I commenti del Let’s Book Club
Cosa scrivono i lettori sui profili social di Let’s Book in merito a “Il pastore d’Islanda”
“Ottantotto pagine (esclusa la postfazione) per un racconto che è un caposaldo della letteratura nordica. Un’ottima lettura in vista del Natale perché il romanzo è ambientato nel periodo d’Avvento e si conclude dopo Natale, perché le ambientazioni sono nordiche (neve, neve e neve), perché c’è il richiamo a Cristo e alla sua missione di ‘buon pastore’, perché è intriso di umiltà, pace, fratellanza e solidarietà.”
@justLucreziaM su twitter (14 dicembre 2020)
Il pastore d’Islanda
Autore: Gunnar Gunnarsson
Titolo originale: Advent
Traduttore: Maria Valeria D’Avino
Editore: Iperborea
Genere: Classici
Collana: Narrativa
Anno edizione: 2016
Anno prima edizione: 1939
Pagine: 160
Cosa scrive l’editore
Il Natale può essere festeggiato in tanti modi, ma Benedikt ne ha uno tutto suo: ogni anno la prima domenica d’Avvento si mette in cammino per portare in salvo le pecore smarrite tra i monti, sfuggite ai raduni autunnali delle greggi. Nessuno osa sfidare il buio e il gelo dell’inverno islandese per accompagnarlo nella rischiosa missione, o meglio nessun uomo, perché Benedikt può sempre contare sull’aiuto dei suoi due amici più fedeli: il cane Leó e il montone Roccia.
Comincia così il viaggio dell’inseparabile terzetto, la “santa trinità”, come li chiamano in paese, attraverso l’immenso deserto bianco, contro la furia della tormenta che morde le membra e inghiotte i contorni del mondo, cancellando ogni certezza e ogni confine tra la terra e il cielo. È qui che Benedikt si sente al suo posto, tra i monti dove col tempo ha sepolto i suoi sogni insieme alla paura della morte e della vita, nella solitudine che è in realtà “la condizione stessa dell’esistenza”, con il compito cui non può sottrarsi e che porta avanti fiducioso, costi quel costi, in un continuo confronto con gli elementi e con se stesso, per riconquistare un senso alla dimensione umana.
Nella sua semplicità evocativa, Il pastore d’Islanda è il racconto di un’avventura che diventa parabola universale, un gioiello poetico che si interroga sui valori essenziali dell’uomo, un inno alla comunione tra tutti gli esseri viventi. Esce per la prima volta in Italia un classico della letteratura nordica che ha fatto il giro del mondo e sembra aver ispirato Hemingway per Il vecchio e il mare, considerato in Islanda il vero canto di Natale.