I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Nel monastero di Crest”
“Se il genere in questione si chiama ‘noir’, un motivo ci deve pur essere. Il motivo è che forse questo tipo di romanzo riesce bene soprattutto ai francesi, anche se ne esistono tantissimi esempi eccellenti pensati e scritti in lingua italiana. Sandrine Destombes è una narratrice di altissimo livello, che sa perfettamente quello che vuole. Si parte da un evento insignificante, un’utilitaria fermata lungo una strada di provincia con a bordo una donna distratta e una bambina un po’ chiacchierona. Da quel punto di partenza così poco significativo si parte per un viaggio che, pur rimanendo confinato geograficamente nella campagna intorno al monastero di Crest, spazia attraverso un mondo complesso che, mediante omicidi misteriosi e sparizioni apparentemente improbabili, arriva a toccare punti elevati di psicanalisi e di psicopatologie di vario tipo. Il finale è interessante, anche se non è particolarmente sorprendente, annunciato com’è da vari indizi che portano il lettore verso una soluzione non scontata ma abbastanza comprensibile. Lo svolgimento non lascia tregua, i capitoli sono brevi e servono a mantenere un ritmo alto nella lettura. E magari nell’immedesimazione di ognuno nei panni del tenente Perceval Benoit, che in fin dei conti entra in scena subito e non se ne va mai pur non essendo il mattatore della scena.”
Enzo Palladini nel gruppo facebook (28 giugno 2020)
Nel monastero di Crest
Autrice: Sandrine Destombes
Titolo originale: Le prieurè de Crest
Traduttore: Maurizio Ferrara
Editore: Rizzoli
Genere: Gialli & Noir
Collana: BUR
Anno edizione: 2020
Pagine: 320
Cosa scrive l’editore
Appostato nella boscaglia da ore, di pattuglia su una strada secondaria, il tenente Perceval Benoit, gendarmeria di Crest, non può evitare di fare quel banalissimo controllo di routine alla Peugeot 205 in arrivo, ma la macchina accelera e va a schiantarsi in un fossato. La conducente muore sul colpo, la figlia finisce in ospedale, e il posto di blocco si trasforma in una scena del crimine.
Una vittima sconosciuta, una bambina in coma, un cadavere privato degli occhi: è il macabro elenco del rapporto che Benoit consegna alla gendarmeria nazionale, che deve indagare su casi apparentemente scollegati tra loro, con in comune solo un luogo: il monastero di Crest.
Il monastero è un mondo arcano, di sole donne a cui la sessantenne Joséphine Ballard offre riparo, tutte spezzate, gravate da un passato doloroso, piene di segreti da nascondere.
Sandrine Destombes, lanciata nell’universo del noir da Michel Bussi, conferma nel secondo thriller le sue abilità narrative dando forma a un’indagine dall’architettura complessa in cui la campagna francese si tinge ancora una volta di sangue.