenatori ungheresi Géza Kertész e István Tóth-Potya è la storia di due Schindler del calcio, che ebbero il coraggio di opporsi alla furia nazista, riuscirono a salvare diverse persone e pagarono con la vita, cui un plotone di esecuzione mise fine il 6 febbraio 1945. La grande Storia s’intreccia con la storia dello sport in questo prezioso lavoro di ricerca del giornalista Roberto Quartarone, che – pur non dimenticando statistiche e azioni di gioco – rende giustizia alla straordinaria umanità di due uomini di fede cristiana che disputarono la sfida più grande fuori dal campo di gioco.
Consigliato da Stefano Palladini
- INTERROGATORI. COME GLI ALLEATI HANNO SCOPERTO LA TERRIBILE REALTÀ DEL TERZO REICH
di Richard Overy (Mondadori, 2002) – Traduttrice: Nicoletta Lamberti – Pagine: 551
Lo storico Richard Overy ha raccolto i verbali di oltre trena interrogatori effettuati alla fine della seconda guerra mondiale a gerarchi nazisti del calibro di Hermann Göring, Rudolf Hess, Albert Speer e Joachim von Ribbentrop e, contestualizzandoli storicamente, li ha intessuti in un’agghiacciante testimonianza dei livelli che può raggiungere la deresponsabilizzazione dell’uomo. Dopo le prime pagine è facile provare un tale senso di rifiuto da voler abbandonare la lettura, ma, se si prosegue, questo libro lascerà un segno indelebile. L’impressione di essere nella stanza in cui i gerarchi nazisti rilasciarono le loro inquietanti dichiarazioni è così vivida da far rabbrividire. Allo stesso tempo si avrà modo di rivivere il difficoltoso avvio della macchina organizzativa del processo di Norimberga.
Consigliato da Stefano Palladini
- I VOLENTEROSI CARNEFICI DI HITLER. I TEDESCHI COMUNI E L’OLOCAUSTO
di Daniel Jonah Goldhagen (Mondadori, 2017) – Tradutttore: Enrico Basaglia – Pagine: XV-651
Questo libro è stato uno dei casi più clamorosi della storiografia degli ultimi decenni. Facendo riferimento sia a documenti ufficiali sia alla corrispondenza privata degli attuatori dello sterminio degli ebrei, Daniel Jonah Goldhagen cerca di dare una risposta a un quesito di non poco conto: il popolo tedesco come ha potuto compiere il più grande genocidio mai avvenuto? E con “popolo tedesco” non intende solo SS, Gestapo e istituzioni in genere, ma anche i singoli esecutori di qualsivoglia estrazione sociale che contribuirono all’assassinio degli ebrei per convinzione ideologica e libera scelta. Una lettura sì impegnativa, ma meritevole di accendere i riflettori su quel terreno fertile che consentì al nazismo di piantare solide radici.
Consigliato da Stefano Palladini
- LE PIETRE DELLA MEMORIA. GUNTER DEMNIG E LE PIETRE D’INCIAMPO
di Francesca Druetti e Benedetta Rinaldi (People, 2020) – Pagine: 304
Memoria non è solo ricordare, ma anche agire. Dai primi anni Novanta l’artista berlinese Gunter Demnig ha iniziato a lasciare le sue “tracce d’arte” per ricordare tutte le vittime dello sterminio nazista, senza distinzioni. Dapprima attraverso delle linee, e poi con delle pietre quadrate in ottone, da incastonare a terra, in prossimità delle abitazioni (ma non solo) delle vittime. Lo scopo? Commemorarle, ridonando loro un nome e un cognome – e non di certo un numero – ma anche spingere le persone a inchinarsi a loro. Pietre d’inciampo, così son chiamate. Non perché siano volte a far inciampare con i piedi, ma con il cuore e con gli occhi, per attivare concretamente la memoria.
Consigliato da Marta Peroni
TEATRO
- AUSMERZEN. VITE INDEGNE DI ESSERE VISSUTE
di Marco Paolini (Einaudi, 2014) – Pagine: 151
Una domanda sorge sempre spontanea: come si è arrivati ai campi di sterminio? Prima di Auschwitz-Birkenau e di tutti gli altri Vernichtungslager, c’erano altri ‘centri’: ex castelli, ex manicomi o altre strutture in cui venivano internati e poi uccisi bambini e adulti tedeschi con malattie ereditarie o mentali, disabili, “vite indegne di essere vissute”, considerate un peso per la società, un male da estirpare per purificare il sangue della razza ariana.
Marco Paolini ci dà una descrizione storica accurata di questo primo orrore perseguito non dalle SS con le mitragliatrici, ma da persone con il camice bianco: medici, infermieri, psichiatri… Una pagina dimenticata che va recuperata.
Consigliato da Marta Peroni
GRAPHIC NOVEL
- ANNE FRANK, DIARIO
di Ari Folman e David Polonsky (Einaudi) – Traduttrici: Elisabetta Spediacci, Laura Pignatti – Pagine: 149
In questo racconto a fumetti rivivono le pagine del Diario di Anne Frank: dalla sua vita prima delle leggi razziali alla difficile esperienza nell’alloggio segreto. La storia e la vita di un’adolescente, con il suo carattere difficile, i suoi sogni, i rapporti problematici con i famigliari e gli altri adulti. Ma anche la sua voglia di vivere e di amare, spezzata dalla crudeltà dell’uomo. Un graphic novel ideale per chi vuole avvicinarsi a una ragazza che resterà per sempre viva proprio grazie ai fatti, ai pensieri e alle riflessioni che mise di suo pugno nero su bianco. Un omaggio ben riuscito, che invita alla lettura del Diario vero e proprio.
Consigliato da Marta Peroni
- L’INVERNO D’ITALIA
di Davide Toffolo (Coconino Press, 2017) – Pagine: 147
Lo stile grafico di Davide Toffolo è quanto mai adeguato a trattare un tema così delicato: colpisce come un pugno dritto allo stomaco, com’è giusto sentirsi quando si riguarda a certe dolorose pagine del passato, a maggior ragione se la pagina in questione è stata quasi completamente dimenticata. Non è la narrazione della Memoria a cui siamo abituati, che a volte si fa quasi epica, nella fredda Polonia o nella lontana Germania. Questo graphic novel ci costringe a fare i conti con le vicende italiane – qui raccontate attraverso lo sguardo di due bambini – che videro la deportazione e la morte di migliaia di cittadini sloveni a Gonars, in provincia di Udine, tra il 1942 e il 1943.
Consigliato da Elisa Vuaran
- MAUS
di Art Spiegelman (Einaudi, 2021) – Traduttrice: Cristina Previtali – Pagine: 308
In questo fumetto Art Spiegelman visualizza non solo la terribile esperienza di un sopravvissuto all’Olocausto, suo padre Vladek, ma anche riflessioni su quel che significa essere il figlio di due “salvati” e il complicato rapporto con un padre ancor segnato dai fantasmi del passato. La cosa curiosa e originale è che tutti i personaggi di queste tavole vengono rappresentati come animali: gli ebrei-topi, i nazisti-gatti, i polacchi-maiali, i francesi-rane… Un’autobiografia davvero interessante e originale, emozionante, cruda e diretta. Da leggere e guardare.
Consigliato da Marta Peroni
- PRIMO LEVI
di Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci (Becco Giallo) – Pagine: 128
L’idea di quest’opera nasce da una domanda: cosa avrebbe potuto dire Primo Levi a un bambino? Ed ecco che gli autori immaginano Levi, ormai negli ultimi anni della vita, che torna nella sua vecchia scuola per testimoniare ai ragazzi la sua esperienza nei campi di concentramento. Tavole in bianco e nero, disegni duri e commoventi che ci ricordano come, leggendo i libri di Primo Levi, i ragazzi – e tutti i lettori – possono avere lezioni importanti sulla vita, un ricordo di ciò che è stato e un monito per il futuro. Un bellissimo omaggio, che si legge in un soffio, per tutte le età.
Consigliato da Marta Peroni
LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI
- FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERÀ
di Liliana Segre e Daniela Palumbo (Piemme, 2018) – Pagine: 200 – Età di lettura: da 11 anni
La scrittrice e giornalista Daniela Palumbo riporta la testimonianza di Liliana Segre e ci racconta così quanto le accadde dalla sua infanzia inizialmente felice fino al dopoguerra. Liliana aveva solo otto anni quando le impedirono di andare a scuola per la sola ragione di essere ebrea. Da bambina allegra e viziata, dovette crescere di colpo.
Tra queste pagine si respira moltissimo l’amore di Liliana per la sua famiglia, in particolare per suo padre Alberto, che perderà ad Auschwitz ma porterà sempre nel suo cuore. Una lettura semplice, ma preziosa, ideale per i più giovani.
Consigliato da Marta Peroni
- LE COSE CHE CI FANNO PAURA
di Keren David (Giuntina, 2021) – Traduttrice: Lucrezia Pei – Pagine: 255 – Età di lettura: da 11 anni
Quando corre l’obbligo di dire che un libro dovrebbe essere adottato nelle scuole. Le due voci de Le cose che ci fanno paura sono quelle di Evie e Lottie, due gemelle quattordicenni tutt’altro che identiche, alle prese con la ricerca di un’identità personale, famigliare, ebraica e non necessariamente religiosa. Un percorso che affrontano nella Londra dei giorni nostri, dove s’imbattono in razzismo e antisemitismo.
Ispirato dalla testimonianza di Mala Tribich, sopravvissuta all’Olocausto in età adolescenziale, questo è un libro in cui si trovano le parole giuste – quelle semplici e prive di pedanteria – per raccontare la Shoah ai più giovani, insegnar loro a discernere tra cosa è giusto e cosa è sbagliato e a far sentire la propria voce umana e rispettosa anche sui social media.
Consigliato da Sonia Vaccaro
- LILIANA SEGRE E LA SUA STELLINA. LA STORIA DI LILIANA SEGRE RACCONTATA DAI BAMBINI
degli alunni della quinta elementare della Scuola primaria Odoardo Giansanti di Pesaro (People, 2020) – Pagine: 43 – Età di lettura: da 8 anni
Un racconto a fumetti della vita di Liliana Segre, dalla sua infanzia al suo arrivo al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, scritto e disegnato dai bambini della quinta elementare della scuola primaria Odoardo Giansanti di Pesaro.
Consigliato a tutte le classi, a tutti i bambini. Perché far conoscere ai più piccoli l’Olocausto permetterà loro di crescere con la consapevolezza necessaria per impedire che il passato si ripeta. Perché memoria non è solo ricordare, ma anche agire. E i bambini che hanno scritto e disegnato questo libro ci regalano un bellissimo messaggio da condividere.
Consigliato da Marta Peroni
27 gennaio 2022
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