I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “La notte di Natale”

“Uno dei capolavori della letteratura del Novecento a opera del Premio Nobel Selma Lagerlöf. Nove storie in cui convivono credenze cristiane e pagane relative al Natale. Protagonisti indiscussi di questi racconti sono uomini, donne e bambini provenienti da testi apocrifi e il cui compito è quello di spiegare al lettore che, oltre alla versione ufficiale contenuta nella Bibbia, ne esistono altre e tutte ugualmente valide.
Per esempio, ne La visione dell’Imperatore si racconta di quando la Sibilla vede nascere in Palestina un bambino destinato a rovesciare le sorti del mondo, durante l’impero di Augusto. Nel Pozzo dei Magi, invece, scopriamo i tre uomini poveri e desiderosi di ricchezze materiali che, seguendo la stella cometa, scoprono la ricchezza dell’animo umano.
Con uno stile elegante, ma al contempo fluido, l’autrice prima ci presenta personaggi scettici e diffidenti, bramosi di beni materiali e dal passato turbolento, e poi fa sì che queste persone cambino completamente punto di vista, una volta venute in contatto con Gesù: riscoprono, infatti, l’amore, la felicità, la compassione e l’altruismo e, di fatto, il vero spirito del Natale.”
@theinsta_reader su instagram (21 dicembre 2020)
La notte di Natale. Le leggende di Gesù
Autrice: Selma Lagerlöf
Titolo originale: Kristuslegender
Traduttrice: Maria Svendsen Bianchi
Editore: Iperborea
Genere: Classici
Collana: Narrativa
Anno edizione: 2015
Anno prima edizione: 1904
Pagine: 192
Cosa scrive l’editore
Qualsiasi storia tocchi Selma Lagerlöf diventa un racconto che ci riguarda, che siano fiabe, miti o, come in questo caso, i vangeli apocrifi e le leggende raccolte nei suoi viaggi in Italia e in Oriente.
Storie in cui rivivono l’impero di Augusto, la Giudea di Erode e Pilato, il deserto della regina di Saba e Salomone, ma anche le crociate di Gerusalemme e le origini della Firenze di Dante. Storie alternative, ispirate dai testi esclusi dalla Bibbia o fioriti nei secoli intorno alla figura di Gesù, che la Lagerlöf rivisita liberamente in novelle poco ortodosse e molto moderne, attraverso la sua capacità di comprendere i sottili meccanismi dell’animo umano, come a dire che non esistono limiti al narrare, che non c’è un’unica e vera versione, ma una ricchezza di racconti possibili per continuare a immaginare, a interrogarsi, a provocare.
La vecchia Sibilla che dal Campidoglio vede nascere in Palestina il bambino che rinnoverà il mondo, i magi come tre poveri emarginati che seguono la stella cometa sognando oro e potere e scoprendo com’è umile la felicità, il sanguinario Tiberio colpito dalla lebbra a Capri e il lungo viaggio fino al nazareno che può miracolarlo, la passione con cui Raniero de’ Pazzi tiene vivo il sacro fuoco che ispirerà i grandi fiorentini, e le proteste di san Pietro in paradiso per l’eterna sofferenza del mondo.
Se Gesù è il punto di partenza, i veri protagonisti sono gli uomini che in ogni novella, in qualche modo inaspettato, vivono un’epifania, una trasformazione, passando dalle ragioni di una Storia violenta alla riscoperta dell’amore e della solidarietà, un paradiso di valori per cui vale la pena di volgere gli occhi dal cielo alla terra.