di Marco Pisan
L’altro
Autore: Thomas Tryon
Editore: Fazi
Traduttore: Giuseppe Marano
Anno edizione: 2021
Anno prima edizione: 1971 (Usa)
Genere: Horror & Gotico
Pagine: 350
Note: Postfazione di Dan Chaon tradotta da Silvia Castoldi
Consigliato a chi vuole scoprire un mistero e a chi trova affascinante il rapporto che può nascere tra gemelli.
Un cinquantenne narratore misterioso inizia a raccontarci di un lontano passato e la scena è ben presto rubata dal giovane Niles, dodicenne vivace e con la faccia da angioletto, di cui conosciamo la famiglia e lo strano fratello gemello Holland, stessa faccia, ma diversa espressione, taciturno e serioso. Niles inizierà a rivestire a sua volta il ruolo di narratore. Tuttavia, ogni tanto il primo narratore tornerà a farci visita.
Ci troviamo negli anni Trenta del Novecento nella piccola città di Pequot Landing, immaginata in Connecticut, dove vive la famiglia Perry: padre morto in uno strano incidente, mamma che per la disperazione si chiude in camera e ne esce raramente, nonna Ada che ha origine russe e, infine, i due giovani gemelli di cui sopra. La famiglia Perry affronterà diversi incidenti e lutti, tutti molto misteriosi, di cui Holland, col suo sorriso incomprensibile e la sua ‘’indole cupa’’, sembra sapere sempre qualcosa. Ma i fatti, in un libro come questo, non sono mai come sembrano.
A ciò si aggiunga un “gioco” alquanto particolare, insegnato da nonna Ada ai nipoti: una specie d’immedesimazione ad alto livello con cose o animali, una sorta di transfert, capacità che lei ha scoperto di avere da bambina e che forse avrebbe fatto bene a tenere per se stessa.
L’altro di Thomas Tryon è uscito in America nel 1971 e, come ci spiega Dan Chaon nella postfazione, ai suoi tempi fu un bestseller che, insieme a Rosemary’s Baby e L’esorcista, “rappresentò uno dei precursori dell’esplosione del genere horror negli anni Settanta’’.
Ecco, appunto, è un precursore. Ovvero un libro da stimare in rapporto all’epoca in cui è stato scritto: in effetti, contiene molti colpi di scena, che ai tempi devono aver senza dubbio lasciato i lettori a bocca aperta, ma non aspettatevi un horror moderno. Sempre Chaon descrive il libro parlando di morti agghiaccianti e atroci, tuttavia chiunque abbia letto un po’ di letteratura horror moderna o anche solo qualche thriller – per esempio di Kathy Reichs o di Michael Connelly – non rimarrà per nulla impressionato.
Abituati poi come siamo oggi a un tipo di letteratura “a formato televisivo”, con azione e colpi di scena che si succedono in modo incalzante, non sarà difficile notare che L’altro ha un ritmo più lento. I primi due terzi del libro scorrono in modo piuttosto tranquillo – con qualche incidente mortale qua e là – e si concentrano prevalentemente sulla famiglia e i suoi rapporti, sulla vita di campagna e di paese, e sulla visione infantile ma offuscata del piccolo protagonista. Solo nella terza parte del libro gli eventi prendono finalmente consistenza, acquistano significato, la matassa inizia a dipanarsi velocemente e il mistero si rivela per quello che è: una bella idea originale, che capovolge quello che s’immaginava il lettore, sviato anche dai diversi livelli di lettura che il testo propone.
Alla fine potremmo classificare L’altro come thriller psicologico. Non è quindi un romanzo da leggere tutto d’un fiato: dovete prendervi il vostro tempo, cercare di entrare in sincrono con la storia e lasciarvi trasportare rispettando il ritmo che lo scrittore ha deciso per voi. Se ci riuscirete, allora la lettura sarà piacevole, altrimenti è possibile che andiate incontro a una delusione.
Resta il fatto che il primo romanzo di Tryon è un classico dell’horror. Se siete cultori del genere e volete scoprire un libro di uno scrittore poco conosciuto in Italia, che peraltro con il suo secondo libro La festa del raccolto ha ispirato persino Stephen King nello scrivere I figli del grano, uno dei suoi racconti più famosi, allora questo romanzo è da leggere.
Il libro in una citazione
«Attenti ai cani rabbiosi che si nascondono, perché nascosti, mordono! E una volta morso, morderanno ancora!»
13 aprile 2021
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