di Sabrina Bergamini
Il pugile ragazzo
Autore: Pier Luigi Amata
Editore: La nave di Teseo
Anno edizione: 2021
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 397
Consigliato a chi ama le storie che trasmettono i valori essenziali e genuini e a chi prova nostalgia per i tempi passati.
Con Il pugile ragazzo Pier Luigi Amata ci porta nella Roma degli anni Settanta. È l’epoca delle appassionate lotte studentesche e i giovani si schierano chi dalla parte dei proletari, definendosi marxisti, chi per l’estrema destra, figlia del fascismo. Molti si sentono attratti dalla politica fino ad arrivare agli eccessi: organizzano picchetti davanti alle scuole e manifestazioni per le strade, che spesso sfociano nella violenza. Non è questo il caso del quattordicenne Jasper Geremia Abbondanza, che non parteggia per alcuna fazione politica. Da una parte ammira chi è mosso da alti ideali – qualunque essi siano – e giudica se stesso con severità, definendosi un qualunquista interessato unicamente al proprio benessere. Dall’altra cerca di giustificarsi e di allontanare dai suoi pensieri il senso di inferiorità, ripetendosi che i suoi compagni – impegnati nelle lotte studentesche solo apparentemente – in realtà non sono ben consapevoli di quanto sostengono così calorosamente durante i dibattiti e gli scontri. Sarà così sbagliato non prendere posizione? Come suo padre gli ha dimostrato, Jasper crede che un uomo può comunque migliorare la società lavorando seriamente e con onestà, senza esporsi con eclatanti dichiarazioni.
Jasper vive con i genitori e la sorella in un quartiere popolare ed è un ragazzo semplice, dai valori genuini. Trascorre la propria adolescenza coltivando il sogno di studiare filosofia e, soprattutto, quello di diventare un pugile professionista. Nel pugilato il ragazzo vede infatti una possibilità di riscatto sociale e, per coronare la sua aspirazione, si sottopone regolarmente agli allenamenti. Una sera il suo allenatore gli offre un passaggio in macchina e ne approfitta per molestarlo. Jasper è scioccato, ma decide di non denunciare l’accaduto e nemmeno di confidarlo ai genitori. Semplicemente sceglie di frequentare un’altra palestra. Lo spiacevole avvenimento, tuttavia, non può che rimanergli ben impresso nella mente. Nonostante Jasper ne venga profondamente segnato, le molestie sessuali non sono la tematica portante del romanzo.
A una festa di qualche tempo dopo, Jasper incontra Andrea Coretti, un ragazzo che frequentava la palestra in cui anche lui si allenava. I due sono molto in sintonia e Jasper non può fare a meno di chiedersi se anche Andrea sia stato vittima delle molestie dell’ex allenatore.
Come spesso accade agli adolescenti, Jasper e Andrea, dopo alcuni giorni di assidua frequentazione, si perdono di vista. All’inizio dell’estate Andrea – che appartiene a una famiglia indigente e ha un padre spesso violento con la moglie – si presenta però da Jasper per chiedergli ripetizioni di matematica gratis, al fine di poter superare l’esame di riparazione a settembre. Jasper accetta di aiutare l’amico, anche se ritiene che sia un po’ opportunista. Al termine di quell’estate di ripetizioni e confidenze, Andrea regala però a Jasper uno sgangherato motorino giallo – rimediato chissà dove – che diventa il simbolo della loro amicizia, spensieratezza e libertà.
Il tempo passa e Jasper cresce. Quando suo padre decide di acquistare un piccolo appartamento in un quartiere povero, se ne risente perché si vede allontanare dai propri compagni e, soprattutto da Flaminia, la ragazza di una famiglia altolocata per cui ha preso una cotta. Il giudizio di Jasper su suo padre e sua madre non è esente dall’atteggiamento contraddittorio che gli adolescenti hanno spesso verso la realtà: lui li ama, ma in fondo non li stima perché non hanno raggiunto il benessere economico. Ne apprezza la dedizione verso di lui e sua sorella ma, allo stesso tempo, condanna il fatto che abbiano rinunciato ai propri sogni in cambio di una tranquilla quotidianità. È proprio a questo punto che il giovane prende la sua decisione: diventerà un pugile famoso e si arricchirà tanto da ricompensare i sacrifici dei propri genitori.
Ora Jasper è quasi un uomo. È riuscito a legare con Flaminia, pur continuando a ritenerla una dea inarrivabile. Si è iscritto all’università e anche il pugilato gli dà grandi soddisfazioni: dopo avere sconfitto un avversario molto più esperto e grosso di lui, vede spianata la strada verso il professionismo. Un giorno, però, viene raggiunto da una notizia terribile che riguarda Andrea. Un evento che stravolge non solo Jasper ma anche noi lettori. Spinto da sentimenti di vendetta, il giovane arriva addirittura a progettare un omicidio.
In questo suo secondo lavoro, Amata si concentra sull’amicizia adolescenziale e ce la racconta con un linguaggio semplice e spietatamente sincero. Sarà facile provare grande tenerezza nei confronti di Jasper e Andrea e immedesimarsi in loro, lasciarsi emozionare dalle aspirazioni semplici, dai desideri umili, a volte contraddittori. Facciamo nostri i loro turbamenti, le loro invidie e i loro sensi di colpa. Condividiamo la paura, i sentimenti e, insieme a loro, ci struggiamo di nostalgia. Ma è quando i due ragazzi crescono che affiora la tematica principale di tutto il romanzo: i valori veri, quelli su cui fondare la propria vita.
Quando Jasper è divorato dalla sete di vendetta, quando la sua ormai indiscussa forza fisica lo mette nella posizione di portare a compimento il suo piano, ecco che – proprio in questo momento – nella sua mente risuonano i genuini insegnamenti paterni. Allora la semplicità, il rispetto per la legge e soprattutto la fede in Dio prendono il sopravvento e Jasper uscirà vincitore nel suo combattimento più importante: quello contro la rabbia e l’odio. Avviene così il suo riscatto, fa pace con se stesso, con le proprie origini e il proprio destino.
La cornice è una Roma ricca di contrasti: i fascisti contro i comunisti, i benestanti in contrapposizione con i poveri, l’opulenza dei quartieri ricchi paragonati alla desolazione della periferia. Su tutto emergono i valori di un’Italia che forse non c’è più.
Con questo romanzo Amata ci scuote. Non ci permette di sorvolare furbescamente sulle questioni importanti, ma piuttosto ci impone di scegliere. Come il protagonista anche noi lettori siamo costretti a fare i conti con il nostro passato, le nostre origini, i desideri e le reali possibilità di riuscire. Un romanzo che fa riflettere su chi siamo, chi vogliamo essere e a quale costo.
Il libro in una citazione
«[…] gli faceva male sentirsi inferiore in tutto, culturalmente, socialmente, gli faceva male aver rinnegato, involontariamente, la sua famiglia che pure non gli aveva fatto mancare niente, gli faceva male l’aver paragonato il padre di Flaminia al suo.»
26 agosto 2021
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