I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Mostri”
“Tre emarginati – un nano, un uomo senza arti e un handicappato mentale – sopravvivono nel dolore, infelici e senza neppure capirne il motivo. Tre infermiere si prendono cura di loro, sono forse streghe, o magari fate, che si muovono come… se vivessero in una favola, ma che appartengono alla triste realtà dei loro pazienti. Mostri è una storia dolce e malinconica, il libro che per me più si avvicina alle atmosfere di Dylan Dog, un altro sorvegliante di freaks dell’affascinante mondo di Tiziano Sclavi, come le fate/streghe infermiere.”
@MiaNonnaFuma su twitter (28 febbraio 2021)
Mostri
Autore: Tiziano Sclavi
Editore: Camunia editrice
Genere: Horror & Gotico
Anno edizione: 1994
Pagine: 160
Cosa scrive l’editore
Lo scrittore si incarna nei suoi personaggi? A proposito dei due protagonisti dell’ormai celebre suo Dylan Dog, Tiziano Sclavi ha dichiarato: “Io non sono né Dylan Dog né Graucho: io sono i mostri”; i mostri del romanzo che qui presentiamo, non sono alieni, ma emarginati, creature da Cottolengo, menomati fisici, freaks, creature da baraccone circense.
Mostri, romanzo di vita ospedaliera, ha per protagonisti Caccio, sam Gnaghi – un nano, un uomo senza arti e un handicappato mentale – che lottano contro la malattia, il dolore e l’infelicità, e per coprotagoniste Ilde, Marisa, Maria – le infermiere un po’ streghe e un po’ fate – che scoprono che la sofferenza è il reagente che produce voglia di vivere. Nell’ospedale di Sclavi si aggirano anche fantasmi e ci tornano a vivere i morti “perché non hanno altro posto dove andare”. A prima vista, l’ospedale appare un inferno, ma gli ospiti vi conducono un’esistenza che, da penitenziale, si fa salvifica.
Mostri è una commedia umana, allucinata e tragica, che mette in scena, dopo l’orrore, la pietà: i freaks di Sclavi sfidano la solitudine.
Valentino Bompiani, che lesse in rivista un’anticipazione di questo romanzo nel 1988, definì Sclavi, sul quotidiano Reporter, “un giovane scrittore iperrealista-surrealista di talento”.
Questo volume presenta il romanzo – nel frattempo diventato, per gli appassionati lettori di Sclavi, opera di culto – nella versione integrale che, per il suo realismo visionario e il suo surrealismo nero, sarebbe sicuramente piaciuta anche a Calvino e Fellini, a Buzzati e Queneau.
Libro vincitore del Premio Scerbanenco 1994