di Sabrina Bergamini
Sorelle
Autrice: Daisy Johnson
Editore: Fazi Editore
Traduttore: Stefano Tummolini
Anno edizione: 2021
Anno prima edizione: 2020 (Usa)
Genere: Moderna e contemporanea
Pagine: 202
Consigliato agli amanti del romanzo psicologico dalle atmosfere horror e a chi cerca forti emozioni.
È quasi notte. Un’automobile giunge nel North York Moors, un’area naturale vicino al mare d’Inghilterra. Sulla macchina viaggiano Sheela e le sue due figlie adolescenti, Settembre e Luglio. Le ragazze portano il nome del periodo in cui sono nate, a soli dieci mesi di distanza l’una dall’altra. Hanno lasciato Oxford per cercare rifugio presso la vecchia casa di famiglia dove, tra l’altro, è nata Settembre e, molti anni prima, il padre delle ragazze e anche la sorella di lui, zia Ursa.
Proprio zia Ursa ha fatto sloggiare gli occupanti della casa in tutta fretta, di modo che la famiglia del fratello potesse entrarci subito. La proprietà è detta Casa Accoglienza, come si evince chiaramente da una grande scritta sulla staccionata all’ingresso. Tuttavia, all’arrivo, non appare così accogliente come promette l’incisione: è fatiscente, sporca e inospitale. Insetti morti sono disseminati ovunque.
La storia di Sorelle, che si svolge ai giorni nostri, è raccontata in prima persona da Luglio, la più piccola, a eccezione di due capitoli in cui il narratore rivela il punto di vista di Sheela.
Il racconto di Luglio è piuttosto oscuro. Lentamente ci addentriamo nel passato della famiglia e scopriamo che mamma e papà si sono separati da tempo, subito dopo la sua nascita. Il padre, Peter, qualche anno dopo la separazione, è morto annegato nella piscina di un hotel. La madre è scrittrice e illustratrice di libri per bambini e nei suoi racconti le protagoniste sono sempre Settembre e Luglio.
Le due ragazze sono fisicamente molto diverse l’una dall’altra. Settembre ha i tratti del padre, che era danese: gli stessi capelli biondi e un fisico slanciato. Luglio assomiglia alla madre, che è di origine indiana. Le sorelle – lo si comprende immediatamente – sono legate da un rapporto simbiotico, quasi malato. Sono emotivamente più immature della loro età – lo dicono anche le insegnanti – e vivono l’una per l’altra o meglio, una nell’altra, come fossero una persona sola. Non hanno amici, trascorrono ogni momento insieme, isolandosi dal resto del mondo. I loro giochi sono infantili – passano ancora interi pomeriggi rincorrendosi a nascondino – ma anche inquietanti perché spesso prevedono pericolose prove di lealtà al limite del sadismo. Il rapporto non è paritario: Settembre esercita un dominio psicologico sulla sorella e, in passato, l’ha addirittura costretta a un misterioso patto di sangue.
Trascorrono alcune settimane. Sheela ha reso l’ambiente confortevole: cucina per le figlie e pulisce casa svolgendo le faccende di notte, mentre le ragazze dormono. Di giorno trascorre il tempo in camera da letto a disegnare e a riposare. Sheela è consapevole che le sue figlie sono tanto strane e che hanno un rapporto difficile con il cibo, con la scuola, con il mondo intero, e ne è fortemente preoccupata.
Durante tutta la narrazione intuiamo che a scuola è avvenuto un evento tanto sconvolgente da costringere la famiglia alla fuga, addirittura in maggio, quando le lezioni non sono ancora terminate. Non ci vengono però rivelati i dettagli dell’accaduto. Per noi lettori diventa dunque urgente scoprire la verità e ci ritroviamo così colti da una forte inquietudine, tant’è che il romanzo si fa sempre più cupo, gotico, horror. Si percepisce sia avvenuta una tragedia, forse legata a un atto di bullismo.
Col trascorrere dei giorni, Settembre appare sempre più strana e Luglio precipita in uno stato psicologico allarmante. Mentre Settembre vive il primo rapporto intimo con un ragazzo conosciuto in spiaggia, Luglio avverte addirittura la sensazione di perdere lei stessa, in quello stesso momento, la verginità. Capiremo perché, ma ciò che verremo a sapere supera ogni immaginazione e, proprio quando tutto sembrerà chiarito, quando tutti i pezzi del puzzle sembreranno occupare il loro posto, riaffioreranno le conseguenze del patto di sangue stipulato tra le due sorelle. Ancora una volta, non potremo che rimanere basiti.
La scrittura di Daisy Johnson – giovane autrice inglese vincitrice di numerosi premi letterari grazie alla raccolta di racconti Fen nonché finalista al Man Booker Prize con il romanzo d’esordio Nel profondo, portato in Italia sempre da Fazi – è essenziale e allo stesso tempo precisa e incalzante: il ritmo della narrazione non dà tregua e ci trascina in un crescendo di emozioni.
Sorelle è un romanzo che ci mantiene incollati alle pagine. L’ansia è palpabile, il pericolo incombe costantemente sulle protagoniste e davvero non ci è concesso un momento di respiro. Siamo presi dall’angoscia. Diventa necessario arrivare in fretta all’ultima pagina per scoprire la verità. E qui sta la genialità della Johnson perché, quando sembra che finalmente i suoi personaggi possano trovare un po’ di pace, un ultimo colpo di scena rimette tutto in discussione. Forse qualcuno non potrà fare a meno di rileggere l’intera storia, in cerca degli indizi sfuggiti alla prima lettura poiché molto sapientemente celati dall’autrice.
Il libro in una citazione
«Se il cervello è una casa con tante stanze, io vivo nello scantinato. È buio e silenzioso. A volte sento qualcosa che si muove sopra la mia testa, come dell’acqua che scorre nei tubi o qualcosa che viene digerito lentamente […]. Se il cervello è una casa con tante stanze, in ognuna ci abita Settembre.»
4 agosto 2021
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