di Sabrina Bergamini
Nato da nessuna donna
Autore: Franck Bouysse
Editore: Neri Pozza
Traduttrice: Maddalena Togliani
Genere: Moderna e contemporanea
Anno edizione: 2020
Anno prima edizione: 2019 (Francia)
Pagine: 272
Consigliato a tutti i lettori che amano il romanzo di classe, raffinato.
Sud della Francia. Gabriel, giovane curato di campagna, viene avvicinato in confessionale da una donna misteriosa. Non si tratta di una penitente, ma di una persona che gli porta un messaggio sconvolgente: presto si dovrà recare presso il vicino manicomio per benedire la salma di una donna accusata di aver ucciso il figlio; sotto gli abiti della defunta sono nascosti alcuni quaderni e Gabriel è supplicato di sottrarli perché non vadano perduti. Proprio poche ore dopo, il curato viene chiamato presso un antico convento trasformato in manicomio, per benedire la salma di una paziente, Rose.
Con uno stratagemma Gabriel fa in modo di rimanere solo con la salma e riesce a recuperare i quaderni. Ben presto si rende conto che questi non sono altro che i diari di Rose.
Trascorrono moltissimi anni e, sentendo ormai prossima la propria fine, Gabriel riporta in uno scritto il contenuto dei diari. Veniamo dunque a conoscenza della storia di Rose e della sua famiglia e scopriamo che suo padre l’ha “venduta” ancora bambina a un signore danaroso per saldare alcuni debiti. La piccola è stata così condotta nel grande maniero di Les Forges, situato in mezzo alla foresta, dove ha vissuto con la sola compagnia del padrone, la madre di questi e la moglie di lui, che però era segregata in una stanza perché gravemente ammalata.
A questo punto del romanzo, iniziamo a porci mille domande: chi è la misteriosa donna rinchiusa nella stanza? Il padrone di Rose nasconde un segreto? Ha un piano che coinvolge la ragazzina? Perché la vecchia madre sembra osservarla continuamente? Chi è il giovane stalliere che sembra interessato a Rose? Perché spesso il padrone riceve la visita del medico della moglie, ma questi non sale mai a visitarla?
Non siamo che all’inizio di una storia che, in un crescendo di emozioni e colpi di scena, ci conduce lentamente a scoprire il drammatico destino di Rose.
Quando tutto sembra perduto, quando si teme che non ci siano più speranze per un futuro degno di essere vissuto, Rose inizia a scrivere il suo diario e, in una maniera assolutamente imprevedibile e inaspettata, i suoi quaderni diventeranno il suo riscatto.
Nato da nessuna donna è un romanzo sconvolgente, dalla trama perfettamente costruita, tanto che l’intricata vicenda si chiarisce solamente alla fine, con una rivelazione che spiegherà ogni suo aspetto, ogni sua sfumatura.
La scrittura di Franck Bouysse è ricercata, l’analisi dei personaggi accurata e le descrizioni dei sentimenti sono talmente approfondite, che non si può evitare di immedesimarsi nella protagonista e soffrire per lei e con lei, sperare per lei, vivere la sua stessa disperazione. Ci sono anche alcuni capitoli in cui emergono i punti di vista degli altri personaggi, in particolare quello d’un bambino che non fa parte del racconto, ma sarà la chiave di ogni cosa.
Questo romanzo a più voci conferma il grande talento dell’autore francese, che avevamo già avuto modo di apprezzare nel suo precedente romanzo, Ingrossare le schiere celesti, vincitore nel 2015 del prestigioso Prix Michel-Lebrun.
Da segnalare la copertina, particolarmente bella. Un’immagine estremamente efficace, scattata dalla fotografa Magdalena Russocka e curata nel design da Corrado Bosi, che racconta già da sola la storia.
Il libro in una citazione
«Al mio risveglio, i quaderni erano ancora vicino a me. Qualcosa di vivo al loro interno mi chiamava, mi scongiurava, perfino, di riprendere subito la lettura, ma una paura incontrollabile mi indusse a esitare ancora.»
30 aprile 2021
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