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Home » “LA DONNA DI SCORTA”, STORIA DI UN AMORE CLANDESTINO CHE VIVE DEL PURO DESIDERIO DELL’ALTRO

“LA DONNA DI SCORTA”, STORIA DI UN AMORE CLANDESTINO CHE VIVE DEL PURO DESIDERIO DELL’ALTRO

La donna di scorta
Autore: Diego De Silva
Editore: Einaudi
Anno edizione: 2001
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 144

Consigliato a chi ama le storie veloci, legate alla psicologia ma senza la pesantezza della trattazione scientifica.

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di Enzo Palladini

La città in cui tutto è ambientato non viene mai nominata. Ma non è importante, potrebbe tranquillamente essere uno scenario immaginario. Quello che conta è l’azione, o meglio il sentimento che sta dietro l’azione. Livio e Dorina si incontrano casualmente in una strada centrale ma secondaria, che percorrono abitualmente nel corso delle loro occupazioni quotidiane. Si parlano, bevono qualcosa insieme, si piacciono e in un secondo tempo trovano il modo di incontrarsi di nuovo. Tra i due nasce una relazione che in breve diventa molto, molto intensa.

Ci sono due tipi di sperequazione nella storia d’amore narrata in La donna di scorta, romanzo d’esordio di Diego De Silva pubblicato nel 1999 con Pequod e nel 2001 con Einaudi. La prima è abbastanza prevedibile ed è lo stato civile. Dorina è single nel senso più assoluto del termine, vive sola e fa tutto da sola, soprattutto non ama parlare della sua vita e di tutto quello che la circonda, al massimo racconta qualcosa della sua attività di consulente per le tesi universitarie. Livio invece è sposato con Laura e ha una figlia piccola, Martina, che ama come la sua stessa vita. Però non mente a Dorina: si costituisce immediatamente, mette le carte in tavola pensando di ricevere un secco benservito. Ma non è così, e qui entra la seconda sperequazione di questa storia.

Dorina, al contrario della maggior parte delle donne, non si fa il minimo problema in merito alla differenza di status: che Livio sia sposato non le interessa affatto, la storia le va bene così com’è e la vive con grande intensità. Come si legge sulla quarta di copertina, questa è “la messa a nudo di un sentimento vero e autosufficiente che […] nel puro desiderio dell’altro trova la sua sola ragione di essere”. Il paradosso estremo è che a un certo punto Livio si sente a disagio in questa situazione, sogna un attacco di gelosia di Dorina che invece va avanti per la sua strada.

La storia, narrata dal punto di vista maschile, è davvero interessante: fa riflettere ma ha anche un ritmo straordinario che la porta a essere divorata in breve tempo. Non è difficile immedesimarsi di volta in volta in uno dei due personaggi, ma in realtà nella vita di tutti i giorni è molto più verosimile trovarsi di fronte a un uomo che si comporta come Dorina e a una donna che si comporta come Livio. È proprio questo che porta il lettore ad andare avanti, a cercare di capire quale sia il passo successivo, a chiedersi come mai Dorina non svolti verso una sana e classica scenata di gelosia. Tutto questo non succede e il prendersi e lasciarsi in continuazione rende l’insieme tremendamente affascinante.

Il libro in una citazione
«Era stato spinto dalla sua unicità. Ma nel profondo di sé avrebbe voluto scoprire che era una donna come tante.»

29 agosto 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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