di Marco Pisan
La principessa Insomnia e il rovello notturno color incubo
Autore: Walter Moers
Traduttore: Umberto Gandini
Illustratrice: Lydia Rode
Età di lettura: da 10 anni
Anno edizione: 2019
Genere: Fantasy
Anno prima edizione: 2017 (Germania)
Pagine: 360
In questo libro trovi coraggio, voglia di imparare sempre più, amicizia.
Consigliato a
adulti giovani dentro, che amano colori e parole;
ragazzini esperti lettori, che amano perdersi nei propri pensieri.
La principessa Dylia, di Zamonia, è malata e a nulla possono pozioni alchemiche, rare erbe o rimedi vari. Tra i sintomi peggiori della sua malattia vi è l’insonnia, che non la abbandona anche per diverse settimane di fila. A questo si aggiunge uno strano essere che viene a farle visita… ma non è li per aiutarla, ah no! Lo strano folletto, pardon, il “rovello notturno”, è lì per un solo scopo, che oltretutto non le nasconde: vuole farla impazzire fino alla morte! Niente di personale, ci mancherebbe… d’altra parte, è solamente il suo lavoro! Senza contare che le propone anche di partire per un “Gran Tour”: un viaggio ad Amygdala per vedere il cuore buio della notte.
La principessa Insomnia e il rovello notturno color incubo è difatti prima di tutto un viaggio: un viaggio nella mente e nella fantasia, un viaggio tra le parole e perfino nelle difficoltà.
La protagonista “buona” è Dylia, una ragazza che trova la forza di andare avanti nonostante la malattia grazie alla sfrenata immaginazione, all’amore per la conoscenza e alla sfrontata forza d’animo; il cattivo, che poi cattivo vero non è – segue solo la sua natura – è Havarius Opal, una specie di nano scimmiesco vanaglorioso e sottuttoio – sarà vero poi???
Sfogliando il libro salta subito all’occhio che ci sono anche altri protagonisti e questi sono… i colori! Il romanzo ne è letteralmente inondato, le pagine sono vivaci ed esplosive, una vera e propria cacofonia di sfumature, in una parola, uno spettacolo pirotecnico! I colori sono ovunque, non solo sulle pagine – sì, perché il libro è davvero ricco d’illustrazioni! – ma persino nella storia e nelle parole stesse: il testo sembra stato scritto da e per una persona con sinestesia, ovvero con i cinque sensi ben mescolati!
Ma andiamo avanti. Dicevamo che Dylia e il suo rovello partono per un viaggio nella mente di lei… ma non è solo un sogno, il viaggio è reale, si può anche morire! Dovranno raggiungere Amygdala, la città della paura, sita proprio nelle profondità del cervello, e non sarà facile; dovranno nuotavolare fino alla “Cortex cerebri” (capitolo decimus), passare il vaglio del burocrate quanto noioso “Talamus” (capitolo duodecimus) e attraversare la “grande fessura” prima di arrivare al cuore buio della notte, che è tra l’altro l’unica uscita per tornare vivi da Amygdala.
Walter Moers, già autore di bestseller internazionali della narrativa per ragazzi, si diverte parecchio con le parole: leggere questo romanzo è come nuotare in un mare di vocaboli, di sinonimi, di termini ricercati, e scoprire lemmi strani e inventati della nostra o di altre lingue (un esempio: volete sapere cos’è un pisanzapra? Leggete il libro e lo scoprirete!).
La capacità di Moers di giocare con le parole rasenta la funambolia. Buona parte del testo consiste in lunghi soliloqui di Dylia – abituata a farli proprio come opposizione resiliente alla malattia – intervallati da altrettanti sproloqui e voli di fantasia del rovello notturno. A tutto si somma la descrizione onirica e fantasmagorica del funzionamento del cervello della principessa e dei suoi pensieri.
Lo stile dell’autore è impeccabile: nonostante le descrizioni spesso sfiorino la follia, non sono mai tediose né danno mai l’impressione di aver esagerato – eppure lo fa, esagera eccome! La bellezza sta nella commistione tra diversi generi: il suo romanzo è come un Indiana Jones mescolato con un bel po’ di Michael Ende e, stranamente – o appositamente? – il viaggio percorso dal rovello e dalla principessa, con tutte le sue scoperte e spiegazioni, ricorda anche quello di Virgilio e Dante all’Inferno – no, Beatrice non c’è, ma ci sono un sacco di brisbafi affamati in compenso! Avete mai visto il lungometraggio animato Inside Out della Disney-Pixar? Vi è piaciuto? Allora adorerete questo libro!
Menzione d’onore anche per il traduttore, Umberto Gandini: non dev’essere stato facile tradurre dal tedesco un libro così complesso, ma lui c’è riuscito alla grande! E non dimentichiamoci dell’illustratrice, Lydia Rode: al suo romanzo illustrato d’esordio, la Rode ha realizzato immagini così varie e fantasiose che è difficile capire se siano state tratte dalle descrizioni accurate del testo o se invece sia stato addirittura quest’ultimo a ispirarsi alle prime. Infine, i complimenti più sentiti vanno all’“autore originale” di questa favola sonnambolica: l’esimio Ildefonso de’ Sventramitis, noto scrittore di Zamonia… che ha concesso a Moers di tradurre e adattare il suo capolavoro!
Che fate? Siete ancora qui!?! Correte a leggere La principessa Insomnia e il rovello notturno color incubo! Non ne rimarrete delusi!
Il libro in una citazione
«Rassegnati. Il tuo cervello è una giungla, come tutti gli altri cervelli. Una selvaggia foresta primordiale pericolosa, spietata e sregolata, piena di creature imprevedibili. […] Ogni cervello è diverso, ogni cervello è fuori di testa e ogni cervello è fuori di testa in modo diverso. Ma in nessun caso è fatto così soltanto lui… neanche il tuo. Afferrato il concetto?»
26 gennaio 2021
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