• CONTATTI
  • COS’È LET’S BOOK
  • IL NOSTRO TEAM
  • INDICE DEGLI AUTORI
  • INDICE DEGLI EDITORI
  • VUOI SCRIVERE PER LET’S BOOK?
    • Email
    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter

Let's Book

Libri per chi ama davvero leggere

  • Home
  • Community
    • Le parole nei libri
    • Social reading
    • Let’s Book Talk
  • Recensioni
    • Letteratura
      • Classici
      • Storia e critica letteraria
    • Narrativa
      • Fantascienza
      • Fantasy
      • Fumetti & Graphic Novel
      • Gialli & Noir
      • Horror & Gotico
      • Moderna e contemporanea
      • Racconti
      • Romanzo rosa
      • Romanzo storico
      • Umorismo
    • Varia
      • Arte e spettacoli
        • Musica
      • Filosofia
      • Linguistica
      • Media e Cominucazione
      • Scienze
        • Psicologia
      • Società
      • Storia
      • Storie vere
        • Autobiografie
        • Biografie
        • Memoir
        • Reportage
      • Tempo libero
        • Cucina
        • Sport
  • Lettori si diventa
    • Libri belli brevi
  • Per lettori forti
    • 500+ pagine
    • Libri nei libri
    • Libri al cinema
  • Speciali
  • Let’s Book for Kids
    • Interviste
    • Recensioni
      • Da 3 anni
      • Da 6 anni
      • Da 4 anni
      • Da 10 anni
      • Da 12 anni
      • Da 14 anni
  • Let’s Book Music
    • Recensioni
    • Playlist

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER!

PRIVACY POLICY
Home » MOSHFEGH, QUANDO L’INDAGINE DIVENTA INTERIORE

MOSHFEGH, QUANDO L’INDAGINE DIVENTA INTERIORE

La copertina del libro "La morte in mano" di Ottessa Moshfegh (Feltrinelli)

La morte in mano
Autrice: Ottessa Moshfegh
Editore: Feltrinelli
Traduttrice: Gioia Guerzoni
Genere: Gialli & Noir
Anno edizione: 2020
Pagine: 192

Consigliato agli amanti dei thriller con taglio psicologico.

ACQUISTA SU
Logo Amazon Logo ibs Logo Feltrinelli Logo Libraccio

di Sabrina Colombo

Vesta Gul è una settantenne che si è da poco trasferita a Levant, un paesino della provincia americana. Sposata a un insegnante universitario, Walter, che ha accudito nel corso di una lunga malattia, dopo la sua scomparsa decide di trascorrere gli anni che le restano in uno chalet in riva al lago, ex campeggio di girl scout; un luogo appartato, lontano dagli schiamazzi della città, in compagnia del cane Charlie.

Una mattina, mentre passeggia nel bosco, trova un biglietto vergato a mano, ove si legge un inquietante messaggio: “Si chiamava Magda. Nessuno saprà mai chi è stato. Non l’ho uccisa io. Qui giace il suo cadavere”. Ma chi è Magda? E dov’è il suo cadavere? È uno scherzo di cattivo gusto?

Vesta, allibita prima ancora che spaventata, inizia − spinta da un’irrefrenabile pulsione − a investigare sulla morte di Magda. Vuole dipanare il mistero e s’improvvisa detective: la sua fervida immaginazione la induce a stendere il possibile profilo dell’assassino e della vittima, di cui delinea le caratteristiche sia fisiche che psicologiche, nonché il movente, spingendosi a formulare ipotesi anche sulle modalità del brutale omicidio e del conseguente occultamento di cadavere.

L’indagine − nel suo evolversi − ben presto si trasforma in un percorso interiore alla scoperta delle proprie pulsioni, dei veri sentimenti che l’hanno legata al marito e del senso della sua precedente vita da casalinga perfetta e compagna arrendevole di un uomo che si scopre essere stato presuntuoso, burbero e prepotente.

Con uno stile asciutto, un linguaggio essenziale e senza inutili fioriture, Ottessa Moshfegh si lascia alle spalle il tono ironico del suo precedente romanzo Il mio anno di riposo e oblio per affrontare il genere thriller in maniera personale, reinterpretandolo, dando alla vicenda un taglio onirico, psicologico e soprannaturale.

Il lettore rimane da subito imbrigliato in un crescendo di tensione, che va di pari passo con il dipanarsi del mistero della sparizione di Magda.

Scritta in prima persona, sotto forma di flusso di coscienza ininterrotto e claustrofobico, l’ultima fatica della Moshfegh ha il pregio di raccontare con cruda oggettività il dramma della violenza sulla donna, della solitudine e della perdita di contatto con la realtà, che può sfociare nell’alienazione e nel disagio mentale vero e proprio.

Il libro in una citazione
«Avevo riletto il messaggio ridacchiando sulla penultima frase. Non l’ho uccisa io. Certo che no. Se non era uno scherzo, il messaggio sembrava una falsa partenza, un inizio fallimentare. Potevo capire l’esitazione. È un modo piuttosto cupo e accusatorio di cominciare una storia: la dichiarazione di un mistero su cui è inutile investigare.»

9 dicembre 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA

VISITA IL BLOG DI SABRINA COLOMBO

LEGGI LE ALTRE RECENSIONI DEI LETTORI

  • Stampa
  • Altro
  • Twitter
  • Facebook
  • WhatsApp
  • E-mail
  • Telegram

Novità 2020// Recensioni dei lettori// Recensioni Gialli & Noir// Recensioni Narrativa// UltimeLascia un commento

Iscriviti alla nostra newsletter!

PRIVACY POLICY
« “I MIEI GENITORI NON HANNO FIGLI” DI MARCO MARSULLO
“L’ORATORIO DI NATALE” DI GÖRAN TUNSTRÖM »

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

COS’È LET’S BOOK

Benvenuto/a! Let's Book è una community di persone unite dalla passione per la lettura. Vuoi unirti a noi? Continua

Iscriviti alla nostra newsletter!

PRIVACY POLICY
  • Facebook
  • Instagram
  • Telegram
  • Twitter

I più letti

  • "LA FARFALLA BIANCA" SI TINGE DEL NOIR PIÙ CRUDO NELLA L.A. ANNI CINQUANTA
  • Giargianesi – "Storia di Shuggie Bain" di D. Stuart
  • "LA FARFALLA BIANCA" DI W. MOSLEY – PLAYLIST
La copertina del libro "Ferrovie del Messico" di Gian Marco Griffi (Laurana, 2020)

Sagittabondo – “Ferrovie del Messico” di G. M. Griffi

TWITTA CON NOI

I miei Cinguettii

altri libri

La copertina del libro "Loro" di Roberto Cotroneo (Neri Pozza)

“LORO”, COTRONEO RENDE IL GOTICO CONTEMPORANEO

La copertina del libro "Efemeridi" di Cesare Catà (Aguaplano)

“EFEMERIDI”, 27 GRANDI SCRITTORI AI LIMITI DELL’ABISSO

La copertina del libro "Sangue giusto" di Francesca Melandri (Rizzoli)

“SANGUE GIUSTO”, IL PASSATO TORNA DALL’AFRICA

La copertina del libro "Furore" di John Steinbeck (Bompiani)

STEINBECK RACCONTA IL “FURORE” DELL’UOMO CHE LOTTA CONTRO L’INGIUSTIZIA

La copertina del libro "I dieci amori di Nishino" di Kawakami Hiromi (Einaudi)

“I DIECI AMORI DI NISHINO”. RELAZIONI SENZA SENTIMENTALISMI NEL GIAPPONE CONTEMPORANEO

  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

COOKIE POLICY – NOTE LEGALI – PRIVACY POLICY

Copyright © 2022 - LETSBOOK.ORG di SONIA VACCARO e STEFANO PALLADINI - TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI