di Sabrina Bergamini

Ready Player One
Autore: Ernest Cline
Editore: Mondadori
Traduttrice: Laura Spini
Anno edizione: 2021
Anno prima edizione: 2011 (Usa)
Genere: Fantascienza
Pagine: 443
Consigliato agli amanti della fantascienza e dei videogiochi.
Siamo nell’anno 2040. La Terra è prostrata dalla siccità. Le popolazioni sono stremate a causa della povertà e dal progressivo esaurimento delle fonti energetiche. Dilagano le epidemie e le carestie. L’umanità è allo stremo. Dove, fino a pochi decenni fa, si ammiravano palazzi e zone residenziali pulite e ordinate, ora sorgono tristi parcheggi riservati a container destinati ad accogliere i cittadini più poveri. È proprio in uno di questi alloggi che vive il tredicenne Wade Watts, il protagonista assoluto di Ready Player One, cui l’autore Ernest Cline affida la narrazione di tutta la storia.
Wade ci spiega che l’unico sollievo per i giovani che vivono sul pianeta Terra è un mondo virtuale chiamato Oasis, creato da un eccentrico programmatore informatico che risponde al nome di James Halliday, ma che nell’universo da lui concepito si cela dietro un avatar di nome Anorak.
Anorak è l’idolo della nuova generazione. È noto che dietro di lui si nasconde un uomo geniale che vive in totale isolamento da quindici anni. Halliday è multimiliardario e la sua creatura, Oasis, controlla ormai ogni aspetto della vita reale degli uomini: basti pensare che attraverso il proprio avatar i ragazzi possono frequentare le scuole del mondo virtuale e il diploma risulta valido anche nel mondo reale.
Un giorno tutti i telegiornali interrompono le trasmissioni per annunciare la notizia della morte di Halliday, il quale – ed è questo l’aspetto più interessante – non lascia alcun erede legittimo. Ed ecco il primo colpo di scena. Sulla piattaforma di Oasis appare Anorak, che rilascia una sconvolgente dichiarazione: tutti i possedimenti – denaro, oro e tecnologia – appartenenti a Halliday andranno in eredità a chi riuscirà a risolvere una serie di indovinelli che gli permetteranno di impossessarsi dell’Aester egg, che si trova custodito in un caveau segreto nel mondo di Oasis.
I partecipanti alla Caccia – così verrà denominata questa ricerca del tutto eccezionale – dovranno rintracciare tre chiavi – una di rame, una di giada e una d’argento – per aprire altrettante porte e trovare l’inestimabile tesoro. Unico aiuto: una filastrocca. Ha dunque inizio una forsennata corsa agli indizi per risolvere gli indovinelli. Una febbrile smania di denaro invade tutta la Terra, ma i risultati tardano a venire così, col trascorrere del tempo, l’interesse generale si affievolisce.
Cinque anni dopo Wade è ormai un diciottenne. È orfano e vive con la zia in una baraccopoli. Il suo rifugio è un furgone, che lui chiama Tana, dove trascorre tutto il giorno collegato a Oasis sotto le sembianze dell’avatar Parzival. Il giovane non ha mai interrotto la Caccia e negli ultimi anni si è prodigato a studiare nei dettagli la vita di Halliday, imparando a memoria i film che questi amava, la musica che ascoltava e, soprattutto, giocando all’infinito ai videogiochi che avevano segnato la sua adolescenza.
Wade non è il solo a essersi impegnato tanto. Molti ragazzini – i cosiddetti Gunter – hanno fatto altrettanto e alcuni ora sono suoi amici virtuali. Conosciamo dunque Aech, il migliore amico di Parzival; Art3mis, una ragazza molto determinata che sogna di vincere la Caccia per sfamare tutta la popolazione della Terra; e i fratelli giapponesi Daito e Shoto.
Un giorno, esattamente l’11 febbraio 2045, Parzival riesce a trovare la chiave di rame. Lui e anche i suoi amici diventano delle star vere e proprie. La domanda è sulla bocca di tutti: chi troverà per primo l’Aester egg ed erediterà Oasis?
Purtroppo sono interessati alla Caccia anche personaggi senza scrupoli: dirigenti di una prestigiosa industria informatica – la Innovative Online Industries – disposti a tutto pur di mettere le mani sulla tecnologia creata da Halliday e sul cospicuo patrimonio dell’anziano programmatore. La vita dei giovani protagonisti è perciò in pericolo.
Il finale di Ready Player One – titolo che rimanda alla schermata di avvio di alcuni videogiochi degli anni Ottanta – è al cardiopalma. Gli avvenimenti si susseguono a un ritmo così serrato da rendere impossibile l’interruzione della lettura. La conclusione è favorevole ai nostri eroi, che però dovranno subire dolorose perdite.
Dopo la vittoria di Parzival appare per l’ultima volta Anorak che, abbracciando virtualmente il proprio erede, gli chiede di fare buon uso del suo tesoro. Gli lascia anche un’importante indicazione: per quanto possa essere affascinante e appagante vivere nel mondo virtuale, la vera felicità si può trovare solamente nella vita reale.
Il capitolo conclusivo è davvero emozionante: per i nostri giovani arriva il momento di incontrarsi nella realtà. Scopriamo così chi si cela dietro l’avatar dell’atletico Aech e chi è in realtà la bellissima Art3mis di cui, tra l’altro, Parzival si sta innamorando.
Ready Player One, romanzo distopico pubblicato per la prima volta nel 2011 col titolo Player One e appena riportato in libreria da Mondadori in edizione Oscar, è uno young adult, ma la lettura è irresistibile anche per chi ha vissuto l’adolescenza negli anni Settanta e Ottanta poiché ci sono centinaia di riferimenti a canzoni, telefilm, personaggi televisivi e anime risalenti a quel periodo.
Il linguaggio è immediato e molto coinvolgente. Il ritmo della narrazione è talmente veloce che il lettore sperimenta la sensazione di trovarsi anch’egli in un videogioco.
Cline ricorre molto spesso al dialogo in una storia che di per sé si predispone sin dall’inizio alla trasposizione cinematografica. Non è dunque un caso se, forte del successo riscosso tra i lettori, nel 2018 Ready Player One fa la sua apparizione sul grande schermo con la regia di Steven Spielberg realizzando ottimi incassi e riscuotendo consenso di pubblico e critica.
Ready Player One al cinema
Un film, dunque, che merita di essere visto. Scene spettacolari, effetti speciali e ritmo incalzante tengono lo spettatore incollato allo schermo per tutta la durata della proiezione.
La trama è sostanzialmente la stessa del romanzo, ma a un certo punto della vicenda i cinque ragazzi protagonisti decidono di mostrare il proprio aspetto reale e s’incontrano. Da questo punto la storia è necessariamente differente. Molto spazio viene lasciato alla relazione tra Wade (interpretato da Tye Sheridan) e Samantha (Olivia Cooke), la giocatrice che si cela dietro Art3mis, fatto che impone necessariamente di anticipare il disvelamento dei loro sentimenti. Il film riserva poi minor rilevanza al passato di Aech ovvero di Helen (Lena Waithe), ragazza afroamericana che nel libro presenta una caratterizzazione di maggior caratura. Meno incisivi anche i riferimenti alla cultura pop degli anni Ottanta, scelta evidentemente motivata dal costo dei diritti d’autore.
Queste e altre differenze intercorrono tra romanzo e lungometraggio. Quest’ultimo, pur privilegiando quasi esclusivamente l’aspetto spettacolare della storia, resta comunque godibile e sicuramente regala a noi lettori un’esperienza più completa e coinvolgente del mondo di Oasis. D’altra parte, la collaborazione di Cline con lo sceneggiatore Zak Penn assicura che le inevitabili differenze con il romanzo restituiscano pienamente il senso della storia.
Il libro in una citazione
«“Ho creato Oasis perché non sentivo di avere un posto, nel mondo reale. Lì, non sapevo come creare un legame con le persone. Ho avuto paura per tutta la mia vita. Fino al momento in cui ho saputo che stava finendo. Solo a quel punto ho compreso che, per quanto dolorosa e terrificante possa essere la realtà, è l’unico posto in cui si può trovare la vera felicità.”»
21 luglio 2021
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