di Sabrina Bergamini
Le sorelle di Mozart. Storie di interpreti dimenticate, compositrici geniali e musiciste ribelli
Autrice: Beatrice Venezi
Editore: Utet
Anno edizione: 2020
Genere: Musica
Pagine: 174
Consigliato agli appassionati di musica classica e non solo.
Le sorelle di Mozart raccoglie sedici brevi biografie di donne uniche e geniali. Sono donne che hanno sfidato pregiudizi, invidie e indicibili ostacoli pur di riuscire a coltivare la propria passione per la musica e divenirne preziose rappresentanti.
Beatrice Venezi, uno dei più giovani direttori d’orchestra in attività – decliniamo al maschile, come ama fare lei – le definisce “compositrici innovative, interpreti sublimi” e ci fa compiere un viaggio nella storia e attraverso Paesi diversi sulle orme del genio femminile.
Il nostro percorso inizia nell’Alto Medioevo, in un paesino della Germania. Ildegarda di Bingen vive in un convento, è una suora ed è la prima musicista che la storia ricordi. Ci viene descritta come una donna bellissima e nobile, decima figlia di una famiglia agiata. A quindici anni è costretta a prendere i voti perché considerata strana e imbarazzante. Invece Idelgarda è un genio: compone e scrive una musica che è un vero dialogo con Dio.
Veniamo poi catapultati nel Rinascimento, dove incontriamo tre musiciste ingiustamente dimenticate: Maddalena Casulana, compositrice e liutista; Barbara Strozzi, soprano e compositrice veneziana; Francesca Caccini, prima compositrice di opera della storia che ottiene grande successo e fama tra i suoi contemporanei.
Il nostro intrigante viaggio ci porta poi a Salisburgo, anno 1751, quando nasce Nannerl Mozart, la sorella maggiore del grande Amadeus. Talentuosa quanto il fratello, è costretta a rinunciare alla carriera di concertista per ricoprire il ruolo di madre e moglie, compito cui erano destinate le donne.
L’Ottocento sembra accettare meglio il genio musicale femminile, anche se persistono ancora prepotenti i pregiudizi. Alcuni talenti riescono a emergere, come nel caso di Fanny Mendelssohn, sorella di Felix e stimata pianista e compositrice. Anche l’altra pianista Clara Schumann, moglie di Robert, compone e firma splendide composizioni, che sono eseguite ancora ai giorni nostri.
Suona il pianoforte pure Louise Dumont Ferrenc che, a metà del XIX secolo, conquista un tale successo da ottenere, prima fra le donne, l’onore di insegnare in conservatorio e, col tempo, anche uno stipendio pari ai colleghi uomini.
Ci ritroviamo poi a Parigi, fine Ottocento: qui vive il primo direttore d’orchestra donna della storia, Nadia Boulanger, oltretutto celebre per avere avuto tra i suoi allievi alcuni musicisti che a loro volta sono divenuti famosi.
Non poteva mancare in questo libro la Divina, ovvero la grande soprano Maria Callas. Beatrice Venezi ce la racconta in una versione inedita, spiegandone molto concretamente le doti tecniche e interpretative.
Arriviamo ai giorni nostri e incontriamo Sofija Gubajdulina, pianista russa dalla vita tragica.
Seguono la biografia di Martha Argerich, detta “la leonessa” per la grinta con cui suona il pianoforte (nascondendo in questo modo le sue fragilità), e di Jacqueline du Pré, sublime violoncellista. Facciamo poi la conoscenza della cantautrice Björk, artista che unisce la musica ai suoni della sua Terra, l’Islanda.
Le ultime musiciste che incontriamo sono l’islandese Hildur Guðnadóttir e la britannica Rachel Portman. La prima si aggiudica, tra gli altri prestigiosi riconoscimenti, anche il Premio Oscar 2020 per la colonna sonora di Joker. La sua peculiarità è contaminare il classico con l’elettronica raggiungendo risultati sorprendenti e di grandioso impatto. Anche la Portman è apprezzata per le sue meravigliose colonne sonore: conquista nel 1997 il Premio Oscar per il film Emma ed è la compositrice di altri soundtrack indimenticabili, tra i quali anche Chocolat, Le regole della casa del sidro, Oliver Twist. Grazie a queste due artiste, le donne conquistano definitivamente e meritatamente un posto anche nel settore della musica cinematografica.
Le sorelle di Mozart è un meraviglioso viaggio edificante: inizia in un oscuro convento medievale in Germania e ci porta nella Hollywood dei giorni nostri!
La Venezi riveste alla perfezione il ruolo di guida sapiente e allo stesso tempo stringe un rapporto intimo coi propri lettori facendo anche confronti tra l’esperienza delle protagoniste e la propria. La sua prosa è contraddistinta dallo stesso stile con cui dirige le più importanti orchestre del mondo, fatto di classe, eleganza, precisione e leggerezza. La sua scrittura è solo apparentemente semplice, ma in realtà molto ricercata. Come sono fluidi e allo stesso tempo precisi i suoi gesti sul podio, così anche dalle pagine del libro si evince una grande competenza unita a chiarezza nell’esposizione e dolcezza nell’approccio. Dal testo trasuda la stima e, diremmo, la gratitudine per le illustri colleghe.
Nel raccontarle, Beatrice non trascura di affiancare alle informazioni attinenti l’ambito musicale anche molti dettagli sulla loro vita privata, permettendoci di empatizzare con loro.
Il libro è arricchito da dipinti e ritratti fotografici di alcune delle protagoniste.
Ora che anche noi conosciamo meglio le loro vite, possiamo apprezzarne meglio le opere citate. In particolare nel capitolo finale, che s’intitola “Play List”, troviamo una selezione di proposte d’ascolto. Dunque ascoltiamo i capolavori che ci hanno lasciato, l’emozione è assicurata!
Il libro in una citazione
«Questa è la storia di alcune donne uniche. Musiciste geniali. Compositrici innovative. Interpreti sublimi. Donne uniche capaci di emergere in un mondo che avrebbe fatto volentieri a meno di loro. Che le ha considerate inadatte, sfrontate, scandalose, incapaci. Questa è la storia di alcune donne uniche, in un mondo di uomini.»
5 settembre 2021
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