I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Gotico americano”

“È l’immagine della balena in copertina che, a lettura ultimata, restituisce il significato profondo del ritratto, a tratti agghiacciante, che ci offre Arianna Farinelli della società occidentale democratica statunitense.
Dalla critica al perbenismo e bigottismo dei più puritani difensori dell’America repubblicana e conservatrice, sono stata catapultata in un dedalo di temi che graffiano le coscienze e si scontrano con quella Statua, collocata a Ellis Island, che accoglie tutti coloro che sono in cerca della libertà.
Incarcerazione di massa, razzismo, diritti delle minoranze, nazionalismo, islamofobia, omosessualità, democrazia e guerra, concetto di identità e di nemico: sono tutti temi che emergono come un mosaico di schegge affilate e conducono il lettore a porsi continue domande: chi sono? A quale gruppo appartengo? Chi è come me? Chi è diverso da me? Chi è il mio nemico? Perché per definirsi occorre necessariamente trovare un nemico fuori di sé?”
@ale_stab su instagram (21 marzo 2021)
“Ho letto Gotico americano subito dopo le nuove elezioni del presidente degli Stati Uniti, che questa volta hanno dato un risultato diverso rispetto a quelle del 2016. Proprio per tal motivo forse il libro di Arianna Farinelli mi è piaciuto particolarmente, perché offre un’istantanea della società americana durante l’epoca di Donald Trump, che finalmente giungerà al termine. Sono molte le tematiche affrontate in questo romanzo, che si colloca a metà tra narrativa e saggistica: razzismo, discriminazione, trumpismo e terrorismo. Ognuno di questi aspetti contribuisce a svelare una faccia degli Stati Uniti, venuta fuori ancora di più in questi anni.
È un libro che consiglio a chi cerca delle spiegazioni per il successo di Trump e a chi vuole cercare di capire le svolte più inaspettate.”
@cocktaildilibri su instagram (25 novembre 2020)
“Ambientato tra il 2016 e il 2017, all’inizio dell’era Trump, attraverso gli intrecci personali dei protagonisti indaga le contraddizioni sociali e politiche degli Stati Uniti. La Farinelli, che vive in America da quasi vent’anni, mette molta carne al fuoco – immigrazione, razzismo, criminalità, condizione delle carceri, Isis, rapporti genitori- figli, problematiche transgender… – e a volte diventa un po’ didascalica. Però i personaggi sono interessanti: dal piccolo Mario, che dentro si sente Maria, al giovane James/Yunus – forse quello con la storia più appassionante – fino a Tom, che ha una sorella di nome Laura e una madre di nome Amanda, come in Lo Zoo di vetro di Tennessee Williams. In definitiva, un libro forse non perfetto, ma decisamente interessante.”
Franca Bersanetti Bucci nel gruppo facebook (15 settembre 2020)
“Uno dei romanzi più belli che ho letto dall’inizio dell’anno. Un romanzo commovente e rabbioso allo stesso tempo. Un romanzo che racconta l’ipocrisia dei giorni nostri, il razzismo verso gli immigrati e anche quello di chi è emigrato tempo fa verso i nuovi immigrati. Una storia non solo di dolore e morte ma anche di gioia e rinascita. La storia di Bruna che pensa di aver perso tutto, ma in realtà trova una nuova vita. Bellissimo!”
@giorgia_legge_tanto su instagram (22 marzo 2020)
Gotico americano. Ti ho seguito fin dentro alla pancia della balena, sotto tre strati di oscurità
Autrice: Arianna Farinelli
Editore: Bompiani
Genere: Moderna e contemporanea
Collana: Munizioni
Anno edizione: 2020
Pagine: 288
Cosa scrive l’editore
È la notte delle elezioni. Bruna – che insegna Scienze politiche in un college di New York – è stata in tv per commentarne i risultati, ma l’angoscia che prova rientrando a casa non è dovuta alla vittoria del candidato repubblicano bensì al segreto che sa di dover confessare a suo marito Tom. Da tempo intorno al loro matrimonio si affollano lunghe ombre: quella dei genitori di Tom, italoamericani perbenisti, radicalmente conservatori come tanti immigrati delle generazioni venute dopo la prima; l’ombra del tormento del figlio Mario, che manifesta un precoce disagio verso il suo corpo maschile; quella dell’alien number attribuito a Bruna dalla burocrazia statunitense.
Questo libro è la storia di una famiglia, dei suoi segreti, delle sfide a cui è chiamata, ma è anche un appello rivolto a tutti noi. Yunus, il giovane studente afroamericano con il quale Bruna ha intrecciato una relazione, le lascia infatti un memoriale che è al tempo stesso una requisitoria contro l’ipocrisia delle nostre democrazie occidentali, un romanzo nel romanzo – la storia di un ragazzo per il quale l’estremismo religioso è la sola via per sentirsi fedele a qualcosa di grande – e una lettera d’amore. Ciascuno dei protagonisti cammina solo, dentro un buio più forte delle luci di Manhattan, alla ostinata ricerca della propria identità.
Arianna Farinelli fa della diversità – etnica, culturale, religiosa, di genere – la lente attraverso cui misurare il mondo in cui viviamo. Ci accoglie tra le ovattate moquette dell’élite occidentale, poi spalanca sotto i nostri piedi la voragine delle ipocrisie che la mettono in pericolo. E attraverso la voce di Yunus ci addita come specchio il quadro di Grant Wood, American Gothic: “Facce bianche di vecchi impauriti che pensano di proteggere il mondo con un forcone, ma il loro mondo già non esiste più”. È la voce di chi ha perduto tutto, tranne la speranza che le parole possano costruire ponti verso un futuro di uguaglianza e libertà.