I #miolibro2020 di letteratura sono diciannove: quindici classici, tre volumi di storia e critica letteraria e uno di poesia. Tra i classici c’è anche l’unico testo che ha ricevuto due commenti tra tutti quelli che ci sono pervenuti via social (facebook, instagram e twitter): Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. Ben tre i romanzi di Lev Tolstoj (La felicità domestica, Resurrezione e Guerra e pace), a conferma dell’interesse che il grande scrittore russo ha suscitato nel 2020 tra i lettori della nostra community.
CLASSICI
La foresta della notte
di Djuna Barnes (Adelphi, 1994)
“Una scrittura che lascia stupefatti, intontiti, prosa e poesia in un unico abbraccio. La Barnes è da riscoprire, leggere e rileggere!”
@MimmaRapicano su twitter (12 dicembre 2020)
Addio alle armi
di Ernest Hemigway (Mondadori, 2016)
“Uno dei grandi libri del Novecento. Dopo diverse revisioni, fu finalmente pubblicato nel 1929 e molti ritengono che sia il miglior romanzo di Hemingway. Il libro è stato ispirato dall’esperienza di guerra maturata dallo scrittore al fronte italiano e tra i tanti temi trattati ci sono anche il conflitto e l’amore in tempi di guerra. Scelgo questo libro per la sua storia e perché è ricco di sfaccettature.”
@martina.d.onofrio su instagram (13 dicembre 2020)
La montagna incantata
di Thomas Mann (Corbaccio, 2011)
“Scelgo La montagna incantata di Thomas Mann, perché solo se si ha un sentimento vivo della morte si apprezza il valore vero della vita, che sta nella ricerca solitaria della verità e nella solidarietà umana, che nasce dal confronto franco con gli altri.”
@FabioBrunnen su twitter (12 dicembre 2020)
Flatlandia
di Edwin A. Abbott (Adelphi, 1993)
“Meraviglioso viaggio attraverso Paesi immaginari con un differente numero di dimensioni (Linelandia, Flatlandia, Spacelandia) per approcciarsi in modo originale, ironico e semplice al concetto dell’esistenza di una quarta dimensione. Il protagonista è un quadrato, che parla in prima persona rivolgendosi a noi abitanti del mondo tridimensionale (Spacelandia) e divide il suo racconto in due parti: nella prima descrive il suo mondo (Flatlandia) con leggi, costumi, società e complicazioni varie; nella seconda racconta di come è stato scoprire l’esistenza di mondi con più o meno dimensioni rispetto al suo. Secondo me è un libro molto carino, che può essere usato anche per la didattica. Inoltre, è breve e quindi accessibile a tutti.”
@Laura_Simonazzi su twitter (13 dicembre 2020)
Via col vento
di Margaret Mitchell (Neri Pozza, 2020)
“Via col vento è risultato essere la mia rivelazione del 2020 e lo considero perciò anche il #miolibro2020. Per tanti anni me ne sono inconsciamente tenuta alla larga, pensando si trattasse di un romanzo rosa, per scoprire poi leggendo come la Mitchell racconti un’importante fetta della Storia degli Stati Uniti. Inoltre, è una testimonianza delle origini del razzismo, che aiuta a riflettere sulla situazione attuale. Seppure il romanzo sia parecchio corposo, la penna abile della Mitchell riesce a tenerti sempre incollata alle pagine. La nuova edizione Neri Pozza, tradotta da Anna Maria Biavasco e Valentina Guani, riesce a fare appassionare mantenendosi più vicina al testo originale. Insomma, se ancora non avete letto questo libro fondamentale della letteratura americana, dovreste rimediare e in particolare questa nuova versione saprà come conquistarvi!”
@cocktaildilibri su instagram (20 dicembre 2020)
Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes (Einaudi, 2015)
“Il Don Chisciotte è stato un viaggio. Tra mare, terra, Paesi e villaggi. Ma è stato un viaggio nell’animo umano soprattutto. Nella semplicità dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni. La figura di Sancio, poi, è stata una rivelazione sconcertante. È stata una lettura super.”
@francesca4967 su twitter (20 dicembre 2020)
Il giudice e il suo boia
di Friedrich Dürrenmatt (Adelphi, 2015)
“Non lo conoscevo, Dürrenmatt, ma mi ha affascinata la sua analisi dei personaggi, inducendomi a leggere molti dei suoi altri libri.”
@alloravaletutto su twitter (20 dicembre 2020)
Il Maestro e Margherita
di Michail Bulgakov (Feltrinelli, 2014)
“Un grande classico: affascinante, inquietante, ironico, surreale, pieno di significati e spunti. Descriverlo così è banalizzarlo, va assolutamente letto per comprenderne la vera grandezza.”
@OstinataMente su twitter (21 dicembre 2020)
“Finalmente sono riuscito a leggere un grande romanzo russo ed è stata una grande sorpresa. Realismo e fantasy mischiati alla grande, come solo un grande romanziere russo sa fare.”
@Odissea19681 su twitter (27 dicembre 2020)
La coscienza di Zeno
di Italo Svevo (Garzanti, 2007)
“Per qualche misterioso motivo non avevo ancora letto La coscienza di Zeno di Svevo. Ne conoscevo la fama, percepivo che era un’opera da leggere, ho tardato, ma alla fine il libro mi ha conquistato… Bello, appassionante, malinconico, racconta il malessere, i vizi, il senso di inferiorità di un uomo che ha solo bisogno di capire di non essere malato.”
@MiaNonnaFuma su twitter (23 dicembre 2020)
La felicità domestica
di Lev Tolstoj (Mondadori, 2019)
“La felicità domestica mi ha fatto innamorare dello stile e della prosa di Tolstoj. Il romanzo racconta di un giovane amore e di un matrimonio, dei fremiti dell’innamoramento, puro e profondo, della felicità e della complicità di una coppia di novelli sposi, ma anche della malinconia dell’allontanamento, e della tristezza delle incomprensioni che creano crepe dolorose tra i due innamorati… un romanzo che travalica il suo tempo in una storia che potrebbe appartenere ai nostri tempi.
Ho definito questo romanzo evocativo: non solo nella rappresentazione delle emozioni dei personaggi, ma anche del contesto e dell’ambiente in cui la storia è raccontata.
Vi sembrerà infatti di sentire l’odore della terra, il profumo dei fiori e dei frutti, il sentore della pioggia…
Un classico breve della lettura russa che ho veramente amato e che nomino #miolibro2020.”
@unacuocainbiblioteca su instagram (24 dicembre 2020)
Resurrezione
di Lev Tolstoj (Garzanti, 2002)
“La resurrezione è quella dell’Idea di Giustizia posseduta solo dai bambini che, una volta divenuti questi adolescenti, è uccisa e sepolta dalla società degli adulti. Una società degli adulti li vuole meschini come loro: quell’Idea, però, può risorgere a nuova vita.”
@nubulina su twitter (27 dicembre 2020)
L’amante di Lady Chatterley
di David Herbert Lawrence (Rizzoli, 2007)
“Scelgo L’amante di Lady Chatterley per il protagonismo di una donna, che si oppone alle convenzioni nate dal potere maschile e dal ceto sociale di appartenenza.”
@Azzurra_mi su twitter (27 dicembre 2020)
Guerra e pace
di Lev Tolstoj (Einaudi, 2018)
“Un capolavoro assoluto, che coinvolge il lettore facendolo appassionare alle storie dei personaggi, seguendo l’evoluzione della loro crescita personale. Sono rimasto ammaliato dalla bellezza descritta di luoghi e atmosfere nonché dal linguaggio dinamico.”
@LordStep_93 su twitter (27 dicembre 2020)
Le avventure del Barone di Münchhausen
di Rudolf Erich Raspe (Rizzoli, 2011)
“Il Barone di Münchhausen [, militare tedesco che visse nel Settecento,] appare in vari scritti, tra questi ne I Cinque Scapestrati (Terra d’Otranto) di Italo Calvino, dove i protagonisti assomigliano agli aiutanti del Barone, che vince una scommessa con il Sultano portandogli via il tesoro. Rudolf Erich Raspe, che provò interesse per le nuove scoperte, amò le avventure del Barone di Münchhausen, figlie del Settecento, secolo di esplorazioni, scoperte scientifiche e geografiche, di grandi commerci e grandi guerre [così ne scrisse un libro.] Noto il collegamento medico alla sindrome di Münchhausen, in cui il paziente si procura disturbi fittizi per ottenere la compassione e l’attenzione altrui: il protagonista vuole proprio l’attenzione del lettore o dell’ascoltatore, stupendolo e meravigliandolo con le mirabolanti e fantastiche avventure in terre straniere. L’opera stupisce anche per l’ingegno e per alcune situazioni che si sono realizzate solo nei secoli seguenti come lo stretto di Suez o di Panama. Per questo l’autore si può avvicinare perfino a Verne. Il testo è diviso in racconti, in cui il narratore in prima persona ci mostra il suo tempo: le maschere, la corte, gli intrighi, i travestimenti e le scoperte come la polvere da sparo che appare come mezzo imprescindibile per risolvere ogni impedimento. I luoghi presentati appartengono ai cinque continenti, dove le avventure del Barone si dispiegano in un tempo indefinito e irreale, come la maggior parte degli eventi descritti. Posso definire questo testo il #miolibro2020, che in tanta immobilità e incertezza mi ha fatto volare lontano, stuzzicando la mia grande voglia di viaggiare; anche se solo con la fantasia.”
@manuela_reads_too su instagram (29 dicembre 2020)
Questo libro è adatto anche ai bambini. Età di lettura: da 8 anni.
Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares
di Fernando Pessoa (Feltrinelli, 2013)
“Raramente mi sono sentita così rappresentata in un libro, sembrava di leggere me stessa. Intenso, autocommiserativo, poetico, empatico.”
@Cruf3 su twitter (29 dicembre 2020)
STORIA E CRITICA LETTERARIA
L’arte di essere fragili
di Alessandro D’Avenia (Mondadori, 2019)
“Scelgo L’arte di essere fragili di Alessandro D’Avenia perché mi ha ricordato l’importanza del ‘rapimento’ nella nostra continua ricerca della felicità. E perché rileggere Leopardi fa bene al cuore.”
@chiaragat25 su twitter (27 dicembre 2020)
L’arte della narrativa
di David Lodge (Bompiani, 1995)
“Il #miolibro2020 è L’arte della narrativa dello scrittore britannico David Lodge. Il titolo è lo stesso della rubrica settimanale che Lodge tenne dal 1991 sul supplemento letterario del quotidiano britannico The Independent, in cui di volta in volta presentava al lettore comune un aspetto costitutivo del romanzo (da “L’inizio” a “La conclusione” passando per “La suspense” e “Il flusso di coscienza”) ed esemplificava le spiegazioni con passi tratti da opere anglosassoni otto-novecentesche. In perfetto stile Let’s Book, questo libro di Lodge è molto lontano dalla critica snob che si compiace dell’uso dei tecnicismi. S’inserisce piuttosto nel solco della leggerezza tracciato da Italo Calvino. Si tratta di un saggio che va assaporato a piccole dosi, un vero e proprio libro da comodino. Leggendone i brevi cinquanta capitoli e prendendovi il tempo per rifletterci un po’ su, affinerete le vostre abilità sia di lettura sia di scrittura. Girata l’ultima pagina, valuterete la narrativa in modo sicuramente diverso e carpirete ciò che prima vi sfuggiva. L’arte della narrativa ha un solo effetto collaterale: vi farà venir voglia di leggere ancora più libri.”
Sonia Vaccaro nel gruppo facebook (28 dicembre 2020)
Il vizio assurdo
di Davide Lajolo (minimum fax, 2020)
“Per rileggere Cesare Pavese e conoscere il suo dramma umano.”
@Alberto63AI su twitter (27 dicembre 2020)
POESIA
Entro a volte nel tuo sonno
di Sergio Claudio Perroni (La nave di Teseo, 2018)
“Entro a volte nel tuo sonno è diventato ‘da comodino’, quindi il #miolibro2020 è lui. Ci torno spesso perché mi ritrovo in molti pensieri, sensazioni, emozioni – che non avrei saputo esprimere con tale bellezza ma che sento – e ogni volta scorgo un dettaglio nuovo e un motivo di riflessione in più.”
@YSdvita su twitter (6 dicembre 2020)
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