I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Lo Stradivari perduto”
“Una storia classica di spettri, violini misteriosi, antiche ville e ritratti maledetti. Una parte si svolge anche a Napoli. L’ho trovato piacevole, qualche momento suggestivo c’è, ma la storia resta sempre in superficie senza raggiungere mai davvero autentici picchi di tensione.”
Franca Bersanetti Bucci nel gruppo facebook (15 gennaio 2021)
“John Maltravers frequenta l’Università di Oxford nel 1842. Nelle ore libere coltiva la sua grande passione per la musica: è, in effetti, un violinista piuttosto dotato e si esercita ogni giorno per ore e ore con il collega e amico William Gaskell, eccellente pianista. In una notte insolitamente calda, John nota degli spartiti che Gaskell ha dimenticato nel suo appartamento e sente una oscura attrazione per alcune suite redatte a Napoli nel 1744, in particolare per l’Areopagita e, quando la suona appassionatamente, sente distintamente il rumore delle molle della poltrona, come se qualcuno vi si fosse appena seduto. Da quel momento in poi, la vita di John è totalmente stravolta dall’ossessione per la musica e dal mistero dell’oscura presenza che percepisce ogni volta che la suona. Un romanzo gotico vittoriano in stile moderno, coinvolgente e avvincente. Da leggere!”
@theinsta_reader su instagram (3 novembre 2020)
Lo Stradivari perduto
Autore: John Meade Falkner
Titolo originale: The Lost Stradivarius
Traduttrice: Valentina Poggi
Editore: Neri Pozza
Genere: Classici
Collana: I Neri
Anno edizione: 2016
Anno prima edizione: 1895
Pagine: 153
Cosa scrive l’editore
Nel 1842, come ogni giovane di belle speranze proveniente da Eton, John Maltravers frequenta l’Università di Oxford, iscritto a uno dei più antichi college inglesi, il Magdalen Hall. Nelle ore libere dagli studi coltiva la sua grande passione: la musica. Valente violinista, si esercita spesso nel suo appartamento, accompagnato al pianoforte da William Gaskell, studente al New College ed eccellente pianista.
In una notte insolitamente calda, quando Gaskell ha appena lasciato il Magdalen Hall, sfogliando gli spartiti lasciati sul tavolo dall’amico, John è attratto da una copia manoscritta di alcune suite, redatta a Napoli nel 1744. Seguendo uno di quei misteriosi impulsi che sfuggono al controllo della ragione, posa lo spartito sul leggio, toglie il violino dalla custodia e comincia a suonare l’Areopagita, l’unica suite del libro che ha il pregio di un titolo. Alle battute iniziali di un’aria piena di brio, sente dietro di sé un cigolio proveniente da una vecchia poltrona di vimini. Un po’ divertito, un po’ seccato, senza volgere lo sguardo, conclude l’aria, chiude lo spartito e va a dormire. […]
Scritto dalla mano sapiente di John Meade Falkner, ispirato a grandi classici gotici come Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde, pari per eleganza a capolavori come Giro di vite di Henry James, Lo Stradivari perduto è la storia di una possessione che, nella compita Inghilterra vittoriana, travolge un giovane uomo sino al punto da trascinarlo lontano dagli affetti, dalla fede, dai retti principi morali, tra città gotiche e corrotte, atmosfere pagane e un’Arte così perfetta da sembrare maledetta.