Il libro delle emozioni
Autore: Umberto Galimberti
Editore: Feltrinelli
Anno edizione: 2021
Genere: Filosofia, Psicologia
Pagine: 192
Consigliato a chi già mastica un po’ di filosofia e di psicologia e desidera riflettere sulla funzione delle emozioni e del loro studio nell’attuale contesto sociale.
di Elisa Vuaran
Si sente molto parlare ultimamente – e spesso, cavalcando un’onda di successo mediatico, anche in modo piuttosto semplicistico – dell’importanza di rimanere in contatto con le proprie emozioni, del radicarsi in se stessi (nel “qui e ora”, per chi conosce la pratica della mindfulness) per evitare di essere trascinati nel vortice frenetico di una quotidianità sempre più veloce. Questi consigli non sono molto distanti dal “conosci te stesso” (gnōthi seautón) raccomandato dai saggi dell’antica Grecia, dove ha avuto inizio il vero studio sistematico delle emozioni, prima nel campo della filosofia e poi, col passare dei secoli, in ambito scientifico-fisiologico e psicologico.
Con Il libro delle emozioni il filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti propone una breve ma scrupolosissima storiografia dell’argomento per contestualizzarlo infine nell’attualità.
Il saggio consta di cinque parti ben distinte. Le prime due sezioni, più corpose e rigorose, passano in rassegna le diverse teorie elaborate nel tempo per spiegare il senso e i meccanismi alla base delle emozioni, e in senso più ampio il rapporto dell’individuo con il mondo materiale in cui si trova immerso. In particolare, prima viene affrontata la teoria dualistica sostenuta da Platone, secondo il quale materia e spirito sono due entità assolutamente separate, e poi viene illustrato il cosiddetto modello fenomenologico, sposato anche da Galimberti, in cui il corpo è l’imprescindibile finestra attraverso cui la mente può esprimersi e affacciarsi sul mondo. Spiegando le ragioni della prima e della seconda corrente di pensiero – da cui sono poi derivate tutte le più moderne ipotesi della psicologia, anch’esse citate e brevemente descritte – vengono chiariti – anche attraverso esempi tratti dalla letteratura classica – i concetti di empatia e risonanza emotiva e la funzione delle emozioni in ambito motivazionale, sociale e protettivo nei confronti di un mondo che non sempre risponde agli schemi conosciuti.
Nella terza parte del saggio si approda all’attualità, con un’analisi del difficile rapporto che l’uomo moderno ha instaurato con le proprie emozioni e delle derive estremistiche che si possono verificare. Nell’età della tecnica si dà sempre più spazio all’efficienza e all’esecuzione, a scapito del sentire umano, fino alle esasperate, tragiche conseguenze osservate in epoca nazista; questo è anche ciò che si vede nei soggetti cosiddetti sociopatici, incapaci di avere interazioni costruttive perché in età infantile non hanno imparato a riconoscere nell’altro le proprie emozioni. All’estremo opposto si trova chi, privo di autocontrollo emotivo, fa dell’istinto la sola regola di vita, dissociandosi dalla realtà e giustificando ogni azione con il proprio sentire soggettivo; in mezzo si hanno tutte le possibili sfumature, tra cui quella dell’alessitimia, una forma di ambiguità emotiva tipica dei leader, sommamente abili a cogliere i desideri delle masse, a svantaggio del riconoscimento e dell’espressione delle proprie relazioni più intime.
A influenzare il sentire e l’intimità si aggiunge oggi l’onnipresente vetrina di internet, dove tutto è in vendita: in questa sezione si analizzano anche i fini ingranaggi psicosociali che spingono l’individuo all’omologazione attraverso la pervasiva esposizione a un’apparenza costruita in modo non sempre del tutto consapevole anziché all’essere autentico, con un occhio di riguardo per i meccanismi sottesi alle relazioni amorose che possono nascere (o meno, sulla base di vari fattori e incongruenze) online. Alla luce di queste considerazioni, le ultime due sezioni del testo si propongono come indicazioni generali per la salvaguardia della salute emotiva dei nativi digitali, facendo appello alle figure degli educatori.
Il libro delle emozioni non è una lettura adatta a chiunque sia alla ricerca di facili spiegazioni, ed è consigliato soprattutto a chi già ha una certa familiarità con il lessico specifico della filosofia o possiede qualche base di psicologia; non suggerisce – come certi manuali (più o meno seri) dal taglio pratico – esercizi né tantomeno soluzioni miracolose. Ciò che invece può offrire sono validi spunti di riflessione su un tema dalle molteplici sfaccettature, attraverso il contributo storico e storicamente accurato di diverse figure cui si unisce infine la voce di Galimberti stesso, a dimostrazione di come lo studio e l’esercizio della filosofia costituiscano a tutt’oggi una valida guida per farsi strada con successo in un universo in perpetuo mutamento.
Il libro in una citazione
«… Ma agire in termini puramente razionali significa limitare il proprio sguardo alla semplice relazione causa-effetto, e misurare le proprie azioni non più in ordine di valori, che sono produzioni antropologiche legate alla vita emotiva e sentimentale, ma in ordine alla pura consequenzialità che si stabilisce tra le azioni descritte e prescritte dall’apparato e la loro perfetta esecuzione, per cui anche il burocrate di un campo di concentramento o l’impiegato di una fabbrica di armi può ritenere di compiere solo un “lavoro” e non un “crimine”.»
14 dicembre 2021
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