di Elisa Vuaran
L’ultimo giorno di Roma. Viaggio nella città di Nerone poco prima del grande incendio
Autore: Alberto Angela
Editore: HarperCollins Italia
Genere: Storia
Anno edizione: 2021
Pagine: 352
Note: Primo volume della Trilogia di Nerone.
Consigliato a chi apprezza la passione e la leggerezza con cui Alberto Angela apre a tutti le porte della Storia; a chi è curioso di scoprire quale scopo avesse davvero la Bocca della verità.
Come si presentava Roma prima del grande incendio che la distrusse nel 64 d.C., sotto il potere di Nerone, e soprattutto, chi era davvero questo ambiguo imperatore? Lo scopriamo accompagnando due vigili del fuoco nella loro ronda diurna lungo le strade dell’Urbe. Lo spettacolo offerto ai nostri occhi è molto lontano dall’immaginario classico: molti monumenti non sono ancora stati costruiti e i vicoli sono disordinati, stipati di gente e costeggiati da alte, pericolanti abitazioni in legno, ben diverse dalle ampie domus dei ricchi, che possiamo ancora osservare a Pompei.
Mentre i due vigili Vindex e Saturninus si fanno strada nella calca rumorosa e variopinta di un mercato o entrano nelle botteghe per gli ordinari controlli, ne approfittiamo per sbirciare nella vita quotidiana di schiavi, liberti, commercianti, uomini di cultura e di potere. Lungo il percorso ci saranno templi e statue ormai andati distrutti e edifici che oggi hanno assunto un volto completamente diverso rispetto alla fatidica notte di luglio in cui si è consumato il rogo: Alberto Angela, accompagnatore preparato e narratore preciso, racconta la storia di queste meraviglie perdute e ricostruisce per noi l’impalcatura sociale su cui per secoli si è fondata la grandezza dell’antico popolo romano.
L’ultimo giorno di Roma è il primo libro di una trilogia dedicata alla discussa figura di Nerone e ai controversi eventi della sua epoca, in particolare al grande incendio dopo il quale Roma non ebbe mai più lo stesso volto. In questo volume si cerca di ricostruire l’aspetto, l’organizzazione e il clima socio-politico della città in quel fatidico 64 d.C., mentre nel secondo libro saranno affrontate le circostanze e le conseguenze dell’incendio vero e proprio; il terzo volume sarà invece dedicato all’approfondimento della figura storica dell’imperatore Nerone.
La narrazione è strutturata in modo chiaro e lineare, come un vero percorso con tappe di approfondimento, e il volume è corredato di una cartina geografica e di varie immagini a colori commentate, che restituiscono concretezza alla città ormai scomparsa. Anche la presentazione dei personaggi contribuisce a rendere quest’epoca più vicina nel tempo. Non solo Vindex e Saturnino, ma anche quasi tutte le persone che i protagonisti incrociano lungo la loro strada sono realmente esistite, e viene offerto un puntuale riferimento sulle testimonianze rimaste della loro vita: la giornata in caserma è ricostruita grazie ai documenti ufficiali e tramite le scritte (a volte goliardiche) che i vigili hanno inciso secoli fa sui muri, come quelle che oggi potrebbe incidere uno studente su un banco; si ricorda un cittadino tramite la sua stele funeraria, in cui si lodavano le sue qualità; si rivivono le atmosfere di un banchetto tramandate attraverso un’opera letteraria.
Poiché la narrazione segue il filo di un racconto, non ci troviamo davanti a un semplice resoconto storico né a un elenco di nozioni e la lettura è piacevole e leggera; lo stile dell’esposizione è caratterizzato dalla chiarezza che contraddistingue Alberto Angela, e leggendo si ha proprio l’impressione di sentirne la voce.
A ogni capitolo s’impara qualcosa di inaspettato: al lettore non mancheranno curiosi aneddoti da raccontare a cena!
Il libro in una citazione
«Questi uomini (i cosiddetti helciarii), quasi tutti schiavi “affittati” dai loro proprietari per questi lavori massacranti, hanno garantito per secoli che Roma fosse rifornita di ogni bene di prima necessità, dal grano ai mattoni. Il loro contributo alla grandezza di Roma e al suo funzionamento è fondamentale, eppure nessuno li ricorda, perché sono svaniti senza lasciare traccia. Sono come ombre nella Storia.»
12 febbraio 2021
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